Ci metterei che, se debbo commercializzare una pozione, o un elisir, ci metto quanto basta a che non sia considerato farmaco e nemmeno cosmetico, a che si possa vendere dal pizzicagnolo senza verifiche e che, con appropriato nome e campagna pubblicitaria, diventa guaritore.
Il punto direi sta nel fatto che se le sostanze superano certi limiti sono soggette ad omologazione.