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Libero Quotidiano
Rambo ha rotto
Ieri appare su la Repubblica.it edizione Napoli, un video su un corso di difesa personale per gli autisti degli autobus.
Ottimo, penso tra me e me, per fortuna ci si sta muovendo per tutelare la sicurezza di chi lavora spesso in situazioni di rischio. Formare è importante, a patto che la formazione possa migliorare e non peggiorare la situazione di chi la riceve.
Già nell'articolo che è correlato al video appare evidente un errore " campione del mondo di Krav Maga ". Il Krav maga è un sistema di combattimento corpo a corpo inventato da un militare israeliano per l'autodifesa; non è uno sport da combattimento e di conseguenza non esistono competizioni agonistiche, a meno che le dimostrazioni vengano definite gare. Se poi visualizziamo il video appare evidente che le indicazioni date "dal campione del mondo" appaiono alquanto opinabili, innanzitutto perché sono fatte in uno scenario, che non è quello in cui gli autisti devono operare.
Si possono notare tecniche di difesa: contro bastone, da seduto su una sedia, contro coltello, contro pistola, lotta a terra, il tutto rigorosamente in ambito "duellesco", ovvero uno contro uno, quando in realtà il più delle volte gli aggressori sono più di uno.
Non si vede praticamente nulla riguardo la fase più delicata, e quella dalla quale può scaturire una colluttazione, che è la fase del pre conflitto. Bisogna formare gli autisti soprattutto in quella fase proprio perché a seconda della capacità di mediazione si può evitare lo scontro fisico il più delle volte, a patto che questa capacità sia stata addestrata. Il controllo delle distanze, come posizionarsi nello spazio, la postura di sicurezza, l'atteggiamento, l'utilizzo della voce, il saper cosa dire e come dirlo, mediante un tono di voce adeguato, non deve essere eccessivamente aggressivo ma nemmeno remissivo, fermo e deciso (assertivo) con l'obiettivo di tranquillizzare l'aggressore e fermare l'escalation di violenza.
Dopo questa prima fase bisognerà lavorare sulle abilità motorie E quindi sui vari tipi di equilibrio, sui tempi di reazione, sui riflessi e solo l'ultima fase dovrà prevedere la pratica di tecniche di auto protezione e di autodifesa che dovranno essere semplici ed efficaci. Da un punto di vista situazionale le aggressioni che abbiamo visto nel video erano pre impostate e quindi non realistiche: l'aggredito non sa mai come verrà attaccato, per questo le simulazioni devono essere libere.
Le tecniche che ha fatto vedere a terra sono assurde in un contesto di autodifesa, proprio perché l' obiettivo primario deve essere quello di rialzarsi immediatamente. La lotta a terra lasciamola a quelli che fanno sport da combattimento.
La minaccia con arma da fuoco, cosi come è stata simulata è improbabile, dato che l'aggressore è troppo vicino alla vittima. Posizionarsi a quella misura, eliminerebbe completamente il vantaggio tattico dato dall'arma.
Per non parlare poi dell' aggressione con il coltello. Solo uno sprovveduto si metterebbe a quella distanza impugnando l'arma con il lato avanzato, esponendosi in modo evidente ad un rischio inutile di perdere il coltello.
Insomma per concludere la difesa personale è una cosa seria non è una commedia all'italiana.