vedi, questa concezione remunerativa delle azioni umane, che è un lascito del paganesimo, è stata negata da Lutero con la predestinazione e per motivi ottimi: a parte l'incompatibilità logica tra onnipotenza e libero arbitrio, lo stato d'animo di un credente che obbedisca ad un dio giudice onnipotente e onnisciente non potrebbe essere autenticamente virtuoso; esattamente come un impiegato della Banca d'Italia non potrebbe essere onesto per il fatto di non infilarsi in tasca un lingotto; è solo spaventato dalle conseguenze;
la predestinazione - di cui nessuno sa, ovviamente - lo libera davvero da questo negoziato paganeggiante e lo mette in condizione di far divenire la virtù premio di se stessa;
vedi ? stai affermando che Dio non è onnipotente, dato che c'è qualcosa che sfugge alla sua volontà; e se questo è il risultato di una libertà concessa, in combinato con l'onniscienza siamo allo stesso punto;No, Dio ha proceduto a una creazione buona; gli accadimenti negativi successivi non sono effetto della sua volontà...
sai, per la società di epoca biblica questa narrazione poteva andar bene; peraltro, per gli stessi ebrei la Bibbia è una narrazione di riferimento e non contiene certo una trattazione formale dei precetti o la spiegazione di quelli;Non è Dio il regista della storia. La storia umana viene decisa da noi. Lui interviene, influisce, ma facciamo noi la storia umana. Davvero credi che sia stato Dio a eleggere Hitler, Mussolini, Berlusconi, Trump, ecc. ?
Dio non ha creato persone buone e cattive. Dio ha creato una coppia buona. Dopo la ribellione, la discendenza ha scelto se agire bene, seguendo i consigli e gli ordini di Dio, o agire male, ignorandoli.
se vuoi trarne una Legge, le letture e le interpretazioni sono infinite; chi può arrogarsi il diritto di interpretare oltre la lettera, quando univoca ? tu sei circonciso ? mangi kasher ? rispetti lo shabbath ? e in caso contrario, chi ti ha autorizzato a fare diversamente da quanto contemplato nella tradizione del popolo della Bibbia ?
certamente, un'interpretazione; non certo la lettera.