Scusate, in riferimento agli ultimi due post, perché vengono fatte distinzioni di sesso su cose trasversali? Da sempre eh. Sembra di voler andare a cercare le cose col lanternino.
Che a essere precisi, forse c'è un capellino di donne in più che cercano un padre per i loro figli che viceversa...
Non ho fatto distinzioni di sesso. Personalmente non ne vedo il motivo.
Ho aggiunto la mia idea a quello che scriveva Magiostrina con l'intento di ribadire che le"intenzioni"non appartengono solo agli uni o alle altre.
Stesso discorso per il"disonesto" e ciò che si vuole e che, in molti casi, si nasconde.
Che esista una volontà femminile di farsi mettere incinte da ogni uomo, mi sembra appropriato solo per coloro che pensano che non avere/volere figli sia una stortura/stranezza/una scelta insensata e tante altre cose che vengono inculcate dal magico mondo di chi tutto sa.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Ragionare in questi termini mi fa venire i brividi
Della morte
Pensare che una possa consapevolmente pensare di volere uno per farci un figlio, personalmente mi destabilizza proprio
E' proprio un pensiero da persone che già a monte hanno problemi
E meno male che la parte sana sceglie cosa vuole, in maniera più o meno serena
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Comunque, per tornare al tema del thread, anche se non sono un uomo, mi ansiano 'ste robe qua.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Ah pure a me.
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Un'altra categoria di donne che mi "mettono paura" sono le eterne indecise. Quelle che non si trovano mai a proprio agio con altre persone o in determinati luoghi. Oggi si lamentano per una cosa, domani per un'altra. Hanno sempre da ridire su tutto e tutti. Io sono un tipo solare, ho bisogno di irradiare chi mi sta vicino. Se accanto ho un essere inanimato, immobile, ingessato nel suo ruolo di eterna "strafiga" della serie "la più bella patata qui è la mia"... allora mi spengo all'istante. "La più bella patata è quella che è gioiosa... anche se non te la da!" aggiungo io.
Che poi sono anche snobbose... lasciano dietro di se bava di lumache.... francamente me lo fanno ammosciare. Conoscevo un tipa in comitiva che se la tirava assai... nessuno le si poteva avvicinare che tutti a suo dire ci provavano. Io mi permisi di invitarla a ballare solo perché qual capodanno ero il proprietario della villetta dove festeggiavamo e pertanto volli renderla partecipe, farla integrare al resto della comitiva. Naturalmente mi rispose con un gelido "no grazie" che mi fece girare tanto i coglioni che dissi a tutti i miei amici "guai a chi le si avvicina da stasera". Rimase sola in un angolo come un'appestata. Non fraintendetemi, non me la presi per il rifiuto in se, ma per come espresse quel rifiuto, quasi sdegnata, girata altrove con aria assente, persa nelle sue turbe esistenziali. Ma vai a quel paese... chi ti credi di essere? Durò poco in comitiva, per fortuna.
Bambol utente of the decade
Beh era un po' sottinteso nel discorso, almeno per quanto mi riguarda, che siano più le donne a cercare di 'sistemarsi' a tutti i costi e per questo gli uomini temono quel tipo di donna lì. La domanda iniziale era sugli uomini. Di contro il timore maggiore delle donne è rimanere sole e non riuscire a fare figli, quindi temono gli uomini che fingono sentimento e impegno, perchè forse ci sono un po' più uomini che cercano solo divertimento con le donne che non viceversa.
E' chiaro che si generalizza e non è sempre così per tutti, però volevo dire che invece un discorso trasversale ad entrambi i sessi è quello sull'onestà . Pur stando su posizioni un po' diverse, la disonestà la rifuggono sia gli uomini che le donne.
A me fanno un po' paura gli uomini che non rispettano tempi e distanze, cioè che diventano invadenti. Fanno un po' maniaco del controllo.
timóre s. m. [dal lat. timor -oris, der. di timere «temere»]. – 1. La condizione, lo stato d’animo di chi teme, di chi pensa possa verificarsi un evento dannoso, doloroso o comunque spiacevole, al quale vorrebbe sottrarsi (il contrario di speranza): con l’animo diviso tra la speranza e il t.; sono in t., in gran t. per lui, per la sua vita, per la sua salute; t. della morte, di contrarre malattie; è ben preparato e potrà presentarsi all’esame senza troppo t.; si riguarda molto per t. d’una ricaduta; non c’è t. che la cosa possa ripetersi; Timor d’infamia e Desio sol d’onore (Petrarca); con riferimento a particolari cause di timore, anche al plur.: tu conosci i miei timori; sono t. giustificati, oppure infondati, eccessivi. Nell’uso com., con valore iperb., riferito a cosa che si vorrebbe soltanto evitare per discrezione o altro: camminava in punta di piedi per t. di svegliarlo; tralascio il resto della storia per t. di annoiarvi. 2. a. Rispetto profondo, accompagnato da un senso di soggezione: avere, provare, sentire timore di qualcuno; è un uomo alto, dal viso severo e dallo sguardo penetrante, che incute t. solo con l’aspetto; è uno sfrontato che non ha t. di nessuno; t. reverenziale, soprattutto verso chi ha una posizione superiore o un’autorità che comporta un senso di riverenza e soggezione: ha un t. reverenziale del padre, del direttore.
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paura s. f. [rifacimento, col suff. -ura, del lat. pavor -oris «timore, paura», der. di pavere «aver paura»]. – 1. a. Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso: più o meno intenso secondo le persone e le circostanze, assume il carattere di un turbamento forte e improvviso, che si manifesta anche con reazioni fisiche, quando il pericolo si presenti inaspettato, colga di sorpresa o comunque appaia imminente: quelle ombre che passavano nel buio mi davano un senso di p.; quando mi vidi puntare la pistola al petto ebbi veramente p.; non ti dico la mia p. nel vedere quel precipizio aperto sotto i nostri piedi!
Timore era la parola iniziale.....poi non so chi ha tirato in ballo Paura quando arriveremo a terrore?
vabb'e la voglia di discutere..ma sembra il telefono senza fili che facvo in colonia ..si parte da una frase e alla fine l´ultimo esclamava ad alta voce una frase completamente distorta..
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
Ma che puntiglioso. Sostituisci paura con timore e non rompere.
Ci diranno che le prossime centrali nucleari saranno sicurissime ... diffidate dicevano la stessa cosa delle prime fatte e la storia insegna, vedi Titanic, che non esiste cosa sicura fatta dall'uomo.
Ci vogliono 1.000 anni per fare un bosco ed un solo cretino con un fiammifero per distruggerlo.