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Risultati da 91 a 105 di 111

Discussione: L'eutanasia

  1. #91
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    La vedi questa immagine qua accanto? Ecco la risposta di Dio al dolore e alle sofferenze dell'Uomo.
    Finchè viviamo quaggiù, sotto le stelle, il nostro retaggio è questo, amici ed amiche: La lotta fra Bene e Male, fra Gioia e Dolore, fra Felicità e Sofferenza....
    Scrivo tali nomi in maiuscolo per sottolineare la loro importanza. Noi siamo fatti per la Vita! Per questo ci inorridisce tanto la Morte, la Precarietà, la Debolezza, la Fragilità del nostro essere....
    Ma la prospettiva di Dio dona senso a tutto. Ciò che proviamo noi nel breve arco di tempo che và dalla culla alla bara, l'ha provato Dio stesso in Cristo Gesù! Siamo chiamati ad aver fede in Lui che, a prezzo del Suo Sangue, ci ha aperto le Porte sconfinate ed eterne del Paradiso.

    "Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
    Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore." (Romani 8)

    Detto questo e per rispondere a te, Follemente, è chiaro che una legge sul fine-vita, rispettosa delle diverse sensibilità (laiche e religiose) non sia più rimandabile.
    amate i vostri nemici

  2. #92
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Finchè ti ostini a rimuovere tutto ciò che ti disturba e di cui abbiamo parlato in religione, sarai sempre prigioniero delle solite tiritere che ripeti ogni volta.

    Detto questo, cerchi di stare con un piede in due scarpe. Da una parte, sempre per fare il tollerante, dici che ci vuole una legge, dall'altra, come hai fatto presente per il caso di tua figlia ed in altre occasioni, si capisce chiaramente che per te, sotto sotto, l'idea della legge sull'eutanasia, la libera scelta, lo "staccare la spina", ti appare come qualcosa di sbagliato e chi lo fa, sia la persona stessa che decide, sia altri verso il malato incapace, come dei mostri, degli egoisti.
    Non si capisce bene da che parte alla fine vuoi stare.

  3. #93
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Sembra di assistere ai cavalieri del Medio Evo, portano la corazza per difendersi ma alla fin fine è pesante da portare.

  4. #94
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Finchè ti ostini a rimuovere tutto ciò che ti disturba e di cui abbiamo parlato in religione, sarai sempre prigioniero delle solite tiritere che ripeti ogni volta.

    Detto questo, cerchi di stare con un piede in due scarpe. Da una parte, sempre per fare il tollerante, dici che ci vuole una legge, dall'altra, come hai fatto presente per il caso di tua figlia ed in altre occasioni, si capisce chiaramente che per te, sotto sotto, l'idea della legge sull'eutanasia, la libera scelta, lo "staccare la spina", ti appare come qualcosa di sbagliato e chi lo fa, sia la persona stessa che decide, sia altri verso il malato incapace, come dei mostri, degli egoisti.
    Non si capisce bene da che parte alla fine vuoi stare.
    E' semplice! Dalla parte della Vita. Sempre e comunque. Come ripetuto solo pochi giorni fa da Papa Francesco ai politici dell'Unione europea e poi a Milano davanti a un milione di persone....

    «L’Europa ritrova speranza quando si apre al futuro. Quando investe nella famiglia, che è la prima e fondamentale cellula della società. Quando rispetta la coscienza e gli ideali dei suoi cittadini. Quando garantisce la possibilità di fare figli, senza la paura di non poterli mantenere. Quando difende la vita in tutta la sua sacralità». Due giorni prima il suo più stretto collaboratore, il segretario di Stato Pietro Parolin aveva dichiarato: «Le radici cristiane sono la linfa vitale dell’Europa. Basti rileggere i discorsi che i protagonisti del 25 marzo 1957 tennero in Campidoglio, per scoprire come essi vedessero nel comune patrimonio cristiano un elemento fondamentale sul quale costruire la Comunità economica europea. Poi è subentrato un lento processo che ha cercato di relegare sempre più il cristianesimo all’ambito privato. È stato così necessario ricercare altri denominatori comuni, apparentemente più concreti, ma che hanno condotto ad un vuoto di valori, con gli esiti che abbiamo dinanzi agli occhi di società sempre più frammentate».

    Nel suo importante discorso di ieri, il Pontefice ha a sua volta ricordato: «Il denominatore comune dei Padri dell’Europa era la consapevolezza che all’origine della civiltà europea si trova il cristianesimo, senza il quale i valori occidentali di dignità, libertà e giustizia risultano per lo più incomprensibili. E ancor oggi – affermava san Giovanni Paolo II –, l’anima dell’Europa rimane unita, perché, oltre alle sue origini comuni, vive gli identici valori cristiani e umani, come quelli della dignità della persona umana, del profondo sentimento della giustizia e della libertà, della laboriosità, dello spirito di iniziativa, dell’amore alla famiglia, del rispetto della vita, della tolleranza, del desiderio di cooperazione e di pace, che sono note che la caratterizzano. Nel nostro mondo multiculturale tali valori continueranno a trovare piena cittadinanza se sapranno mantenere il loro nesso vitale con la radice che li ha generati».

    http://www.uccronline.it/2017/03/25/...arlare-chiaro/

    La Chiesa parte da qui. Non si àrroga il diritto di entrare nel politico. Sà bene che esiste anche una sensibilità laica. Che bisogna distinguere bene fra eutanasia ed accanimento terapeutico. Possa il Parlamento (da noi eletto, composto da credenti e non credenti) trovare una sintesi.
    amate i vostri nemici

  5. #95
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    La Chiesa parte da qui. Non si àrroga il diritto di entrare nel politico. Sà bene che esiste anche una sensibilità laica. Che bisogna distinguere bene fra eutanasia ed accanimento terapeutico. Possa il Parlamento (da noi eletto, composto da credenti e non credenti) trovare una sintesi.[/QUOTE]

    Arròga, Cono, arròga... Sa, Cono, non sà...
    Sul resto sono quasi d'accordo.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  6. #96
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Cono, se sei favorevole alla vita in qualsiasi condizione, anche a costo di sofferenze inumane, come mi pare di capire, non vedo perché auspichi una legge che regoli il fine vita: a te può bastare il vuoto legislativo che c'è ora. Invece a me no, come ho già avuto modo di scrivere.

  7. #97
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    Cono, mettere sempre la parola Amore e Vita non è che dica tutto, sai? Riempirsi la bocca di retorica non risolve le situazioni, nè fa regredire le malattie.
    Più che la vita qui bisognerebbe essere dalla parte delle persone malate e delle rispettive famiglie. Essere dalla parte della vita è possibile che in qualche caso coincida con altro.

  8. #98
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    La Chiesa parte da qui. Non si àrroga il diritto di entrare nel politico. Sà bene che esiste anche una sensibilità laica. Che bisogna distinguere bene fra eutanasia ed accanimento terapeutico. Possa il Parlamento (da noi eletto, composto da credenti e non credenti) trovare una sintesi.
    Arròga, Cono, arròga... Sa, Cono, non sà...
    Sul resto sono quasi d'accordo.[/QUOTE]

    Mi fa piacere.
    amate i vostri nemici

  9. #99
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio
    Cono, se sei favorevole alla vita in qualsiasi condizione, anche a costo di sofferenze inumane, come mi pare di capire, non vedo perché auspichi una legge che regoli il fine vita: a te può bastare il vuoto legislativo che c'è ora. Invece a me no, come ho già avuto modo di scrivere.
    No che non mi basta! Un tema che làcera le coscienze come questo, necessita del consenso più ampio possibile.
    amate i vostri nemici

  10. #100
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    No che non mi basta! Un tema che làcera le coscienze come questo, necessita del consenso più ampio possibile.
    Il tuo discorso sarebbe valido se si parlasse di un OBBLIGO, ma così non è.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  11. #101
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Spiegati meglio: Che vuoi dire?
    amate i vostri nemici

  12. #102
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Certo che chi ti ordina di vivere si carica degli oneri che cio' comporta.
    http://topspeed.gazzetta.it/2017/12/...ita-su-schumi/

    son passati ben 4 anni la famiglia sá che é ancora li..i figli sanno che é ancora lí ...nessuno sa le reali condizioni...
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  13. #103
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Speriamo bene che questo sia solo il primo passo.


    http://milano.corriere.it/notizie/cr...f6223df1.shtml

    Oggi l'opinione su La Repubblica:

    Processo a Cappato, il confine tra legge e dignità
    14 FEBBRAIO 2018
    Così il principio dell’autodeterminazione diventa il pilastro sul quale ricostruire il nostro ordinamento
    DI MICHELA MARZANO

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    Ogni persona è libera di decidere come e quando morire: è un principio cardine non solo della Convenzione dei diritti dell'uomo, ma anche della nostra Costituzione. Ce lo ha ricordato la Corte di Milano, riconoscendo che Marco Cappato non ha rafforzato la volontà di Dj Fabo di porre fine alla propria vita, e chiedendo al tempo stesso alla Consulta di pronunciarsi sulla legittimità costituzionale del reato di aiuto al suicidio. Una decisione storica, quindi, nonostante l'apparente neutralità, visto che il processo a Cappato è stato sospeso in attesa che si pronunci la Corte Costituzionale. Solo la Consulta può d'altronde stabilire fin dove può spingersi il diritto all'autodeterminazione di ciascuno di noi e quale sia la relazione esatta tra la dignità della persona e l'autonomia individuale.

    Al di là della mancanza di coraggio da parte di un pezzo importante del mondo politico italiano, la vicenda di Fabiano Antoniani e la decisione di Marco Capato di accompagnarlo in Svizzera, ci costringono a riflettere sullo spazio che la nostra società è disposta a dare al desiderio profondo di chi, costretto dalla sorte a ritrovarsi in un limbo di sofferenza e di impotenza, vorrebbe solo mettere fine a una vita che, di vita, ha ormai molto poco. È una questione delicata sia dal punto di vista giuridico sia, soprattutto, dal punto di vista etico. Ma dalla quale non è più possibile esimersi, visto che sono numerosissime le persone che aspettano che il proprio diritto all'autodeterminazione, nel momento in cui decidono di accedere al suicidio assistito, sia finalmente preso in considerazione.

    In nome di quale principio si può d'altronde obbligare un'altra persona a comportarsi come alcuni pensano che si debba comportare? In nome di quali valori si può anche solo pensare di cancellare la soggettività altrui e di imporre agli altri la propria concezione del mondo e dell'esistenza? La vita è sempre sacra, si sente ripetere da chi, forse, non si è mai dovuto confrontare con quella sofferenza profonda e quell'assenza di speranza - perché non c'è più nulla da fare se non aspettare che finisca quella "notte senza fine", come diceva Dj Fabo parlando della propria esistenza dopo l'incidente - che talvolta tolgono alla vita ogni dignità. Uccidere è un reato, si sente dire da chi, forse, non ha mai fatto lo sforzo di capire la differenza che esiste tra il "far morire" e il "lasciar partire", il privare della vita chi, quella vita, la vuole vivere e il liberare dal peso dell'esistenza chi, quell'esistenza, l'ha già abbandonata da tempo.

    "Ho visto polmoni respirare da soli su un tavolo, macchine che sostituiscono cuori... ma è vita questa?" si era chiesta la pm Tiziana Siciliano durante la requisitoria, chiedendo ai giudici o l'assoluzione di Marco Cappato o l'eccezione di legittimità costituzionale. Il cuore del problema, per lei, era proprio il senso che ha il termine "vita" quando non si ha più la possibilità di esercitare la propria dignità. Non è allora anodina la scelta del Tribunale di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale: significa aver deciso che la questione dell'autodeterminazione non è più solo il cardine dell'etica contemporanea, ma anche il pilastro attorno al quale ricostruire il nostro ordinamento giuridico. Certo, l'ultima parola spetterà al legislatore. Ma come potrà il legislatore tirarsi indietro una volta stabilito che è in nome della dignità umana che nessuno può giudicare cosa possa essere o meno degno per un'altra persona, compreso l'accesso al suicidio assistito?
    Ultima modifica di follemente; 15-02-2018 alle 18:14

  14. #104
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    a mio parere occorre intendersi innanzitutto sul significato che il termine "eutanasia" implica per la generalità degli individui. se con esso si intende la cessazione indolore di un'esistenza lacerata dalle sofferenze e non ricettiva alla terapia "del dolore", allora mi trovo favorevole.
    se però con lo stesso termine intendiamo la scelta arbitraria e ovviamente non mediata da un dato esperienziale (ho fatto meglio a scegliere di morire ora senza attendere una qualche nuova cura al mio "personale" dolore fisico?) allora non sono d'accordo. non sono d'accordo perché per me non può essere il singolo a decidere sulla scelta estrema, in quanto chiaramente sprovvisto, nella più gran parte dei casi, degli strumenti "mentali e culturali" che gli consentirebbero di scegliere consapevolmente. e quindi occorre la figura del medico, con tutto ciò che questa dovrebbe comportare in termini di "esperienza", consapevolezza", "cultura", ecc. dovrebbe essere rimesso all'avviso del medico se il tale paziente può o meno essere sottoposto ad un trattamento che ne provochi, in via irreversibile, la cessazione delle funzioni vitali.

    detto ciò va detto che mentre l'eutanasia consiste in un comportamento attivo, cioè diretto positivamente a cagionare la morte; invece la "interruzione delle cure" dovrebbe conseguire "passivamente" alla constatazione che la vita del soggetto non può, date le condizioni del paziente, essere ritenuta appunto "vita". ed è questo a mio parere il punto controverso: quand'è che si può parlare di "non vita"?
    a mio avviso si tratta di un concetto relativo alla volontà, ai sentimenti e alle considerazioni razionali del singolo...
    da ciò l'utilità di mettere tutto per iscritto PRIMA che sia TARDI, cioè prevenendo l'evento che causa l'infermità che nella propria personale visione del soggetto sarebbe appunto diciamo "moralmente" inaccettabile ove si verificasse. è però a mio avviso importante che ognuno decida in proposito essendo libero di farlo, e ovviamente non venga "plagiato" da una entità esterna (medico, soprattutto) perché se no si ritorna ai lager...

  15. #105
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Fammi capire: prima dici che non può essere il singolo a decidere, ma deve avvalersi di un parere del medico ed infine sostieni che l'individuo non deve essere "plagiato" dal medico.

    Puoi chiarire?

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