Henri Gervex, Rolla, 1878
Paris, Musée D'Orsay


A Parigi, nella primavera del 1878, proprio un mese prima dell'inaugurazione del Salon, i funzionari delle Belle Arti decisero di escludere ingiustamente questo quadro dalla manifestazione. Il giovane autore del dipinto, il 26enne Henri Gervex, era un pittore già affermato perché aveva vinto una medaglia in una precedente edizione del Salon. Questo lo rendeva, in teoria, "fuori concorso", quindi non soggetto alle decisioni della giuria che doveva scegliere le opere da esporre. In questo caso, però, le autorità si comportano diversamente perché il dipinto fu giudicato "immorale".

Gervex aveva tratto ispirazione da un lungo poema di Afred de Musset, pubblicato nel 1833. Il testo ripercorre il destino di un giovane borghese, Jacques Rolla, che si abbandona ad un'esistenza dissoluta durante la quale incontra Marie, un'adolescente che si prostituisce per sfuggire alla miseria. La scena mostra Rolla, ormai in rovina, appoggiato alla finestra con lo sguardo rivolto verso la ragazza addormentata. Il giovane metterà presto fine ai suoi giorni ingerendo una dose di veleno.

La scena fu giudicata indecente non tanto per la nudità di Marie... del resto, simile a molti altri nudi artistici che circolavano all'epoca; furono gli indumenti della ragazza - la sottana, la giarrettiera, il corpetto slacciato in fretta sopra il quale è appoggiato un cappello a cilindro - a suscitare lo sdegno dei benpensanti. La leggenda racconta che era stato l'amico pittore Degas a consigliare a Gervex di dipingere un corpetto a terra, affinché fosse chiaro che la donna non era una modella. La disposizione della scena e il genere di indumenti in primo piano nel quadro sottolineano il consenso di Marie al rapporto e alla sua condizione di prostituta. Inoltre, nel bastone che spunta dalla biancheria, i benpensanti di cui sopra lessero una chiara metafora dell'atto sessuale.

Dopo essere stato escluso del Salon, Rolla rimase esposto per tre mesi presso la galleria di un mercante di quadri parigino. Lo scandalo, amplificato in larga misura dalla stampa, attirò folle di visitatori... con l'ovvia, immensa gioia di Henri Gervex. E in barba al bigottismo dei benpensanti.