NOTTURNO
Quando la terra � d'ombre ricoverta,
E soffia 'l vento, e in su le arene estreme
L'onda va e vien che mormorando geme,
E appar la luna tra le nubi incerta;
Torno dove la spiaggia � pi� deserta
Solingo a ragionar con la mia speme,
E del mio cor che sanguinando geme
Ad or ad or palpo la piaga aperta.
Lasso! me stesso in me pi� non discerno,
E languono i miei d� come viola
Nascente ch'abbia tempestata il verno;
Ch� va lungi da me colei che sola
Far potea sul mio labbro il riso eterno:
Luce degli occhi miei, chi mi t'invola?
U.Foscolo