il punto non � il commercio, che ci sar� sempre finch� i consumi culturali saranno intesi come promozione sociale;
la questione � che ci sono ancora masse maggioritarie educate nell'intimo a pensare che ci� che si esprime secondo canoni estetici del passato sia intrinsecamente "migliore" del contemporaneo;
� su questo enorme equivoco della cultura di massa che si basa il bluff del personaggio;
intanto, bisognerebbe abolire il termine "musica classica", che non vuol dire una cippalippa - a parte un'accezione strettamente filologica che non appartiene al linguaggio comune - per sostituirla con quella di "musica esatta", che si suona (quasi) com'� scritta.