Ho risposto a Kyra. Io me ne stavo tranquillo per i fatti miei. Rileggi chi ha cominciato. Ciao, a domani!
Ho risposto a Kyra. Io me ne stavo tranquillo per i fatti miei. Rileggi chi ha cominciato. Ciao, a domani!
amate i vostri nemici
Parlando di cose che vogliamo e che non potremo avere mai:
- il perdono;
- la vit� eterna, specialmente dopo la morte;
- un intrinseco valore della vita;
- la pensione.
Ta dah.
I'm laying down, eating snow
My fur is hot, my tongue is cold
On a bed of spider web
I think of how to change myself
A lot of hope in a one man tent
There's no room for innocence
So take me home before the storm
Velvet mites will keep us warm.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Cono, ti chiedo per favore di esimermi da tutti i tuoi futuri interventi a carattere religioso.
Oppure posso bloccarti, fai tu, perch� mi hai veramente sfrangiato il lobo prefrontale.
I'm laying down, eating snow
My fur is hot, my tongue is cold
On a bed of spider web
I think of how to change myself
A lot of hope in a one man tent
There's no room for innocence
So take me home before the storm
Velvet mites will keep us warm.
non esistono donne impossibili ma solo uomini incapaci
poi se mia sorella � stata anni con un bidone del rusco lui pu� riuscire nell'impresa
schusa sono scemo
si ono che sono scemo
mi ritengo scemo
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
il futuro non esiste, � solo un'ipotesi;
si vive nel momento presente, ed � assolutamente normale una condizione scissa, perch� viviamo di speranze e paure in continua tensione;
tutti i nostri comportamenti apparentemente irrazionali, dalla sigaretta, alla fetta di torta al cioccolato, alla pera di eroina, al sesso non protetto, la spesa azzardata, ecc... sono espressione di questa tensione;
e altrettanto lo sono comportamenti apparentemente razionali che invece comportano "investimenti" la cui remunerazione � proiettata in un altrove futuro che non � ipotecabile;
l'equilibrio della tensione dovrebbe assecondare un'identit� e la fedelt� a quella; solo che spesso la proiezione astratta di quell'identit� all'esterno di noi stessi si cristallizza e pu� non essere pi� sostenibile, perch� intanto noi ci spostiamo, assieme ai pianeti, fino all'eventuale domanda:
voglio davvero essere quella persona (che vive in quel modo, fino alla fine dei suoi giorni) ?
l'"impossibile" funziona da riferimento stellare intuitivo, perch� pensato come tale consola sulla sull'illusione "realistica" di un presente scisso, laddove una prospettiva davvero possibile comporterebbe tutta la dolorosa revisione dell'identit�, che � la cosa a cui siamo pi� attaccati; cio�, ti dici:
come sarebbe bello se... ma siccome � impossibile, mi limito a pensarlo e mi conforta in una realt� mutilata, che appare come l'unica "possibile";
il desiderio � inscindibilmente e relazionato al limite: Dostoevskij faceva dire ad un suo personaggio. se Dio non esiste, tutto � possibile, alludendo all'ipotesi - moralista, giudicante - di un'anarchia dei desideri;Mi viene da pensare che spesso ci� che desideriamo di pi� � quello che non potremo mai avere. Non accade solo nei rapporti sentimentali. Desiderare quello che non si ha � qualcosa di ancestrale.
lo psicanalista francese Jacques Lacan, acutamente ribalta la prospettiva sul piano dialettico, affermando: se "Dio" (o qualsiasi equivalente di riferimento; Cono, per favore, non ne facciamo un'occasione di propaganda dottrinaria) non esiste, allora niente � possibile;
nel senso che il desiderio, per esistere, deve comunque collocarsi in un quadro di relativizzazione dei valori, dato che non vi sarebbe alcuna remunerazione psicologica nel desiderare cose tra di loro perfettamente equiparabili e fungibili in un sistema di valori;
e qui si torna alla questione del presente, del viaggio piuttosto che la meta, ecc...Perch� accade? E' la passione per le sfide impossibili? Il fatto che magari inconsapevolmente ci piace pi� desiderare qualcosa che ottenerla?
Voi cosa ne pensate?
viviamo con la consapevolezza che la meta non � garantita, e con l'istinto per il tempo presente;
certo che se da Bologna voglio andare a Milano, posso aver preso la strada per il Brennero con l'arri�re pens�e che magari svolter� a Mantova: la prendo ariosa, ma non ho rinunciato del tutto;
se per� prendo la direzione di Ancona o Firenze, il viaggio mi andr� stretto e l'identit� sar� mutilata al punto di doverla ripensare, rifiutare o subire, in una condizione "malata", perch� il baricentro reale � troppo lontano da quello sostenibile per l'identit� che risulta dall'insieme dei sentimenti;
per esempio, una persona di indole buona e giusta che si trovi a dover intrattenere rapporti umani condizionati alla durezza e all'intransigenza, oppure a subire ingiustizie senza provare gratificazione nel sacrificio eroico;
o essere costretti a contribuire ad un mondo diverso da quello che si sente come "sano" e "giusto" in ragione della propria filosofia esistenziale; insomma, tutte le solite contraddizioni che abbiamo tutti...
c'� del lardo in Garfagnana
Analisi azzeccata.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Spiegati meglio
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Il personaggio di Delitto e Castigo.
� uno vagamente problematico, diciamo che se lo incontrassi in coda alla cassa del super probabilmente ci resisterebbe poco oppure a condizione di prendere a capocciate chi davanti a lui ha il carrello colmo di roba e non gli d� la precedenza.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Napoleone non si � limitato a desiderare, ma � arrivato dove ha voluto, non importa quante teste ha tagliato e quante razzie ha compiuto. Ricevuta la corona, poteva ben proclamare a uso e consumo delle sue pecore: Dio me l'ha data e guai a chi me la tocca!
Anche Raskol'nikov nel romanzo ha tentato di superare i suoi limiti; purtroppo per� era gi� condannato in partenza dall'ideologia panslavista del suo autore. Comincia pensando in grande e finisce pensando molto, molto in piccolo.
In definitiva, non solo i limiti esistono per molti ma non per tutti (qui mi riferisco a quelli morali o ideologici), ma la facolt� data o pretesa da alcuni di passarci sopra non � certo un deterrente al desiderio. Forse qualcuno desidera ci� che non potr� mai avere, qualcun altro invece desidera ci� che pu� avere, e magari sempre di pi�.