no, non ha alcun senso per il fine strategico che la quasi totalità dei suoi elettori chiede alla dirigenza;
c'è un tentativo realistico di cooptazione di aree attigue ed economicamente affini, quelle della piccola impresa del centro-nord emiliano, toscano e anche marchigiano; ma finisce lì;
il resto è tattica; le questioni anti-UE, immigrazione, ecc... sono assunte abilmente per fare sponda al partito della spesa, M5S e destra meridionale malconcia;
il leninismo della Lega qui si mostra esattamente in questa capacità di usare l'avversario strategico come massa di manovra per esaltare le contraddizioni del sistema, che in questo caso è l'Italia, al posto del capitalismo;
più si affermano forze sovraniste, che perorano la libertà di deviare radicalmente dagli equilibri finanziari UE e in questo modo isolano l'Italia, più il sistema nazionale si avvicina alla bancarotta e alla resa dei conti; è il classico tanto peggio, tanto meglio;
quando Borghi (lega) dice "usciamo dall'euro e liberiamoci dai vicoli UE", il pensiero che intende davvero è cacciamo le regioni del sud dalla nostra area fiscale;
qualcuno lo dice in modo esplicito, come il sen. Pini: se usciamo dall'euro, il nord si dà una moneta comunque agganciata, pari; gli altri facciano quello che vogliono, ma non coi soldi nostri;
il governo nazionale ora non lo vuole quasi nessuno, perché è solo una rogna: bisogna scontentare tutti, ma senza un reale potere politico; un gioco a perdere;
la riprova l'hai esattamente nell'incapacità di coalizzarsi delle forze politiche nazionali, che invece si verifica a livello locale, dove il sistema e la gestione della spesa sono più efficienti e remunerative.







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