" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
veramente sarebbe anche un dovere, sebbene in parte discusso in dottrina;
comunque tutto sto sdegno mi sembra molto di chiacchiere, perch� di fatti non ne produce, a meno che non si voglia considerare Grillo un fatto politico rilevante;
la spiegazione � semplicissima. la spesa pubblica, lo stato, insomma l'ente amministrato dalla "casta", muove direttamente il 54% del PIL nazionale;
nel giro di due gradi di separazione, quasi tutti dipendiamo da quel sistema in modo pi� o meno intenso, per commesse, investimenti, sussidi, ecc...
perci�, nonostante lo sdegno, sicuramente genuino, nessuno si muove in modo davvero radicale perch� c'� anche tanta paura nella maggioranza che teme di perdere anche quel pochino garantito dalla situazione attuale, a fronte di un futuro davvero ignoto.
c'� del lardo in Garfagnana
Perdonami ma il fatto che lo sdegno non produca fatti non � esattamente corretto. Identificare il culmine della partecipazione politica con l'espressione del voto � abbastanza anacronistico, se no non esisterebbe la distinzione fra partecipazione politica convenzionale e non convenzionale.
Oggi si vive la politica in modo diverso, soprattutto le generazioni giovani parlano tanto di politica ma votano poco (c'� un tasso pi� alto di astensione giovanile non dovuto solo al disinteresse nei confronti della politica perch� non inseriti nel mercato del lavoro).
Se proprio vuoi sapere come la penso, le forme di partecipazione si stanno differenziando e questo processo porter� a dei cambiamenti anche all'interno della politica istituzionale e dei partiti. Ovviamente questi processi sono lunghi, anche se i fattori scatenanti sono immediati. Quello che vedo � che � cambiata la mentalit� degli italiani in questo ambito. Gi� il fatto che il partito di Grillo, con una tipologia di mobilitazione nettamente differente da quelle dei partiti, si sia affermato in breve tempo nel panorama politico italiano la dice lunga.
Dai tempo al tempo.
Secondo me se ci sar� molto astensionismo a queste politiche alle prossime elezioni ci saranno ancora pi� elementi "giovani" nelle liste dei partiti. Prima o poi si renderanno conto che c'� la necessit� di un cambiamento radicale e l'astensionismo serve proprio a rendere rendere questa necessit� pi� evidente.
Se si vuole fare una politica nuova, migliore, pi� legittima, non si possono usare le stesse logiche politiche che vengono tanto criticate. Il rinnovamento deve riguardare i meccanismi di reclutamento e il rapporto fra partiti e elettorato. Un partito non deve essere bravo a fare campagna elettorale (che poi sono pessimi tutti eh), ma deve diventare accattivante grazie ai fatti, alle politiche.
I solemnly swear that i am up to no good...
per rispondere ad axe: nell'articolo non � scritto, nemmeno nell'incipit del thread, per� io sono per l'annullamento della scheda (o per il pi� pedante non ritiro della scheda), non per l'astensionismo. l'ho sicuramente scritto da qualche parte in passato ma � giusto precisare
datemiideecontroilPDgrazie, per� mi ha fatto piacere che il thread sia proseguito
non ritirare la scheda � una scelta che mi pare influisca sul finanziamento ai partiti ma non mi ricordo bene la modalit�
schusa sono scemo
si ono che sono scemo
mi ritengo scemo
Uh, interessante! Questo non lo sapevo!
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calma potrei aver detto una stonzata
schusa sono scemo
si ono che sono scemo
mi ritengo scemo
Berlusconi non d� loro dei corrotti o malversatori, perch� nella sua infinita saggezza propagandistica ha capito da tempo che i politici malversatori sono in fondo apprezzati dall'elettorato:
tutti quelli che hanno qualche cosa da nascondere, dal piccolo abuso, all'evasione fiscale per modica cifra, tendono a pensare: se questo ha le mani in pasta, non verr� certo a rompere i coglioni proprio a me...
mentre invece si diffida degli integerrimi, anche perch� comunque appaiono pi� spocchiosie minacciosi, a meno di non essere personaggi dello stampo e carica folcloristica garibaldina - come il primissimo Di Pietro - che per� durano poco, finche si scherza e si fa casino ;
contro il PD si pu� dire che Bersani � prigioniero degli apparati del partito e del sindacato, e poi che in maggioranza esprime una cultura politica incapace di comprendere autenticamente i sentimenti politici della modernit�:
avesse vinto Renzi le cose sarebbero state un po' diverse;
oggi, il vero rischio per il PD � quello di vincere le elezioni e dover fare quelle politiche impopolari di cui Berlusconi � ben contento di non doversi assumere la responsabilit�...
c'� del lardo in Garfagnana
Probabilmente la mia risposta non sar� soddisfacente... cmq... di solito contropoteri "soddisfacenti", come dicevi tu, si riscontrano dopo dei moti rivoluzionari, quindi con un cambiamento radicale del sistema politico si afferma quello che prima era un contro-potere.
Nel caso italiano, purtroppo, non ci sono esempi simili, per� possiamo usiamo un esempio che non � un fatto oggettivo ma venne percepito come tale. Dopo Tangentopoli, l'affermazione di un partito come Forza Italia, che si dichiarava in netta contrapposizione al sistema corrotto della Prima repubblica, manifestava il desiderio di "chiudere" quel capitolo di storia, di fare affermare una forma di politica nuova, una contro-politica, che fra la'ltro si � affermata con logiche politiche, comunicative e propagandistiche molto differenti da quelle passate e per certi versi "rivoluzionarie".
Secondo me quello che Grillo sta facendo adesso � pi� o meno la stessa cosa, il problema � che i potenziali elettori, soprattutto i giovani, oggi sono mediamente pi� istruiti, quindi sono meno propensi ad accettare acriticamente i nuovi soggetti politici.
Da una parte abbiamo gli elettori non convinti dell'attuale panorama partitico che non soddisfatti si sono spostati verso Grillo, dall'altra quelli che non sono soddisfatti neanche del M5S che decidono di astenersi (ovviamente c'� una percentuale non irrilevante di astensionisti a cui non pu� fregare nulla della politica, e questi vengono chiamati astensionisti passivi. Quelli di cui parlo io sono gli astensionisti attivi detti anche "critici").
Non sottovaluterei l'importanza di questa tipologia di astensionisti perch� sono quelli che possono fare la differenza alle elezioni, i partiti lo sanno e cercano di attirarli. Se ci pensi il distacco fra destra e sinistra � davvero troppo labile, per questo penso che il "partito del non voto" possa assumere rilevanza col tempo. Il tutto per� dovrebbe essere affiancato da forme di partecipazione politica diretta e propositiva.
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aspetta, forse mi sono espresso male;
io ho parlato di contro-potere intendendo una modalit� efficace di mediazione di interessi concreti che si sia espressa in forme diverse da quelle tradizionali della contrattazione;
prendiamo un esempio su cui puoi disporre di pi� dettagli di quanti ne abbia io: i dipendenti pubblici in Sicilia;
senza la politica locale che li ha assunti, protetti, difesi, che ne ha giusificato l'esistenza e lo stipendio, chi avrebbe rappresentato quegli interessi a fronte di quelli antagonisti di altre realt� ?
una politica, soprattutto quando vuole essere alternativa, deve esercitare una forza su punti critici della societ�, altrimenti non ha alcun potere contrattuale;
per dire, sei contro la TAV e una banca importante ha un interesse in quei lavori ? bene, devi essere in grado di mobilitare il tuo bacino e fargli ritirare i depositi da quella banca; mica facile eh, perch� - ammesso di avere sufficienti sostenitori, li devi pure convincere a sobbarcarsi quelle grane; pi� divertente tirare due molotov al sabato e tornarsene a casa...
se ti astieni dal voto, ma continui a rappresentare socialmente un consumatore affidabile, nella misura in cui spendi e consumi, e magari provvedi anche ad una finzione di offerta antagonista che presenta il vantaggio di non incidere, sei proprio quello che il potere costituito sogna.
c'� del lardo in Garfagnana