Buongiorno a tutti.
Sono una donna di 35 anni e sono nuova del forum quindi se ho postato male chiedo scusa, spero in ogni caso di trovare un po' di sollievo e conforto per una situazione che mi sta molto a cuore ed � il motivo per cui scrivo questo post.
Da circa 4 anni ho una relazione con un uomo che non riesco a comprendere pienamente; cerco qui forse qualche consiglio o esperienza se qualcuno sa o ci � gi� passato.
Lui ha 42 anni e alle spalle una vita molto difficile che lo hanno reso diffidente e poco incline a fidarsi degli altri.
Siamo abbastanza agli antipodi e mi sono resa conto che quest�uomo mi sta risucchiando ci� che di positivo avevo e ho, per usarlo come contenitore della sua infelicit�.
E� una persona estremamente critica, talvolta pedante, sempre a ergersi da giudice di chi sa ed � meglio. Si sente pi� bravo, pi� intelligente, pi� in gamba di tutti e quando gli chiedo un consiglio (purtroppo le nostre professioni sono complementari) parte - se � girato male - con tutto quello che di sbagliato faccio o dico, per poi, quando vede che mi ha gettato in confusione, rimangiarsi tutto e giustificarsi dicendo che voleva solo essere d�aiuto.
Spesso discutiamo con rabbia perch� io non gliele mando certo a dire, ma poi mi manca e facciamo pace.
Perch� ha anche tanti pregi: � affidabile, una persona molto profonda e sa davvero molte cose, se vuole � anche molto dolce e insieme ci facciamo anche tante risate perch� alla fine, inspiegabilmente, c'� anche tanta complicit�.
Eppure � come se ogni tanto gli scattasse l�embolo.. E diventa insopportabile. E� capace di inalberarsi per una pentola mal lavata, sposta tutto ci� che io metto a posto, se voglio aiutarlo a casa sua lui si rifiuta, se io passo l�aspirapolvere poi lui deve rifarlo a sua volta.
Io non � che mi scomponga pi� di tanto.. Cio� se vuoi lavare la pentola fino al giudizio universale che faccia pure.
Per� qualcosa scatta pure a me perch� pi� lui fa cos�, pi� io provo un piacere perverso a provocarlo e quindi lascio appositamente i piatti sporchi, i panni in giro e tutto ci� che � in mio potere per farlo incaxxare ancora di pi�.
Lui non fuma e gli d� fastidio anche un alito di vento, e io mi accendo una sigaretta per fargli dispetto.. Lo so, mi metto al suo livello e sembra quasi il teatrino Mariuccia, ma per un istante qualcosa dentro di me se la ride, � solo un modo puerile di vendicarmi.
Lui apparentemente non dice niente, ma poi in qualche modo mi restituisce il fastidio con gli interessi.
E poi veniamo al sesso.
Io ho una vera e propria attrazione fisica per lui che non � nemmeno un bell�uomo, eppure non lo so, mi piace da morire e lo desidero veramente tanto.
Quando ci siamo conosciuti lui non aveva una donna da un bel pezzo e non � stato semplice svegliarlo dal sonno primordiale, sembrava (lui) quasi una principessa assediata da una specie di Lancillotto (io), quasi mi sentivo ridicola perch� ho fatto cose assurde e ho pure speso un capitale di pizzi e autoreggenti per smuovere ci� che non si muoveva affatto.
Cos�, a fronte dei numerosi fallimenti, lui ha deciso di andare da un terapeuta che gli ha diagnosticato un disturbo di personalit� ossessivo-compulsiva. Non � che ci volesse Jung per capirlo, ma il punto rimaneva che io volevo, lui pure ma a letto non funzionava niente.
La sua terapia dura ormai da due anni buoni, con miglioramenti (anche grazie alle pastigliette), ma sempre con un �aspetta che mi freghi e che poi ti frego io�, Non c�� verso di ficcargli nella zucca che si pu� avere una bella vita sana e sessuale senza per forza che ci sia una fregatura dietro..
Io mi sto esaurendo. Ci siamo spesso allontanati poi per� quando ci vediamo.. Mi parte il desiderio e io lo cerco sempre, alla fine.
Lui sembra contento, spergiura di volermi... Ma poi nel bel mezzo di un rapporto sessuale, perch� non tutto funziona a dovere (nella sua testa, perch� io nemmeno me ne accorgo!), si ritira e mi dice che non ce la fa.. Si incaxxa e rovina tutto pure a me, che magari ero l� per venire e che sinceramente in quei momenti non so nemmeno il mio nome.. Ma tant'� lui ha deciso che basta, quindi io mi devo per forza adeguare.
Ora, appurato che le cose stanno cos� e che io non posso, n� voglio interrompere la relazione chiedo un consiglio e cio� come rapportarmi per cercare di stare bene insieme a lui senza perdere la ragione o il senno.
Io ho gi� una figlia quindi non ho la fissa di dovermelo sposare, per� vorrei avere almeno una bella relazione con lui. E' possibile secondo voi?
Grazie a tutti,
Dors.