“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
non è un oggetto, che puoi trovare o perdere; quello che perdi è la disponibilità di quella persona ad incarnare le tue aspettative e proiezioni, e sono queste a mandarti in crisi; ma la buona notizia è che puoi modificarle, perché sono una cosa esclusivamente tua;
ora, non dico che si debba essere d'accordo con quello che scrivo; ma almeno non dare per scontata una nozione di "amore" a scatola chiusa, che sembra fatta apposta per illudere e deludere; aprite sta cazzo di scatola e andate a vedere di che si tratta; se è qualcosa che vale non verrà certo meno l'eventuale poesia, ma solo il masochismo inutile; magari uno scopre anche i motivi per cui si flagella.
c'� del lardo in Garfagnana
Infatti il vero problema non è credere nell'amore, bensì credere in se stessi. Fatto ciò, magari si riconosce anche agli altri il diritto alle loro scelte; se poi un rapporto finisce in modo improvviso, sarà un'opportunità per spalancare gli occhi su qualcosa che nell'altro non si voleva vedere, e magari di ringraziarlo per averci dato l'occasione di sollevare il sipario. Meglio tardi che mai.
Per rispondere alla domanda del topic, concludo con Swami Sivananda: "Desidera ardentemente una cosa e l'avrai; smetti di desiderarla e verrà da sé".
Credo che amore non significhi possesso , amare senza possedere è il vero amore
Eh, è un passo difficile. Qualcuno c'è riuscito ? Ditemi come avete fatto, io sono in attesa. Io ero sempre "innamorata", anche a sproposito, è stato il mio modo di attraversare la vita, lo usavo abbastanza consapevolmente come un'anfetamina, era il mio Pervitin, faceva andare tutto alla grande, anche l'unico rapporto vero che avevo
Poi, dopo l'ultima volta, dopo il salto di consapevolezza, più niente. La consapevolezza ha distrutto la magia e la dipendenza. Eccomi qui, un po' depressa, e non mi va più bene nessuno, vedo le debolezze, l'intimità fisica con un estraneo mi fa orrore, insomma, come la mettiamo ? Cosa ci ho guadagnato ?
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
eh, come ho fatto ? io non ho fatto niente; ha fatto tutto lei: io mi volevo ingroppare una, mi sono proposto, e lei ha declinato, pur dicendosi corrispondente: no, non posso, sai, la zia suora... poi cosa dirà quella maldicente della portiera, le amiche della canasta... e poi Paolo Fox ha detto che per il mio segno non è un buon periodo per l'amore... quindi, ho fatto pippa e mi sono ritrovato con quel che resta; è come per il calcio: ti accorgi che sei davvero tifoso quando la squadra va male e la segui lo stesso; vero amore;
questo non posso saperlo, dato che non mi è mai capitato di avere un marito, e nemmeno di prendere il pervitin; ai miei tempi, c'era solo la leggenda che ai militari di leva fosse somministrato il bromuro nella cioccolata calda; però, quando una non me la dà, provo lo stesso l'impulso irrefrenabile di annettere Briga e Tenda, con tutti i loro SudetiIo ero sempre "innamorata", anche a sproposito, è stato il mio modo di attraversare la vita, lo usavo abbastanza consapevolmente come un'anfetamina, era il mio Pervitin, faceva andare tutto alla grande, anche l'unico rapporto vero che avevo
Poi, dopo l'ultima volta, dopo il salto di consapevolezza, più niente. La consapevolezza ha distrutto la magia e la dipendenza. Eccomi qui, un po' depressa, e non mi va più bene nessuno, vedo le debolezze, l'intimità fisica con un estraneo mi fa orrore, insomma, come la mettiamo ? Cosa ci ho guadagnato ?
ci si guadagna che ognuno si ritaglia consapevolmente il proprio mondo a misura di quello che vuole, e se si sceglie in un certo modo, vuol dire che quella era la cosa giusta da fare; io, prima di addormentarmi, ringrazio sempre di non aver fatto del male a nessuno per vanità o impulsività, e mi faccio bastare questo; sono avvantaggiato dalla pigrizia, però; non fatemi fare sforzi
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