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Risultati da 1 a 15 di 73

Discussione: Generazione derubata

  1. #1
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Generazione derubata

    Trentenni "flessibili" e il lavoro ad ostacoli: cos� abbiamo rubato il loro futuro

    I termini della denuncia del presidente dell'Inps sembrano ottimistici: � credibile che alla pensione non ci arrivino neanche migliaia di uomini e di donne degli anni '70 e '80, che si riconosceranno senza sforzo nel difficile percorso lavorativo tipico dei trentenni: fatto di stipendi a forfait, incarichi a progetto senza il progetto, collaborazioni permanentemente saltuarie, finte partite Iva e stage eterni mai retribuiti.

    SONO passati dieci anni da quando il precariato divenne un argomento di moda nei talk show e nei comizi, e ce li ricordiamo ancora tutti i politici nei salottini televisivi pontificare che non bisognava definire "precariet�" quel deflusso dei diritti legati al lavoro; dovevamo chiamarla "flessibilit�", parola ambigua che evocava l'immagine di cose leggere e forti, il legno dell'arco e le chiome piegate dei giunchi al vento. Ma gi� a met� degli anni Novanta erano cominciate le prime leggi sul lavoro: ci dissero allora che quelle riforme erano moderne, poi che era l'Europa che ce le chiedeva, e che dovevamo essere contenti che le nuove generazioni avessero l'opportunit� di vivere per anni motivate dalla prospettiva di non sapere se tre mesi dopo il loro contratto sarebbe stato rinnovato.

    Nessuno con un briciolo di buon senso credette alla favola dell'aumento delle retribuzioni in cambio della perdita dei diritti e infatti qualche anno dopo arriv� la crisi e gli stipendi scesero alla stessa velocit� con cui gli ultimi diritti rimasti se ne stavano andando. Furono gli scrittori tra i trenta e i quarant'anni - Nove, Bajani, Desiati, Platania, Baldanzi, Falco, Incorvaia e Rimassa - a raccontare per primi quello che stava succedendo, ma c'� voluto tanto tempo ancora perch� un'istituzione, calcoli alla mano, si rendesse conto che il disastro che allora annunciavamo come possibile � gi� diventato probabile. I termini della denuncia del presidente dell'Inps sembrano persino ottimistici: � credibile che alla pensione non ci arrivino neanche migliaia di uomini e di donne degli anni '70 e '80, che si riconosceranno senza sforzo nella descrizione del percorso lavorativo a ostacoli che Boeri indica come tipico dei trentenni. Tutti loro, fratelli maggiori e minori, hanno avuto un futuro non pi� lungo dei loro rinnovi contrattuali e un presente fatto di stipendi a forfait, incarichi a progetto senza il progetto, collaborazioni permanentemente saltuarie, finte partite Iva e stage eterni mai retribuiti. Quegli uomini e quelle donne non sono una generazione perduta, come li ha definiti icasticamente Boeri, perch� sono qui, sono vivi, ci camminano accanto e saranno sempre di pi�: ciascuno � l� coi suoi sogni non realizzati, le scelte che con pi� sicurezze lavorative si sarebbero potute fare, i figli mai generati per la paura di non avere abbastanza per crescerli e la pensione dei genitori come estremo paracadute.

    In quella generazione depredata � l'Italia che si � perduta, sacrificando milioni di intelligenze, di idee e di potenzialit� all'avidit� di una parte del mondo industriale, quello che conta, convinto che la vita di quelle persone non sia una risorsa, ma un costo da abbassare fino a metterlo in concorrenza col pi�
    basso salario al mondo. Non � la pensione la speranza perduta dei trentenni: � il futuro.

    http://www.repubblica.it/economia/20...75/?ref=HREA-1
    amate i vostri nemici

  2. #2
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    Pero' alla fine tutto ruota sul reddito perche' le persone vogliono reddito e le aziende pure, anche perche' per pagare reddito agli addetti serve vendere a prezzi competitivi e non pie intenzioni.
    Se ti metti in competizioni con sistemi a basso costo del lavoro, dell'energia e della burocrazia non puoi che produrre dove i costi sono inferiori, altrimenti non vendi, salvo prodotti specifici di nicchia, o per loro natura inamovibili.

  3. #3
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Presente. Sono consapevole che la pensione non la vedr� mai, vivo con lavori a tempo determinato e collaborazioni varie ammazzandomi di ore (dalle 10 alle 12 al giorno per 6 giorni a settimana) per raggranellare uno stipendio dignitoso (ossia che mi permetta di concedermi qualche sfizio senza troppi sacrifici). Cerco di farmi pensione integrativa e altre cose simili per non ritrovarmi alla fine con un pugno di mosche. Ma alla fine certezze non ne ho. Spero solo di riuscire ad andarmene dall'Italia, prima o poi.
    La cosa che mi lascia perplessa � invece l'ingenuit� di molti miei coetanei, che quando gli parlo di queste cose e dico che noi non avremo mai una pensione mi dicono "Ma no...". Ci sono un sacco di persone ancora convinte che questo sia il Paese del Bengodi. Non me ne capacito.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  4. #4
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    A trenta anni difficile porsi i problema di 40 anni dopo

  5. #5
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Pero' alla fine tutto ruota sul reddito perche' le persone vogliono reddito e le aziende pure, anche perche' per pagare reddito agli addetti serve vendere a prezzi competitivi e non pie intenzioni.
    Se ti metti in competizioni con sistemi a basso costo del lavoro, dell'energia e della burocrazia non puoi che produrre dove i costi sono inferiori, altrimenti non vendi, salvo prodotti specifici di nicchia, o per loro natura inamovibili.
    Il dio-denaro genera mostri.
    amate i vostri nemici

  6. #6
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    Non il denaro, ma il servirsi dei servizi e produzioni altrui per dargli in cambio i propri.
    Il denaro facilita gli scambi, ma con il baratto succederebbe lo stesso se chi necessitava delle tue pecore dandoti grano non le prende piu' perche' e' diventato vegetariano.

  7. #7
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Il dio-denaro genera mostri.
    come darti torto....


    L�Istituto per le Opere Religiose (IOR) � una delle banche pi� segrete al mondo. La sua unica sede, un sinistro torrione del XV secolo, si trova all�interno della torre Niccol� V della Citt� del Vaticano. Il suo sportello bancomat parla la lingua di Virgilio: �Retrahe scidulam deposita� (ritirare la tessera). Non rilascia carnet di assegni. I depositi non lasciano tracce e offrono interessi superiori al 5% senza tasse. Lo IOR pu� far viaggiare anonimamente capitali ai quattro angoli del pianeta.


    http://www.marcosabatini.info/2015/0...o-del-demonio/
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  8. #8
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    Compagni che sbagliano
    Pero' resta che, senza certi meccanismi, vivremmo in tribu' abitando capanne di paglia, morendo di raffreddors, duretta fuori dai tropici.
    Pure l'ondulato per una baraccopoli non ci sarebbe, si tornerebbe alle origini a far cibo per lupi e concime per l'edera.

    Non ci sarebbero disoccupati, morti al primo segno di inefficienza.

  9. #9
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Mettere al centro il profitto invece che la Persona: Ecco perch� una intera generazione rischia di non venirsi riconosciuto il diritto pi� elementare: La Speranza nel Futuro. E� un bellissimo e amarissimo articolo quello della Michela Murgia. Meritevole di riflessioni pi� alte dei nostri pregiudizi.
    amate i vostri nemici

  10. #10
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    Ma il profitto altro non e' che la retribuzione, la giusta mercede, mai quantizzata, della persona per l'operato che ha fatto esistere quel bene e servizio.
    Il tuo reddito e' profitto, ci andresti a lavorare senza quell'utile funzionale al valore aggiunto in proprio a quella filiera di produzione a cui appartieni?
    Un imprenditore costruira' il prezzo del prodotto con i costi di impresa e con la retribuzione per il suo operare e per il rischio che corre di rimetterci tutto.

    Andrebbe quindi precisato che vorresti da un sistema che mette al centro la persona, sembra che dovrebbe produrre senza utili e senza investimenti, ma, se cosi' fosse, il sistema produttivo scomparirebbe e ciascuno si fa la sua baracca e il seguito a caduta.
    Ultima modifica di meogatto; 22-04-2016 alle 14:58

  11. #11
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Mi sa allora che non l�hai proprio letto l�articolo�.

    Fra il sano capitalismo di una volta e il neo liberismo d�assalto dei giorni nostri, che tutto divora in nome del profitto, c�� un abisso di proporzioni enormi!!!
    amate i vostri nemici

  12. #12
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    Proprio sano un capitalismo dove il padrone era siur padrone e l'operaio poco piu' di un servo della gleba, la produzione era in monopolio e gran parte delle materie prime arrivavano dalle colonie prodotte da schiavi.
    Allargardo i mercati, cosa che ha elevato il tenore di vita di miliardi di persone che si moltiplicavano pure comporta una concorrenza e ogni fattore negativo si trasmette all'intero sistema.

  13. #13
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    A parole la classe politica e a livello funzionale si sbracciano e si stracciano le vesti, gridando all'ingiustizia sociale e della fatidica generazione sacrificata. Ebbene questi lor signori non fanno altro che seguire con dinamiche diverse la falsariga dei politici dalla met� degli anni cinquanta in su, hanno mangiato migliaia di con la famigerata "cassa del mezzogiorno" tanto per citare una fra le pi� importanti degli innumerevoli buchi neri che hanno fagocitato somme immense che non sarebbe stata sufficiente la piramide di Cheope a contenere quel denaro dissipato. I sindacati tacevano quando venivano elargite a piene mani le pensioni baby pur di fare incetta di tessere e divenire plenipotenziari al tavolo sociale. Quella classe politica e sindacale inventavano pensioni fittizie con vari stratagemmi e alchimie varie pensioni fittizie e grandi privilegi che adesso pesano come piombo sulle spalle dei trentenni. E per migliorare la situazione attualmente che provvedimenti vengono presi? Continuando con l'inefficienza pur di spartirsi l'appetibile bottino del denaro pubblico che proviene dalle varie tasse derivante dai soliti noti che continuano ad essere tartassati. Una celebre frase coniata da un politico negli anni cinquanta che � considerato uno statista disse agli italiani disoccupati e reduci da un disastroso conflitto mondiale che speravano in una occupazione in patria, la frase fu: o emigranti o briganti. Mi sembra che non � poi cos� cambiato molto da quel periodo vedendo le centinaia di migliaia di giovani che emigrano ogni anno in cerca di un posto di lavoro e altrettanti decine di migliaia di pensionati che si recano in paesi come la Bulgaria, in Romania, in Portogallo, in Venezuela dove con le loro pensioni possono vivere pi� dignitosamente, ma credo con l'amaro in bocca per dovere abbandonare il loro paese e i loro affetti. Cambiano i direttori dell'orchestra ma la musica � la medesima.

  14. #14
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Proprio sano un capitalismo dove il padrone era siur padrone e l'operaio poco piu' di un servo della gleba, la produzione era in monopolio e gran parte delle materie prime arrivavano dalle colonie prodotte da schiavi.
    Allargardo i mercati, cosa che ha elevato il tenore di vita di miliardi di persone che si moltiplicavano pure comporta una concorrenza e ogni fattore negativo si trasmette all'intero sistema.
    Cos�� che mise in moto il boom economico italiano degli anni sessanta? Non fu forse l�interazione fra capitale e masse operaie? Aldil� dei conflitti politici, economici e sindacali, vigeva un rispetto reciproco per la Persona, Giampiero. Quello che oggi � cos� drammaticamente assente. Specie nel lavoro interinale, dove la regola � �Oggi mi servi e ti sfrutto. Domani non pi� e ti butto!�
    amate i vostri nemici

  15. #15
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    Per questo era un conflitto continuo che sfocio' nel br prima e nel consociovativismo poi per cui impresa e sindacati con una inflazione al 20% si mangiarono i risparmi dei piccoli risparmiatori.
    Un rispetto.
    Oggi e' come ieri solo che con una economia statica e di lunga durata produttiva le dinamiche erano diverse.
    Mo le imprese si montano e smontano come scatole lego essendo realizzate con concetti modulari e il prodotto ha cicli di obsolescenza brevi e non e' detto che si sia in grado di sostituirlo e pure nello stesso posto.

    Sono stati semmai sfortunati e gli poteva andare peggio capitando in una guerra.
    Quanto al derubata c'e' da ragionarci perche' se io fabbrico due seggiole e tu nessuna non significa che ne ho rubata una a te.
    Avendo una seggiola in piu' magari la scambio con un tavolo e nei secoli la cosa si moltiplica.
    Ultima modifica di meogatto; 27-04-2016 alle 14:56

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