se le ragazze - ma altrettanto i ragazzi come controparte, beninteso - vengono educate all'idea che la loro sessualità sia - possa essere - un oggetto di scambio, un palio, il meccanismo logico del corrispettivo tende per forza ad emergere, in un modo o nell'altro, e in misura diversa;
già la circostanza procreativa di per sé pone un'asimmetria in questo senso; si possono fare infinite campagne e politiche, ma se non si incide sul meccanismo originario che forma la relazione di scambio di una sessualità reificata, quel paradigma resiste;
la catena automatica desiderio-romanticismo-contrattualità famigliare va spezzata in modo positivo, cioè stabilendo termini propri e disgiunti per ogni fase, come cultura di default e non impresa di santità .
c'� del lardo in Garfagnana
ci vorrebbe la parità di diritti e un metro di valutazione equo caso per caso , se invertiamo i fattori e immaginiamo un uomo pelandrone tutto divano e tv e la donna sgobbare per portare casa il pane difficilmente un giudice di pace in caso di separazione assegnerebbe la casa all'uomo più vitalizio
un'antropologa culturale che ha scritto
La grande beffa. Sessualità delle donne e scambio sessuo-economico
https://www.ibs.it/grande-beffa-sess.../9788849810660
Pur non concordando con tutto quello che sostiene e con il suo paradigma, effettivamente dice cose sensate e molto simili a quelle che hai espresso tu sullo scambio sesso-soldi nella relazione donna-uomo.
Se rileggi bene quello che ho scritto, ti accorgerai che hai interpretato male. Non ho detto che sono poche le donne che non lavorano, ma che sono poche quelle se ne fregano di alzare anche solo un dito. Per esempio, io non conosco davvero nessuna donna che in un modo o nell'altro non si dia da fare. Ci sono certamente donne che apprezzano, come dire, la generosità dei mariti, ma comunque fanno qualcosa anche loro (studiano, si occupano dei figli, lavoricchiano), almeno per quello che vedo io. Anzi, ne conosco una, ma è ricca di famiglia e non resterebbe certo sotto i ponti.
in teoria hai ragione, e comunque molto del lavoro domestico e di cura che le donne spesso fanno, non è riconosciuto e quantificato (ingiustamente), però se in questo paese meno del 50% delle donne ha un lavoro retribuito, significa che la cultura del "padre breadwinner" è ancora troppo diffusa e alimenta questi problemi... insomma quelli di cui si parla nel topic.
Mah, mi pare che qualcuno abbia commentato che si tratta di un problema generazionale e forse è così. Le ragazzine di oggi sono capaci di vendere le proprie foto seminude in cambio di una ricarica telefonica, cioè forse siamo già oltre il modello di scambio tradizionale e la sessualità sta diventando un business più disinvolto, con cui ottenere il proprio guadagno.
mah.. se foss euguale il numero dei maschi e delle femmine che fanno questo tipo di cose, ti darei ragione.. ma sembra riproporsi sempre lo schema asimmetrico.
Comunque sono d'accordo che ci sia una differenza generazionale. D'altra parte alcune delle "conquiste" avvenute negli anni '70 si sono perse.
Molte ragazze o donne non sanno nulla del processo storico femminista e pensano che la parità sia qualcosa di ovvio, scontato, salvo poi scontrarsi con una realtà diversa, su cui manca una riflessione.
Non sto elevando il femminismo a valore positivo in assoluto, però è stato un processo importante, di cambiamento, su cui bisognerebbe riflettere di più, secondo me.