Perdonatemi il doppio post... ma questa devo scriverla... mi fa venire i brividi dalla profondità con cui esprime il concetto dell'invisibilità di certe cose

GIOVANNI PASCOLI

Nebbia (1903) (dai Canti di Castelvecchio)

Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l'alba,
da' lampi notturni e da' crolli
d'aeree frane!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi ch'è morto!
ch'io veda soltanto la siepe dell'orto,
le mura ch'ha piene le crepe
di valeriane.

Nascondi le cose lontane :
le cose son ebbre di pianto!
ch'io veda i due peschi, i due meli,
soltanto ,
che danno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.

Nascondi le cose lontane
che vogliono ch'ami e che vada!
ch'io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane...

Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch'io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest'otto, cui presso
sonnecchia il mio cane.