Pochi e' dire poco, meno degli abitanti di una piccola citta e gestire l'incendio di una casa e' diverso che farlo in un grattacielo, comunque qua questo osservano
Qualche �originalone� in Italia immagina che anche da noi si potrebbe scegliere di fare lo stesso percorso: dichiarare il default sul debito pubblico seguendo la strada dell�Islanda. Quali sarebbero le conseguenze per il nostro paese di una scelta del genere? E per l�economia internazionale?
Mario Seminerio: Semplicemente devastanti, per le implicazioni sistemiche del nostro paese. Certo, se l�Italia avesse un avanzo primario positivo e non esiguo, oltre che sostenibile, e si arrivasse ad una resa dei conti, qualcuno potrebbe fare un pensierino a questa presunta exit strategy. Ma avremmo disoccupazione e crisi finanziaria, quindi non � neppure cos� pacifico che l�eventuale avanzo primario reggerebbe. Di certo, entreremmo in una dimensione inimmaginabile, una sorta di inverno nucleare. Dopo il quale i superstiti lentamente, uscirebbero dai rifugi per rifarsi una esistenza. Ma chi immagina un esito islandese per l�Italia dovrebbe fare l�antidoping. Probabilmente si tratta di qualche romantico anticapitalista che cerca �l�uomo nuovo�, e che capisce assai poco di come funziona l�economia finanziaria globale.
Carlo Lottieri: Una conseguenza sicura e immediata sarebbe che si rovinerebbero le famiglie che hanno comprato titoli di Stato. In merito agli altri risultati � difficile disegnare uno scenario dettagliato, dato che avremmo effetti a catena. Ovviamente, lo Stato sarebbe nell�impossibilit� di reperire prestiti e dovrebbe quindi tagliare il bilancio pubblico come mai � stato fatto in precedenza (il che, va detto, sarebbe affatto negativo). Per giunta, il fallimento dell�Italia comporterebbe la dissoluzione dell�euro, il passaggio a nuove monete e una crisi profonda della stessa Europa. Credo che la stessa unit� italiana, di fronte a un simile cataclisma, sarebbe presto messa in discussione.
La speculazione � diventata per molti una sorta di Grande Untore responsabile di molti degli attuali problemi dell�Italia, cos� come dell�euro. E� davvero cos�? Che cosa � in realt� la cosiddetta speculazione?
Mario Seminerio: La speculazione �, in condizioni fisiologiche, il fornitore di liquidit� dei mercati, la forza che attenua movimenti estremi e testa le contraddizioni strutturali. Negli ultimi anni l�enorme sviluppo delle nuove tecnologie finanziarie, e l�enorme liquidit� presente sui mercati hanno determinato alcune condizioni abnormi nei mercati, ma nel caso di quanto sta accadendo oggi in Eurolandia non vedo forzature ma il tentativo di mostrare che il re europeo � nudo. E purtroppo ci� � verissimo.
Carlo Lottieri: Per capire che cosa sia la speculazione bisogna ricordarsi di quanto avviene quando, disponendo di 20 o 30 mila euro sul conto corrente, si chiede a un funzionario del proprio istituto di credito qualche consiglio su possibili investimenti. Ci si sente offrire una serie di opportunit� e si sceglie, nella limitatezza delle nostre conoscenza, la soluzione che pi� risponde ai nostri progetti e che, in linea di massima, unisce rendimento e affidabilit�. Se non � molto sicuro, un titolo lo si accetta solo se ha una redditivit� elevata. E quindi oggi i risparmiatori australiani o canadesi comprano i nostri titoli di Stato solo se paghiamo alti interessi, mentre accettano quelli tedeschi anche se rendono assai meno. In questa circostanza ognuno di noi specula: immagina il futuro, bilanciando rischi e opportunit�. Ovviamente c�� chi fa questo in maniera professionale, ad esempio perch� gestisce fondi di investimento o altri capitali, e gioca un peso pi� rilevante, ma la logica � la medesima. Al riguardo � significativo che nonostante la stampa abbia parlato di un rischio di �default� per i titoli americani, il loro rendimento sia rimasto molto basso. Chi ha due soldi � o anche capitali ingenti � si fida del Tesoro americano molto pi� che di Italia, Islanda o Grecia, e quindi gli Stati Uniti possono finanziare il debito con oneri assai minori.
Quali sono le responsabilit� dell�Unione Europea in questa crisi cos� prolungata nel tempo? Il �Fondo Monetario Europeo� appena creato sar� uno strumento efficace?
Mario Seminerio: Non c��, ad oggi, alcun Fondo Monetario Europeo. C�� solo l�idea dello stesso, espressa da Sarkozy. Dovremo arrivare a qualcosa del genere, ma sar� un percorso molto doloroso, costoso e fatto di ripetuti rovesci. Se la Ue non comprende questa emergenza, come finora ha dimostrato di non capire, rischiamo davvero l�osso del collo.
Carlo Lottieri: Nella sua essenza, l�Unione europea � una diluzione della responsabilit�: in tal senso le sue colpe sono evidenti e il nuovo fondo � l�apoteosi di tutto ci�. Stiamo diventando una famiglia composta da 27 persone, con un unico conto corrente e 27 bancomat. Qualcuno pu� davvero credere che la cosa possa reggere?
Al di l� del cosiddetto modello islandese, quali sono le possibili ricette per risollevare l�economia europea, e italiana, al fine di superare l�attuale crisi?
Mario Seminerio: C�era una solo idea, all�origine della crisi, semplice e terrificante. Consentire ai debitori di andare in default, e nazionalizzare le banche creditrici, travolte dal crack. Una soluzione del genere sarebbe costata meno, a tutti. Oggi si pu� solo attendere che gli eurobond prendano corpo e forma in un modo non devastante. Incrociare le dita, o dire una preghiera per chi � credente, non guasta.
http://www.giornalettismo.com/archiv...ca-fallimento/
Difficile che un 50 milioni di teste operino d'amore e d'accordo.
Qua nemmeno si potrebbe fare tale referendum con un valore legale, quindi quale politico si piglierebbe la responsabilita' personale di una decisione del genere non legittimata da niente e che lo esporrebbe a serie accuse sempre che qualcuno dia seguito operativo a qualcosa che qualcun altro dice senza nemmeno le pezze d'appoggio che gli evitano la galera?
Se funzionasse cosi' grillo si sarebbe presentato dicendo siete morti e comando io dando corso a cio' che pero' urla solo per strada, minacciando, ma senza nulla spostare, perche' se lo inchiappetterebbero.