Perch� la mia spirale si � trasformata in un gatto nero? Maleficioooooooo!
Perch� la mia spirale si � trasformata in un gatto nero? Maleficioooooooo!
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
E come sarebbe possibile? Un gianista che disegna la svastica per terra col riso, una volta appreso che lo stesso simbolo � stato usato in Germania dai nazisti, non ripudia se' stesso, ma coloro che anno usato la svastica per ideologie sbagliate.
"Tipo piacevole. Mai scontato. Non banale." - Utente da Empoli
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Non � propriamente un simbolo perch� � una scritta in sanscrito credo, ma in fondo le lettere sono simboli, e soprattutto queste ne sono assorte
Il simbolo dell' OM (o aum)
767854-om-simbolo--aum.jpg
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
So che sto pisciando fuori dal vaso, ma quest'immagine per me � un simbolo di forza, di sacrificio, di estremo impegno e di volont� di giustizia. Ed � diventata un simbolo.
"Tipo piacevole. Mai scontato. Non banale." - Utente da Empoli
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amate i vostri nemici
Se ancora esiste il simbolo vuol dire che la sostanza non c'�, e quando c'� la sostanza cessa il compito del simbolo.
In un libro ho trovato, ovviamente perch� ho cercato.
Per spiegare il SIMBOLO partiamo dal concetto di SEGNO.
Si chiama SEGNO qualsiasi realt� che, quand'� conosciuta, porta a conoscerne un'altra. Quando la mente si imbatte in un SEGNO, � obbligata a cambiar direzione: il SEGNO le fa comprendere un'altra cosa. Il segno pu� essere un'azione ( lo starnuto, segno di raffreddore), un oggetto ( il fumo, segno del fuoco) o una situazione ( essere bagnato, SEGNO, per esempio, che � piovuto). la connessione tra SEGNO e significato pu� essere naturale ( latrato> cane) o arbitraria, stabilita per convenzione ( alfabeto, il suono delle lettere). Ma c'� una terza specie di connessione, che pu� chiamarsi intuitiva: il cielo pu� evocare la divinit�; quest'ultimo tipo di connessione � quella propria del SIMBOLO.
Di fatto dentro la categoria SEGNO si possono distinguere i SEGNALI dai SIMBOLI.
Il SEGNALE � la modalit� pi� semplice del SEGNO; in esso spicca soprattutto il suo aspetto oggettivo agli occhi di uno spettatore. Il SEGNALE si fonda infatti sull'associazione di due realt� concrete unite da una connessione naturale ( fumo>fuoco) o convenzionale ( color verde> passaggio libero); lo spettatore conoisce l'esistenza di entrambe le realt� e sa per esperienza o apprendimento la connessione esistente tra esse.
Il SIMBOLO, da parte sua, � un SEGNO che combina due aspetti della realt�: uno per cos� dire oggettivo, e l'altro soggettivo. L'uomo, che vive al tempo stesso a contatto col mondo interiore della sua esperienza e col mondo esteriore degli esseri e degli oggetti, cerca di identificare, spiegare e ordinare le sue esperienze interiori e quelle provocate dal mondo esteriore, per trovare un punto di riferimento. Creando SIMBOLI cerca di formulare tali esperienze cos� da dare loro un senso e trovare simultaneamente quello degli esseri e oggetti che le provocano.
Il SIMBOLO possiede quindi due componenti: una esperienziale, prerazionale, che ha le sue radici nel mondo interiore delle emozioni, nello strato psichico dell'inconscio; l'altra razionale, appartenente allo strato della conoscenza riflessa.
L'unione di entrambe le componenti costituisce il SIMBOLO.. Questo pu� quindi definirsi come la formazione figurata di un'esperienza umana, allo scopo di attribuirle un senso all'interno del mondo.
L'immagine o realt� in cui si incarna il SIMBOLO si chiama SIGNIFICANTE; l'esperienza espressa � il SIGNIFICATO.
Ultima modifica di crepuscolo; 10-07-2013 alle 11:49
Ma te credi nel significato universale della Pace? Se si, � chiaro che la prima cosa sia viverlo concretamente nella propria vita. Identificarsi in un simbolo, ne � solo la logica conseguenza.....
amate i vostri nemici
Un invito alla pace dei sensi?
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Ahahahahahahaha no, alla Pace come la intende Lui, carissima.
"Beati gli operatori di pace, perch� saranno chiamati figli di Dio!"
La pace non � una fra le altre ma la questione decisiva, basilare. Non � solo l�assenza della guerra, ma � un progetto �shalom� di serenit�, di equilibrio con noi stessi, nelle relazioni fra persone, comunit� e popoli, con tutti gli esseri viventi.
amate i vostri nemici