Originariamente Scritto da
axeUgene
non sono d'accordo e, in effetti, non mi sembra si possa affermare questa cosa come evidenza;
mi sembra, piuttosto, che in genere le religioni cerchino di organizzare il rapporto con l'angoscia e, in una certa misura, ci riescono; ma a prezzo di nevrosi, rimozioni, sublimazioni; la religione - in senso lato, come imperativo categorico - è necessaria per organizzare il desiderio, dandogli un limite, senza il quale davvero l'angoscia la fa da padrona, dato che senza il limite non può esserci il desiderio, che è la pulsione vitale per eccellenza;
su Cono non mi pronuncio; l'ho fatto in via incidentale perché è un esempio estremo e indicativo di certi processi mentali, ma non mi interessa discutere delle persone in carne ed ossa,
il blackout da rimozione lo verifichi quando una persona dotata di normale intelligenza e capacità di discernimento dei rapporti di causa-effetto, delle circostanze reali, improvvisamente mostra uno standard di elaborazione di quelle circostanze molto inferiore al suo standard, oppure un inopinato scatto emotivo, che è una modalità alternativa o complementare di quel percorso;
l'argomento a proposito del quale si verifica la rimozione - sia come circostanza diretta e primaria, sia come feticcio di quella, mostra l'area sensibile della personalità, dove risiedono alcune fragilità.