So benissimo che il mio credere e frutto del mio cervello. Anche psichiatri come Freud e Jung parlano di animus riferito ai maschietti ed animus riferito alla femminucce non come enti metafisici ma come entità psichiche elaborate da ciascun cervello. O forse neanche il termine entità psichiche ti garba.
Con i demolitori delle sicurezze indimostrabili sono d'accorso quando queste sicurezze si dimostrino deleterie ma se queste sicurezze, che, in quanto postulati di fede, sicurezze non sono, e non lo sono fino all'ultimo o fino a prova contraria, si dimostrassero utili sia per la persona che per la comunità in genere, non sono io quello che tende a scartarle, anzi.
Di dubbio e non di certezza è bene parlare quando ci si riferisce all'universo e ci si pone la domanda:
da dove viene? E' sempre esistito magari in forme diverse, e come è concepibile una cosa del genere, e si riuscirà mai a capirlo?
Oppure l'universo è stato creato? E da chi?
Di fronte a questi interrogativi io credo di essere perfettamente d'accordo con Pascal il quale sosteneva che (difronte a tale domanda senza risposta, è matematico dire che c'è il 50% di possibilità sia per l'una che per l'altra presa di posizione) è meglio crederci anche perché se esistesse davvero un creatore avendo agito come se esistesse ci guadagnerei. E' un po' come puntare sul pari o sul dispari, io punto e se esce vinco, ma se non esce non è che vincono gli altri, nessuno vincerebbe perché Dio non esisterebbe.