Originariamente Scritto da
axeUgene
intanto, le scienze funzionano come
pars destruens, cio� mostrano la forzatura di voler collegare gli accadimenti ad un ordine etico, e non meccanico;
se il leone ti sbrana un figlio piccolo, o il terremoto te lo fa finire in una crepa o sotto un masso, le risposte che ti puoi dare sono consolatorie, ma non spiegano secondo un'etica;
qui sbagli, perch� la logica � s� un'organizzazione umana dei dati osservabili, ma le sue leggi hanno un riscontro oggettivo e da quel riscontro partono; cio�, le leggi sono mediate da un linguaggio umano, logico, matematico, ecc... ma ti consentono di interagire con una rilevante esattezza con l'ignoto indipendente dalla volont� umana;
se la logica fosse il regno dell'arbitrario umano, non potresti servirtene per interagire con la realt� indipendente dalla tua volont�, realt� fisica governata dal caso e misurata efficacemente dalla statistica; l'eventuale incapacit� umana - di tutto, dal riscontro di eventi quotidiani, fino all'evidenza di altre forme di vita in un universo di cui non comprendiamo la finitezza e i limiti - � un nostro limite; non un dato oggettivo che sminuisce l'esattezza di quegli strumenti logici, la loro attitudine a descrivere la realt� fisica;
il "divino" non � alla nostra portata se continui ad immaginarlo come un'entit� autonoma dall'essere umano che governa intenzionalmente l'universo;
� ovvio che se parti dal postulato di fede in una cosa del genere resti in quel vicolo cieco limitato dal carro antropomorfista messo davanti ai buoi del reale osservabile;
se invece inverti il discorso, e cerchi nel reale ci� che oggettivamente costituisce l'elemento imprescindibile per una coscienza e/o desiderio della divinit�, e cio� la capacit� di astrarre e porsi in relazione mediata con altri soggetti al di l� dell'affermazione immediata del proprio bisogno istintivo, probabilmente una vocina comincia a dire
fuochino