L'essere permaloso/a e trasformare quello che dico, deterrente assoluto, certe pieghe del cervello non amo scalarle
L'essere permaloso/a e trasformare quello che dico, deterrente assoluto, certe pieghe del cervello non amo scalarle
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Forse dipende dal tocco.
Sarà che sono rimasta traumatizzata da un collega che ogni volta che doveva dirmi qualcosa mi toccava la spalla o il braccio. Ci sento, non ho bisogno che mi metti le mani addosso. Boh è una cosa che odio ma io sono sempre stata notoriamente un po' orso e ho sempre rifuggito il contatto fisico con il mio prossimo. Da bambina non sopportavo neppure che mia madre mi abbracciasse.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Anche le persone negative mi fanno passare la voglia di ulteriore contatto, tipo quelle che qualsiasi cosa dici o proponi trovano mille scuse e impedimenti immaginari, ipotetici e futuri.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Io se posso evito i cretini, che sono pericolosissimi; le persone prive di senso dell'umorismo, perché ho l'amore sfottente e non mi capirebbero; i narcisistici patologici, appena me ne accorgo, perché all'inizio possono essere molto affascinanti; le persone disoneste, che non rispettano la legge e gli altri, e quindi anche i maleducati; quelli che urlano e sono aggressivi; i giudicanti rompicoglioni; le mani mosse anche a me non fanno una buona impressione. Fisicamente direi una sporcizia non occasionale ma stagionata ed abituale
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
-cattivo gusto, assenza di una qualsivoglia natura godereccia, incapacità di ascolto, capacità di complicarsi la vita e di complicarla agli altri, brontolonismo e vittimismo, noiosità, interessi zero o non in sintonia con i miei
-mancanza di tempo (mia)
anche quelli che si avvicinano troppo, tanto che non riesci a metterli a fuoco (), mi danno fastidio, fisico
Logorrea, chi ti stringe il braccio perché crede di star dicendo una cosa molto interessante e devi ascoltarla, chi non mantiene le distanze o le mantiene troppo, chi pensa di aver capito come sono e chi, davanti a te, chiede a un altro di parlargli di te.
Dopo il caffè mi verrà in mente altro
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Alla fine mi sa che i fattori deterrenti siano molto più numerosi di quelli attraenti. Siamo un popolo di orsi
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .