Originariamente Scritto da
andreric
Il sostantivo ebraico ʼelohìm (dèi) sembra derivi da una radice che significa “essere forte”. ʼElohìm è il plurale di ʼelòhah (dio). A volte questo plurale si riferisce a diversi dèi (Ge 31:30,*32; 35:2), ma più spesso è usato come plurale di maestà, dignità o eccellenza. ʼElohìm nelle Scritture è riferito a Geova stesso, ad angeli, a dèi idolatrici (al singolare e al plurale) e anche a uomini.
Quando si riferisce a Geova, ʼElohìm è usato come plurale di maestà, dignità o eccellenza. (Ge 1:1) A questo proposito Aaron Ember scrisse: “Che la lingua del VT abbia interamente rinunciato all’idea della pluralità in . . . [ʼElohìm] (quando è riferito all’Iddio d’Israele) è dimostrato specialmente dal fatto che esso si costruisce quasi invariabilmente con un predicato verbale singolare e prende un attributo aggettivale singolare. . . . [ʼElohìm] dev’essere piuttosto spiegato come un plurale intensivo, che denota grandezza e maestà, equivalente a Il grande Dio”. —*The American Journal of Semitic Languages and Literatures, vol.*XXI, 1905, p.*208.
Il titolo ʼElohìm dà risalto alla forza di Geova quale Creatore. Ricorre 35 volte da solo nel racconto della creazione, e ogni volta il verbo che descrive ciò che Dio disse o fece è al singolare. (Ge 1:1–2:4) In lui risiedono forze infinite.
In Salmo 8:5 anche gli angeli sono chiamati ʼelohìm, come è confermato dalla citazione che ne fa Paolo in Ebrei 2:6-8. In Genesi 6:2,*4, Giobbe 1:6 e 2:1 sono chiamati benèh haʼElohìm, “figli di Dio” (CEI); “figli del vero Dio” (NM). Il Lexicon in Veteris Testamenti Libros (L.*Koehler e W.*Baumgartner, 1958, p.*134) dice: “(singoli) esseri divini, dèi”. E a pagina 51 dice: “i (singoli) dèi”, e cita Genesi 6:2; Giobbe 1:6; 2:1; 38:7. Perciò in Salmo 8:5 ʼelohìm è reso “angeli” (LXX); “quelli simili a Dio” (NM).
Il termine ʼelohìm è usato anche a proposito di dèi idolatrici. A volte significa semplicemente “dèi”. (Eso 12:12; 20:23) Altre volte è un plurale di maestà e si riferisce a un unico dio (o dea). Comunque quegli dèi chiaramente non erano delle trinità. —*1Sa 5:7b (Dagon); 1Re 11:5 (la “dea” Astoret); Da 1:2b (Marduk).
In Salmo 82:1,*6, ʼelohìm si riferisce a uomini, giudici umani d’Israele. Gesù citò questo Salmo in Giovanni 10:34,*35. Erano dèi in quanto rappresentanti e portavoce di Geova. Similmente a Mosè fu detto che doveva servire come “Dio” per Aaronne e per Faraone. —*Eso 4:16, nt.; 7:1.
Molte volte nelle Scritture ʼElohìm si trova anche preceduto dall’articolo determinativo ha. (Ge 5:22) Dell’uso di haʼElohìm, F.*Zorell dice: “Nelle Sacre Scritture particolarmente il solo vero Dio, Jahve, è designato da questo vocabolo; . . . ‘Jahve è il [solo vero] Dio’ De 4:35; 4:39; Gsè 22:34; 2Sa 7:28; 1Re 8:60 ecc.”. —*Lexicon Hebraicum Veteris Testamenti, Roma, 1984, p.*54; quadre dell’autore.