Il tetto del 6% di spot pubblicitari rispetto al tempo globale delle trasmissioni giornaliere, � stato considerevolmente elevato nel tempo. Attualmente, il limite � al 18% della programmazione oraria. Un emendamento della stessa legge Gasparri prevede lo scorporo della televendita dall'attivit� pubblicitaria. Per tal motivo le televendite non sono pi� soggette a questo limite.
La legislazione italiana proibiva espressamente la pubblicit� indiretta in televisione. Il fondamento di tale normativa veniva di solito individuata nel bisogno etico di vietare la pubblicit� occulta, perch� danneggia il rapporto con lo spettatore. L'Unione Europea, in sede di revisione della direttiva �Televisione senza frontiere� voleva, invece, rivedere questa posizione e contemplare settori, come le fiction, dove la pubblicit� indiretta potesse essere ammessa. Nel dibattito, la posizione delle agenzie di pubblicit� era a favore di mantenere il divieto, poich� proprio in virt� di tale divieto esse si erano ritagliate un ruolo insostituibile di intermediazione nella creazione e gestione degli spot pubblicitari.
Nel dicembre 2006 il Parlamento Europeo ha dato parere favorevole al testo della nuova direttiva, che permette un'interruzione pubblicitaria ogni 30 minuti, e consente la pubblicit� indiretta
Gli spot televisivi, almeno in Italia, non compaiono mai isolatamente durante un programma ma sono sempre raggruppati insieme, in un numero variabile, e vanno a costituire le cosiddette pause pubblicitarie (o anche "break pubblicitari"). E questo non � dovuto ad una strategia di marketing, ma al semplice fatto che c�� una legge che lo impone.[9]
Tuttavia l�obbligo di organizzare il palinsesto televisivo in maniera tale che la pubblicit� venga contenuta in spazi circoscritti � in auge anche in moltissimi altri paesi, sebbene ciascuno di essi solitamente abbia le proprie regole. Ad esempio negli Stati Uniti, in media, il numero degli spot per blocco pubblicitario � pi� basso che in Europa;[10] in Italia un break pubblicitario � costituito (indicativamente) dai 7 ai 14 spot, e tale numero varia a seconda della fascia d�ascolto, del programma in cui � inserita l�interruzione, dell'emittente televisiva, eccetera.
Questa convenzione ha dato vita a tutta una serie di ricerche scientifiche che si sono poste l�obiettivo di studiare quale tipo di impatto pu� avere l�organizzazione dell�intero blocco pubblicitario sui singoli spot. In particolare � stato studiato l�effetto dell�interruzione pubblicitaria sulla memoria degli spot, ovvero su ricordo e riconoscimento. La memoria � un aspetto cruciale della psicologia della pubblicit�, in quanto la memoria � considerata il primo gradino, o meglio una condizione necessaria sebbene non sufficiente, nel determinare l�efficacia della pubblicit�.[11] Dove per pubblicit� efficace s�intende in prima accezione una r�clame in grado di creare goodwill (e cio� un atteggiamento positivo, benevolenza, amicizia, simpatia) nei confronti di un prodotto o di una marca, e quindi capace di evocare il desiderio, la convinzione che il prodotto reclamizzato rappresenti una soluzione valida e desiderabile, anzi la migliore delle soluzioni possibili. E quindi stimolare una propensione al consumo o prima ancora un�intenzione all�acquisto.[12]
Il principio di fondo secondo il quale le memoria � da considerarsi un elemento base � molto semplice: ad una persona dovr� pur rimanere qualcosa in mente dell�annuncio pubblicitario che ha appena visto (aspetti formali, prodotto e marca reclamizzati). Il fatto che una pubblicit� venga rammentata non significa che poi sia anche efficace, ma se una pubblicit� non viene neppure rammentata senz�altro non sar� efficace.
Ovviamente gli studi sulla memoria non sono gli unici, sebbene storicamente gli esperimenti su ricordo e riconoscimento siano tra i metodi elettivi impiegati in ambito di copytesting.[13]
Al fine di descrivere indicativamente le dinamiche del break pubblicitario ci si limiter�, in ogni caso, a mettere in evidenza solo l�effetto sulla memoria.
http://it.wikipedia.org/wiki/Pubblicit%C3%A0_televisiva