Ma mica e' detto che la dimostrazione affermata sia poi accettata, infatti non ne passa uno.
Pero' chi la propone non di meno e' convinto di aver dimostrato e per lui quanto supposto e' sicuramente dimostrato.
Ma mica e' detto che la dimostrazione affermata sia poi accettata, infatti non ne passa uno.
Pero' chi la propone non di meno e' convinto di aver dimostrato e per lui quanto supposto e' sicuramente dimostrato.
Questo � tergiversare, basta leggere il vangelo per capire com'era difficile seguire Ges�, tant'� che ad un certo punto egli sent� la necessit� di dire ai suoi discepoli che mormoravano. " volete andarvene anche voi?", che tradotto vuol dire che se non te la senti pi� di parlare a nome di Dio perch� non te ne vai per la tua strada, invece di illudere la gente?Originariamente Scritto da Il gatto
Il problema di parlare a nome di dio e' sapere cosa dio vuole dire e su tale questione sorge il problema di affermare e dimostrare che parli in nome e' per co to dio visto che di dio non vi e' notizia.
Quando arriva Dio � la fine, Egli prima di arrivare, come nella parabola dei vignaioli omicidi, essendo il padrone della vigna e momentaneamente assente, manda avanti i suoi rappresentanti legali, i profeti ed il figlio, a richiedere il dovuto ma i vignaioli avidi e sfrontati non ne vogliono sapere bastonandoli ed uccidendoli.
Quando torner� il padrone che � anche un gran signore, come si comporter�? Chiede Ges� agli astanti.
A meno che non si � della cerchia dei vignaioli la risposta � implicita nella domanda.
Ma se il figlio e' pure il padre comunque vada qualcuno che parla in nome proprio ci sarebbe, solo che pure il figlio che anche il padre nulla dice in proprio, ma altri dicono che ha detto e mai furono confermati o smentiti.
Di profeti che sentono le voci poi sono pieni i centri psichiatrici.
Il fatto del padre che � il figlio e viceversa, e poi ci sarebbe pure il terzo incomodo, non � cos� semplice come appare a prima vista, ma ci� non toglie che in quella occasione i ruoli siano ben definiti, ma andando fuori tema non risolviamo il concetto. Nel racconto � il divino che si avvale di un concetto umano della realt�. La realt� � quella descritta nella parabola essendo essa una storia possibile e probabile per quei tempi e per chi ascoltava ( Ges� ha anche detto, rivolgendosi ai discepoli bramosi di sapere, che parlare di cose divine a chi non conosce neanche le cose umane � impresa ardua); ma dietro cela un'altra realt� che � quella del ruolo del gestore che invece di gestire il contatto con il divino gestisce i propri subdoli interessi. Questa parabola � un monito per quelli che tu chiami incantatori e che circuiscono chi loro da ascolto; quando un religioso vuol servire Dio lo deve fare seriamente altrimenti serve solo se stesso, � chi gli sta vicino che deve accorgersi di ci� che succede, a meno che faccia parte della tresca e questo lui lo sa perch� con l'andar del tempo le risposte si affievoliscono ed il dubbio su Dio e chi lo predica prende il sopravvento.
Se un vacanziere ti promette mare e monti e poi c'� la fregata tu che fai? cerchi da far valere i tuoi diritti ma sicuramente da quel vacanziere l� non ci andrai pi� a meno che, come tu dicevi, hai bisogno di un bel ricovero psichiatrico; se sei vigile prima o poi ti accorgi se c'� qualcosa che non va altrimenti sei malato.
Comunque i falsi profeti abbondano dove abbondano gli allocchi, senza offesa per gli uccelli.
Ultima modifica di crepuscolo; 22-06-2014 alle 16:03
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