Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio
Scusa se ti rispondo sinteticamente.
A me pare ovvio che chiunque sia al potere faccia anche l’interesse della corporazione a cui appartiene, non è sempre detto che questa corrisponda ad un potere vero e proprio come nei casi che hai citato. Voglio dire, la casta degli avvocati non ha lo stesso potere di un
Berlusconi
probabilmente, ne ha molto di più, dato che sono stati quasi la metà dei parlamentari; solo a Roma sono più di tutti quelli francesi...

Inoltre credo che chiunque faccia politica attiva prima o poi venga a far parte di gruppi di forza, magari in seno al partito, di cui si fa portavoce.
beh, certo, ma in questo caso si determina un vaglio popolare attraverso il voto di un programma; è una lobby più trasparente sulla quale puoi decidere di volta in volta, non un vincolo del sistema;

Confermo: non voterei un non laureato (se ce l’ho fatta a laurearmi io, lavorando e studiando, con la ferma opposizione dei miei genitori, ce la può fare chiunque), anche se antidemocraticamente discrimino gli altri, che magari proporranno contenuti che condivido
questa, infatti, è una tua prerogativa sovrana di elettrice, a prescindere dalla tua conoscenza dei motivi che impediscono o sconsigliano il vincolo che vorresti istituire; potresti diventare tu stessa ministro e cambiare la norma nel senso che intendi, e contro quel tuo stesso principio;

certo che ti renderai conto come, in virtù della stessa logica, qualcuno potrebbe cominciare a sostenere la limitazione del diritto di voto a chi abbia dimostrato una competenza standard dei meccanismi istituzionali e delle ratio di legge: perché no ? si tratta pur sempre di esercitare un potere; perché una persona ignorante di economia o urbanistica deve poter decidere se fare o non fare le olimpiadi in città votando un certo sindaco ?
Comunque grazie per la lezione: sinora ho sempre pensato che un ministro dovesse avere chissà quali competenze tecniche.
la maggior parte delle persone ha idee di questo tipo sulle questioni giuridiche, politiche, economiche, ed in generale su tutto ciò che riguarda aggregati sociali; per il semplicissimo motivo che questi rispondono a dinamiche diverse da quelle intuitive;

prima di studiare materie giuridiche all'università, avrà letto centinaia di quesiti "se voi foste il giudice", della settimana enigmistica; non ero particolarmente stupido, o forse sì; ma li sbagliavo quasi tutti
a 20 anni avevo una buona cultura umanistica e artistica, ma non capivo un tubo di economia perché, non avendo commercianti o imprenditori tra i famigliari prossimi, non mi ero mai posto il problema che gli investimenti si finanziano a prestito e quindi devono rendere di più degli interessi; nella mia ingenuità, davo per scontato che le attività fossero finanziate dalla cassa o dal patrimonio
mi sarei anche potuto laureare in lettere, ma un qualsiasi salumiere con la 5a elementare sarebbe stato un ministro dell'economia più competente di me.