Non so, a me sembra più un modo di orientarsi verso il meno peggio. Chiunque sento, mi dice che va a votare turandosi il naso (magari scegliendo un solo punto che gli sta a cuore e chiudendo gli occhi sugli altri) oppure che non ci va proprio...non ci crede più nessuno, forse tranne i giovani, speriamo.

Appunto perché non c'è più la vera bruciante passione politica, la gente si è buttata sul partito dell'onestà (che non è un manifesto politico, ma un grido di disperazione). Cioè in mancanza di veri valori politici e di una differenziazione marcata fra destra e sinistra, l'elettorato è disorientato rispetto ai contenuti che spesso si confondono e sovrappongono senza una netta contrapposizione. A quel punto, se non mi sento realmente rappresentata da nessuno (perché tanto so' tutti uguali, come si sente dire per la strada), in quanto appartenente ad una determinata categoria sociale, scelgo il valore trasversale per eccellenza, l'onestà contrapposta a corruzione, inciuci e ruberie varie. Non mi sembra un'istinto identitario, ma l'ultima spiaggia o la possibilità di esprimere rabbia.