Amici, in Ges� Cristo tutto quanto viene ricapitolato: Il Bene, il Male, la nostra Libert� e quella di Dio.....

Il disegno salvifico di Dio, �il mistero della sua volont�� (Ef 1,9) concernente ogni creatura, � espresso nella Lettera agli Efesini con un termine caratteristico: �ricapitolare� in Cristo tutte le cose, celesti e terrestri. Nell�espressione �tutte le cose� - afferma Ireneo - � compreso l�uomo, toccato dal mistero dell�Incarnazione, allorch� il Figlio di Dio �da invisibile divenne visibile, da incomprensibile comprensibile, da impassibile passibile, da Verbo divenne uomo. Egli ha ricapitolato tutto in se stesso, affinch� come il Verbo di Dio ha il primato sugli esseri sopracelesti, spirituali e invisibili, allo stesso modo egli l�abbia sugli esseri visibili e corporei. Assumendo in s� questo primato e donandosi come capo alla Chiesa, egli attira tutto in s� (Adversus haereses III, 16,6). Questo confluire di tutto l�essere in Cristo, centro del tempo e dello spazio, si compie progressivamente nella storia superando gli ostacoli, le resistenze del peccato e del Maligno.

3. Per illustrare questa tensione, Ireneo ricorre all�opposizione, gi� presentata da san Paolo, tra Cristo e Adamo (cfr Rm 5,12-21): Cristo � il nuovo Adamo, cio� il Primogenito dell�umanit� fedele che accoglie con amore e obbedienza il disegno di redenzione che Dio ha tracciato come anima e meta della storia. Cristo deve, quindi, cancellare l�opera di devastazione, le orribili idolatrie, le violenze e ogni peccato che l�Adamo ribelle ha disseminato nella vicenda secolare dell�umanit� e nell�orizzonte del creato. Con la sua piena obbedienza al Padre, Cristo apre l�era della pace con Dio e tra gli uomini, riconciliando in s� l�umanit� dispersa (cfr Ef 2,16). Egli �ricapitola� in s� Adamo, nel quale tutta l�umanit� si riconosce, lo trasfigura in figlio di Dio, lo riporta alla comunione piena con il Padre. Proprio attraverso la sua fraternit� con noi nella carne e nel sangue, nella vita e nella morte Cristo diviene �il capo� dell�umanit� salvata. Scrive ancora sant�Ireneo: �Cristo ha ricapitolato in se stesso tutto il sangue effuso da tutti i giusti e da tutti i profeti che sono esistiti dagli inizi� (Adversus haereses V, 14,1; cfr V, 14,2).

4. Bene e male sono, quindi, considerati alla luce dell�opera redentrice di Cristo. Essa, come fa intuire Paolo, coinvolge tutto il creato, nella variet� delle sue componenti (cfr Rm 8,18-30). La stessa natura infatti, come � sottoposta al non senso, al degrado e alla devastazione provocata dal peccato, cos� partecipa alla gioia della liberazione operata da Cristo nello Spirito Santo.

Si delinea, pertanto, l�attuazione piena del progetto originale del Creatore: quello di una creazione in cui Dio e uomo, uomo e donna, umanit� e natura siano in armonia, in dialogo, in comunione. Questo progetto, sconvolto dal peccato, � ripreso in modo pi� mirabile da Cristo, che lo sta attuando misteriosamente ma efficacemente nella realt� presente, in attesa di portarlo a compimento. Ges� stesso ha dichiarato di essere il fulcro e il punto di convergenza di questo disegno di salvezza quando ha affermato: �Io, quando sar� elevato da terra, attirer� tutti a me� (Gv 12,32). E l�evangelista Giovanni presenta quest�opera proprio come una specie di ricapitolazione, un �riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi� (Gv 11,52).

5. Quest�opera giunger� a pienezza nel compimento della storia, allorch� - � ancora Paolo a ricordarlo - �Dio sar� tutto in tutti� (1Cor 15,28).

http://www.vatican.va/holy_father/jo...010214_it.html