Se mi consenti provo a spiegartelo con altre parole.
Abbiamo che S/T=V. Giusto? Oh...
Sia S pari a 1 e T pari a 0. Qual � il valore della velocit� V? Sar� uguale a S/T, cio� in base ai valori dati pari a 1/0. Sviluppando il rapporto si tratter� di calcolare quante volte il valore 0 � compreso nel valore 1.
A questo punto si aprono due strade: secondo la prima nell'unit� spaziale la variabile temporale compare, se vogliamo semplificare, come decimale, cio� 0,1/0,2 0,3 fino a 0,9, dopo il quale c'� di nuovo uno. Su questa base risulta che 1/0 � uguale a 1.
Se per� invece che fermarci a 0,9 aggiungiamo al divisore 0,10 e ancora 0,11 e 0,12 ecc. risulta che nell'unit� di spazio entra un tempo infinito. quindi in ragione di ci� il risultato del rapporto � pari a infinito.
Il fatto � che la misura dello spazio e il correlativo valore temporale sono due ordini di grandezze relativi almeno quanto lo � il sistema di numerazione a base dieci (se l'essere umano non avesse dieci dita nelle mani non userebbe probabilmente il sistema decimale) alla natura del percipiente.
Essi, sulla base della realt� danno luogo a conseguenze diverse, come mi pare di aver esemplificato.
Tanto per dire, il c.d. "acceleratore" del CERN non mi pare avere altra prerogativa che dimostrare quale � la particella infinitesimale dalla cui "esplosione" ha avuto luogo al tutto. Come dire che per gli scienziati di Ginevra, il microcosmo � a base del macrocosmo.