Ne sa qualcosa il capretto pasquale!
Ne sa qualcosa il capretto pasquale!
Mia figlia sa a memoria tutte le canzoni di questa Tizia
Non so: potrebbe essere interpretata come una forma di femminismo?
Le ho detto che anch'io sono una femmina Alfa, ma la mia � un'alfa privativa![]()
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
"Sparami adesso" � abbastanza inquietante
Arrivederci, dolce e soffice orsetto lavatore: il mare mi chiama, ci rivediamo a settembre!
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Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Ho messo le scarpe decollet� senza calze per la prima volta quest'anno, e ovviamente ho i piedi gelati. Fanc... l'estate che non arriva.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Senza la saggezza, il buon senso, il pragmatismo dei fini pensatori e di coloro che posseggono LA risposta ... Ogni cosa potrebbe pure sembra' migliore!
Prima di farmi ribattezzare Edward , mi piacerebbe ritrovare la limetta per le unghie.
Una che si scassa il ginocchio con le ballerine cinesi, neanche l'onore delle armi di un tacco 12 o una selvaggia partita di calcetto, � proprio un rottame umano![]()
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ma che ne so: con alcuni tipi di scarpe � come se la gamba andasse pi� avanti del gioco consentito, e mi scasso
Non riesco a stare in piedi.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Ieri ho accompagnato un marittimo, un ragazzo finlandese, dal medico... un autentico vikingo. Alto, biondo, occhi di ghiaccio. Un armadio, ma non pompato... normale, semplicemente sembrava fatto in scala pi� grande. Io, che modestamente sono 1,73 e messo bene, come larghezza spalle e busto, gli arrivavo all'altezza delle sue spalle. Sembravamo due soldatini, ma in scala diversa. Azz!!
Se rinasco voglio essere vikingo anch'io!!![]()
Ultima modifica di bumble-bee; 11-06-2013 alle 09:18
Bambol utente of the decade
Ma i siculi hanno anche origini vikinghe, no? Vikinghe e normanne. Molti siculi hanno infatti gli occhi azzurri.
amate i vostri nemici
Innanzi tutto non confondiamo. I siculi erano un popolo proveniente dal nord (-est) d'Italia di origine indoeuropee... (se non mi ricordo male) che scesero la penisola e si insiediarono in Sicilia, "sfrattando" verso l'interno gli indigeni, e cio� i "sicani" i "veri" siciliani....
Poi arrivarono i corinti che colonizzarono la Sicilia orientale, fondarono Siracusa, Catania, Gela, Megara, Lentini.... ecc. ecc. dopodicch�.... arrivarono i romani.... e poi... arabi, normanni, angioini, aragonesi, borboni, savoiardi e poi.... teteschi di Germania, yankees, inglesi, scozzesi, neozelandesi, sudafricani.... e pi� recentemente.... somali, tunisini, algerini e libici, quest'ultimi, in qualit� di autisti di natanti messi male e noleggiati per 1000 dollari circa a persona, con viaggio di sola andata (il ritorno, se c'�, � garantito dalle autorit� italiane)....
E comunque io ho preso dal "ceppo" corinto.... sono bello infatti... come un dio greco!!![]()
Ultima modifica di bumble-bee; 11-06-2013 alle 10:13
Bambol utente of the decade
Bei momenti.
L'abbiocco avanza. E non ho neppure pranzato. Mi sento come a inizio primavera. Questi sbalzi meteorologici devono avermi mandato in tilt l'orologio biologico.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .