Originariamente Scritto da
nahui
Beh, a parole siamo tutti politicamente correttissimi, magari anche in buona fede, solo che nei fatti discriminiamo, senza neanche rendercene conto. Puoi ben proclamare di non essere razzista, ma se tua figlia ti fa vedere la foto del ragazzo che le piace, quello � di colore ed a te prende un colpo, vuol dire che un po' lo sei.
Fino ad una decina d'anni fa mi proclamavo contraria al femminismo, sostenevo anzi di essere maschilista
La mia generazione � cresciuta con diritti acquisiti, le femministe anni '70 ci sembravano folkloristiche: loro bruciavano i reggiseni, noi compravamo il Wonderbra. Invece dopo una quarantina d'anni di "diritti" e "parit�", un paio di generazioni di maschi che avrebbero dovuto essere educati da madri consapevoli, scopriamo che in fondo si � trattato di un inganno, che la libert� sessuale si � tradotta in mercificazione del corpo, e comunque le donne libere sempre puttane sono. Poi i femminicidi, la difficolt� di applicare le leggi sull'aborto e sulla contraccezione di emergenza a causa degli obiettori, l'abbandono del lavoro, i neonati che ancora muoiono nei cassonetti, le donne politiche oggetto di studi di moda e scoop col gelato...
E poi sono diventata grande, ed ho una figlia. E sono diventata consapevole del recinto in cui sono vissuta, del fatto che la mia carriera si � arrestata quando ho avuto un figlio, del fatto che nove volte su dieci nei pranzi di famiglia non dico quello che penso, ecc. ecc. ecc.
Nel nostro dialetto c'� una parola che descrive la donna, la moglie, la figlia perfetta: 'ngarbata, cio� "garbata", dolce, gentile, abile in cucina e nei lavori domestici, premurosa, attenta e modesta. E' questo il recinto che ho avuto: la porta � aperta, ma per avere amore ed approvazione ci devi stare dentro, spesso in competizione con le altre a chi � pi� 'ngarbata.
Al pensioero che mia figlia debba affrontare lo stesso ricatto e lavaggio del cervello mi si ritorcono le budella. Quindi s�, sono femminista.
Buon pranzo !