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Risultati da 1 a 15 di 83

Discussione: Possibili alleanze post-elettorali

  1. #1
    Opinionista L'avatar di Monia
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    Possibili alleanze post-elettorali

    Dopo il pasticciaccio creato da questa sciagurata legge elettorale, si apre il problema del dopo-voto e delle possibili alleanze di governo.
    I Cinquestelle, partito che ha avuto più voti senza tuttavia raggiungere la maggioranza, dovrebbe allearsi con altre forze politiche per poter governare. Di Maio, leader dell'ultima ora, si dice disponibile ad alleanze ampie, ma...
    Salvini gli ha fatto sapere che la Lega non ci sta;
    Berlusconi, pur di tornare sulla breccia, non sarebbe così contrario a mettersi con i pentastellati, nonostante il niet di Salvini;
    Renzi e la maggioranza del PD hanno fatto sapere che non vogliono inciuci e propendono per fare opposizione.

    In questo clima così incerto, ci sono però delle tappe obbligatorie da rispettare:
    - La prima seduta delle nuove Camere non deve avvenire oltre venti giorni dalle elezioni... e nel decreto di convocazione delle elezioni questa data è stata fissata per il 23 marzo.
    - Entro il 25 marzo i parlamentari dovranno aver comunicato a quale gruppo vogliono appartenere.
    - Infine, entro il 27 marzo i gruppi parlamentari dovranno eleggere i loro presidenti.

    Nel frattempo, i singoli partiti dovranno cercare possibili alleati per poter raggiungere la maggioranza di governo; queste le opzioni possibili, anzi, le più probabili... sempre che vincitori e vinti riescano a trovare un accordo di governo scongiurare nuove elezioni...

    1° opzione: Coalizione centrodestra - Pd


    I parlamentari che servono al centrodestra per governare potrebbero arrivare da un accordo con il Pd, che dovrebbe però superare le divisioni interne. Ipotesi alquanto improbabile, considerato che il (quasi) dimissionario Renzi ha detto che il suo partito non appoggerà il governo, ma rimarrà all'opposizione. Inoltre, è poco credibile che il centrosinistra possa appoggiare un governo guidato dalla Lega, dopo aver speso quasi tutta la campagna elettorale a combattere contro i cosiddetti "populisti".


    2° opzione: Movimento 5 Stelle + Lega


    Forse è lo scenario di cui si discute di più. I due partiti che sono usciti vincitori dalle elezioni potrebbero trovare un accordo se riescono a superare due non difficili condizioni... purché Salvini rinunci alla presidenza del Consiglio e accetti di appoggiare un governo monocolore dei pentastellati, in definitiva il partito che ha ottenuto più voti.


    3° opzione: Movimento 5 Stelle + Pd + Liberi e Uguali


    Il M5S potrebbe cercare l'appoggio del Pd e della formazione di Grasso, che già prima delle elezioni si era detto disponibile a valutare un eventuale appoggio al partito di Di Maio. Ma dovrebbe superare le diffidenze del centrosinistra... il che non è affatto scontato.


    Ce la faranno i nostri eroi... ?


  2. #2
    abstract L'avatar di Yele
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    sarebbe divertente vedere Bersani ce ride in faccia a Di Maio in streaming

  3. #3
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    sarebbe divertente vedere Bersani ce ride in faccia a Di Maio in streaming
    beh, col suo 3% potrebbe prestarsi ai 5S per cercare di pareggiare la non-maggioranza delle destre, diciamo
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #4
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, col suo 3% potrebbe prestarsi ai 5S per cercare di pareggiare la non-maggioranza delle destre, diciamo
    io però prima li farei strisciare

  5. #5
    Se i "vincitori" hanno un minimo senso di responsabilità, troveranno un accordo per governare in questa legislatura.
    Anche se Di Maio ha cominciato a "guardare a sinistra" e così Salvini, ex-leader dei Comunisti Padani, ha rivisto le sue posizioni nei confronti di Leu e dei senatori a vita, penso che possano scordarsi di avere come ruota di scorta il PD o Leu: il PD, bastonato alle elezioni, è sempre saldamente in mano ai renziani, se non a Renzi; e Leu sarebbe un ruotino di scorta forato e a pezzetti (piccoli).

    In fondo, la volta scorsa fu il PD a fare il governo insieme all'odiato Berlusconi, oggi tocca ai 5 Stelle trovare la quadra con Salvini e Berlusconi, altrimenti a settembre invece della Legge di Stabilità ci tocca la campagna elettorale e anche per il 2019 niente flat tax, abolizione della Fornero, il reddito di cittadinanza e negri a casa loro, sempre che cambiasse qualcosa nei rapporti di forza.
    Il governo di scopo per cambiare la legge elettorale? mi scappa da ridere, nessuno dei due farebbe mai una legge che favorisce l'altro.

    Se proprio si fanno schifo vicendevolmente o vorranno mettere una foglia di fico su quello che chiamerebbero inciucio se a farlo fossero gli altri, troveranno un esecutivo "tecnico" abbastanza apartitico da sostenere entrambi e se la flat tax, l'abolizione della Fornero e il reddito di cittadinanza non si potranno fare, potranno sempre dare entrambi la colpa al PD che non ha voluto fare la ruota di scorta.
    Così va la vita.

  6. #6
    abstract L'avatar di Yele
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    Ovviamente ognuno darà la colpa agli altri per qualsiasi conseguenza negativa... ma è ovvio che chi ha in mano il cerino è chi ha preso più voti...

  7. #7
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Kurono Toriga Visualizza Messaggio
    Se i "vincitori" hanno un minimo senso di responsabilità, troveranno un accordo per governare in questa legislatura.
    Anche se Di Maio ha cominciato a "guardare a sinistra" e così Salvini, ex-leader dei Comunisti Padani, ha rivisto le sue posizioni nei confronti di Leu e dei senatori a vita, penso che possano scordarsi di avere come ruota di scorta il PD o Leu: il PD, bastonato alle elezioni, è sempre saldamente in mano ai renziani, se non a Renzi; e Leu sarebbe un ruotino di scorta forato e a pezzetti (piccoli).

    In fondo, la volta scorsa fu il PD a fare il governo insieme all'odiato Berlusconi, oggi tocca ai 5 Stelle trovare la quadra con Salvini e Berlusconi, altrimenti a settembre invece della Legge di Stabilità ci tocca la campagna elettorale e anche per il 2019 niente flat tax, abolizione della Fornero, il reddito di cittadinanza e negri a casa loro, sempre che cambiasse qualcosa nei rapporti di forza.
    Il governo di scopo per cambiare la legge elettorale? mi scappa da ridere, nessuno dei due farebbe mai una legge che favorisce l'altro.

    Se proprio si fanno schifo vicendevolmente o vorranno mettere una foglia di fico su quello che chiamerebbero inciucio se a farlo fossero gli altri, troveranno un esecutivo "tecnico" abbastanza apartitico da sostenere entrambi e se la flat tax, l'abolizione della Fornero e il reddito di cittadinanza non si potranno fare, potranno sempre dare entrambi la colpa al PD che non ha voluto fare la ruota di scorta.
    Così va la vita.
    non fa una piega;

    poi, però, arriva la realtà:
    la SPD ha scelto la linea Schultz, cioè GK in cambio di passi concreti verso gli Stati Uniti d'Europa, assieme a Macron, che ci mette la copertura nucleare;
    oltre alla difesa e politica estera comune, la cosa comporta la caduta delle ultime due prerogative sovrane che restano agli stati, e cioè il livello della tassazione - che implica la facoltà sovrana di porsi in concorrenza con gli altri partner per attrarre investimenti - e il debito comune, che implica la disponibilità dei più virtuosi a farsi carico del rischio degli altri, in cambio di una propensione a tagliare la spesa;

    questa opzione ha i suoi costi, che si traducono nello sradicamento di tante corporazioni parassitarie che gravano sullo sviluppo, potentati locali ostruzionisti, aree di consenso patronale, e cioè i mandanti del neo-sovranismo; dall'altro lato, sarebbe la fine dell'incubo del debito e dell'esposizione alla speculazione, cosa che in parte ha finora garantito la BCE, e la messa in sicurezza del sistema previdenziale, garantito da una politica monetaria e fiscale con una base robusta;

    il senso "altruista" di questa opzione dipende dal fatto che il sistema di produzione e welfare redistributivo di tipo "tedesco", per sopravvivere ha la necessità che nella sua cintura ampia vi siano sistemi analoghi che non lo destabilizzano e si coalizzano contro, perché se l'industria tedesca viene esposta alla tentazione di delocalizzare troppo e il territorio si de-industrializza, il sistema interno diventa socialmente turbolento e sfugge al controllo politico; questo spiega anche in termini economici il crescente attrito coi paesi di Visegrad, che competono in questo modo sotto l'egida sovranista; in una certa misura, un bacino produttivo a costi minori ha fatto comodo alle industrie tedesche; ma in prospettiva, la propensione selvaggia alla competizione è destabilizzante;
    il tipo prevalente di capitalismo "tedesco" è alternativo al liberismo selvaggio, perché in origine strutturato su un legame col territorio, ma molo più sano ed efficiente della finta competitività dei nostri sistemi bancari e di finanza locale;

    dall'altra parte, c'è l'opzione sovranista, cioè quella prediletta dai vincitori di domenica: fare debiti per comprare il consenso sociale, recuperare qualche forma di sovranità monetaria, liberarsi dei vincoli UE, contando che i benefici sarebbero maggiori dei costi;
    questo discorso affascina i produttori in certi settori maturi, che si illudono di compensare coi dazi il differenziale enorme nel costo di produzione, ma non fanno i conti con le altre conseguenze: il sistema italiano è di trasformazione: importa energia e semi-lavorati, che con una moneta nazionale costerebbero molto di più; mentre il debito enorme sarebbe soggetto a continua speculazione e destabilizzazione, col potere d'acquisto che crolla, dato che la maggior parte dei consumi è possibile in virtù della moneta forte e dell'importazione;
    cioè, ammesso che qualche capitale "italiano" decida di rimettersi a produrre e vendere beni a basso valore aggiunto - quindi bassissima retribuzione - come l'intimo che si trova sulle bancarelle, i prodotti cinesi per la casa, i mobili popolari simil-ikea, bisogna trovare qualcuno che li compri ad un prezzo triplicato rispetto all'equivalente straniero tassato;

    ora, io ho i miei dubbi che l'industria italiana che attualmente esporta, in tempi di minacce trumpettane di protezionismo, che già spaventano tutta l'UE, sia disposta a farsi carico dei costi che si prospettano ai britannici dalla Brexit per uscire, per garantire agli imprenditori balneari di Ostia le loro concessioni demaniali; e ho anche fondati dubbi che l'arrière pensée dei leghisti e rimasugli berluschini sia quella di sganciare il loro territorio dal sistema europeo; mi sembra molto più verosimile e credibile che il pensiero organico che presiede alla loro strategia sia quello di sganciarsi dalla "zavorra" meridionale e cercare di imporre al sud una condizione di discarica di tutti i problemi, dal sostegno al reddito, ai flussi migratori, così come è avvenuto per i rifiuti e le produzioni tossiche e la marginalizzazione sociale;

    alla fine, prevarrà il buon senso; ma il punto è che nel frattempo chi specula su istanze sovraniste e ottiene consenso rischia di combinare i soliti guai italiani di sempre, e cioè fare la voce grossa e prendere legnate, per poi abbassare le penne, rimettendoci anche quel po' di potere contrattuale;
    se facciamo gli stronzi stavolta, tipo Alitalia e "italianità", a buffo, indeboliamo la disponibilità dei moderati europei e rischiamo di trovarci i conservatori ostili a chiudere la porta dell'unica speranza di risanamento, o di vedercela imporre tout-court a condizioni non negoziate.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #8
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    alla fine, prevarrà il buon senso;
    evviva l'ottimismo

  9. #9
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    evviva l'ottimismo
    cauto, come diceva Enrico-tu-sai-chi

    non per vaga speranzosità, ma perché nella storia italiana contemporanea gli avventurismi hanno sempre avuto bisogno di un progetto allettante esterno su cui appoggiarsi, fossero le radiose giornate o il patto d'Acciaio, e in condizioni di ridottissimi livelli di intermediazione civile; oggi, proprio volendo fantasticare, potrebbe esserci qualcosa da parte di Putin; e infatti, quello è amatissimo dai neo-sovranisti come modello di autorità di riferimento, non troppo diverso quanto a motivi psicologici dell'attrazione trinariciuta per baffone;

    ma l'ordinario è il sentimento provincialista che spinge ad aggregarsi alle nazioni "nobili", di cui ci sentiamo padri attraverso Roma; che alla fine è il sentimento che ha fatto accettare il Patto atlantico dei modernisti persino a Pio XII, che prima voleva un'alleanza militare cattolica mediterranea, con Franco e l'Ungheria pre-processo Mindzsenty;
    l'entusiasmo europeista pre-crisi rappresenta la vera indole nazionale, dei caciaroni vestiti alla moda che si fanno notare negli aeroporti, coi loro manifesti di Van Gogh e si sentono parte del tutto; a volte, questo sentimento viene sostituito dall'odio torvo di chi è respinto, ma in buona parte è una postura melodrammatica, da panzoni in camicia nera; se il sistema offre valvole di sfogo, il bluff si sgonfia.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Kurono Toriga Visualizza Messaggio
    Se i "vincitori" hanno un minimo senso di responsabilità, troveranno un accordo per governare in questa legislatura.
    Anche se Di Maio ha cominciato a "guardare a sinistra" e così Salvini, ex-leader dei Comunisti Padani, ha rivisto le sue posizioni nei confronti di Leu e dei senatori a vita, penso che possano scordarsi di avere come ruota di scorta il PD o Leu: il PD, bastonato alle elezioni, è sempre saldamente in mano ai renziani, se non a Renzi; e Leu sarebbe un ruotino di scorta forato e a pezzetti (piccoli).

    In fondo, la volta scorsa fu il PD a fare il governo insieme all'odiato Berlusconi, oggi tocca ai 5 Stelle trovare la quadra con Salvini e Berlusconi, altrimenti a settembre invece della Legge di Stabilità ci tocca la campagna elettorale e anche per il 2019 niente flat tax, abolizione della Fornero, il reddito di cittadinanza e negri a casa loro, sempre che cambiasse qualcosa nei rapporti di forza.
    Il governo di scopo per cambiare la legge elettorale? mi scappa da ridere, nessuno dei due farebbe mai una legge che favorisce l'altro.

    Se proprio si fanno schifo vicendevolmente o vorranno mettere una foglia di fico su quello che chiamerebbero inciucio se a farlo fossero gli altri, troveranno un esecutivo "tecnico" abbastanza apartitico da sostenere entrambi e se la flat tax, l'abolizione della Fornero e il reddito di cittadinanza non si potranno fare, potranno sempre dare entrambi la colpa al PD che non ha voluto fare la ruota di scorta.
    Così va la vita.
    Eh, penso che tu abbia ragione... e mi auguro che il PD, con quel po' di sale in zucca che gli è rimasto (SE gli è rimasto) non faccia l'errore di appoggiare un'eventuale coalizione di governo, pasticciata e probabilmente breve (come ha giustamente puntualizzato Claudio Tito in tv, l'altra sera da Mannoni). Perché, in questo caso, sarebbe davvero l'azzeramento politico di un partito che sta facendo pena già da un bel po'...

    Non posso, tuttavia, fare a meno di riportare (non senza disgusto) le parole di quel rinco di Scalfari, che ieri ha ufficialmente inaugurato l'operazione "ripuliamo i Cinque Stelle", dichiarando che a Salvini preferisce Di Maio, "il leader della moderna sinistra".
    Se Di Maio e i 5S sono di sinistra, je suis...


  11. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da Monia Visualizza Messaggio
    Eh, penso che tu abbia ragione... e mi auguro che il PD, con quel po' di sale in zucca che gli è rimasto (SE gli è rimasto) non faccia l'errore di appoggiare un'eventuale coalizione di governo, pasticciata e probabilmente breve (come ha giustamente puntualizzato Claudio Tito in tv, l'altra sera da Mannoni). Perché, in questo caso, sarebbe davvero l'azzeramento politico di un partito che sta facendo pena già da un bel po'...

    Non posso, tuttavia, fare a meno di riportare (non senza disgusto) le parole di quel rinco di Scalfari, che ieri ha ufficialmente inaugurato l'operazione "ripuliamo i Cinque Stelle", dichiarando che a Salvini preferisce Di Maio, "il leader della moderna sinistra".
    Se Di Maio e i 5S sono di sinistra, je suis...
    i giornalisti hanno sempre bisogno di esaltare l'"instant", quindi sopravvalutano i tatticismi del giorno; Scalfari, alla sua età, deve poter coltivare prospettive immediate;

    se, come pare, arriva Calenda, è un renzismo con una faccia nuova, una conferma; con la differenza che quello, siccome proviene dagli ambienti dell'alta burocrazia romana, sarà il garante europeo nella strage di quella, se trova alleati da far sopravvivere in quel ceto;
    un competitor al livello di Renzi, meno sbruffone nelle forme, ma non meno tritacarne delle ambizioni da "ditta"; chi vuol fare il sindacalista vecchio stampo, lo farà da fuori;
    anche perché Fassina-chi ha dichiarato che oramai non ha più senso essere di sinistra e lui si sente vicino al sovranismo; anche qui, in modo brutale e maleducato, i'bomba c'aveva dato
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #12
    Opinionista L'avatar di Monia
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    In definitiva, penso che abbia ragione Orlando: "Si parla di intese con il M5s per tacere sulla disfatta".

    http://www.repubblica.it/speciali/po...-C8-P1-S2.5-T1

    Già, perché finora si è fatto un gran parlare di Renzi e di quando (e SE) lascerà la segreteria PD, oppure se è conveniente per il PD entrare o meno in una coalizione di governo, ma sul perché della mazzata elettorale si sono spese ben poche parole.

    La solita, stupida tattica di nascondere lo sporco sotto il tappeto...

  13. #13
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da Monia Visualizza Messaggio
    Eh, penso che tu abbia ragione... e mi auguro che il PD, con quel po' di sale in zucca che gli è rimasto (SE gli è rimasto) non faccia l'errore di appoggiare un'eventuale coalizione di governo, pasticciata e probabilmente breve (come ha giustamente puntualizzato Claudio Tito in tv, l'altra sera da Mannoni). Perché, in questo caso, sarebbe davvero l'azzeramento politico di un partito che sta facendo pena già da un bel po'...

    Non posso, tuttavia, fare a meno di riportare (non senza disgusto) le parole di quel rinco di Scalfari, che ieri ha ufficialmente inaugurato l'operazione "ripuliamo i Cinque Stelle", dichiarando che a Salvini preferisce Di Maio, "il leader della moderna sinistra".
    Se Di Maio e i 5S sono di sinistra, je suis...

    Di Maio ha ricevuto il velato endorsement anche da Confindustria. Ci si prepara al governo 5S.

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Monia
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Di Maio ha ricevuto il velato endorsement anche da Confindustria. Ci si prepara al governo 5S.
    Ma va benissimo: i Cinquestelle DEVONO governare, perché rappresentano il partito che ha ottenuto più voti... e (ma questa è un'opinione personale) perché è ora che dimostrino, una volta per tutte, la loro totale incapacità/inesperienza/fanfaronaggine (pronta, naturalmente, a cospargermi il capo di cenere in caso di orrore), com'è avvenuto nelle amministrazioni locali guidate dai 5S. Ma - per carità - che lo facciano senza il PD, sul quale sarebbe poi facile, in caso di una gestione disastrosa, scaricare la responsabilità.

    Altra faccenda è quella delle lotte intestine nella sinistra, per la quale mai avrei pensato di dare ragione a Berlusconi... il quale, stamattina, in un (raro) sprazzo di lucidità, ha dichiarato:

    Credo che il Pd debba in fretta ritrovare un’identità e un ruolo: una democrazia ha bisogno di un partito di sinistra moderno e democratico. D’altronde la sua crisi riflette quella delle sinistre in tutt’Europa, prive di idee per il 21° secolo. È un tema che va ben al di là del ruolo di Renzi, sulla cui posizione non tocca a me dare giudizi.

  15. #15
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Monia Visualizza Messaggio
    In definitiva, penso che abbia ragione Orlando: "Si parla di intese con il M5s per tacere sulla disfatta".

    http://www.repubblica.it/speciali/po...-C8-P1-S2.5-T1

    Già, perché finora si è fatto un gran parlare di Renzi e di quando (e SE) lascerà la segreteria PD, oppure se è conveniente per il PD entrare o meno in una coalizione di governo, ma sul perché della mazzata elettorale si sono spese ben poche parole.

    La solita, stupida tattica di nascondere lo sporco sotto il tappeto...
    ti do una notizia: Renzi ha lasciato, già da ieri;

    il perché della sconfitta è che gli elettori hanno preferito il 5S e le loro promesse impossibili; altrimenti, avrebbero votato la sinistra-sinistra, pure annacquata di Bersani e D'alema, che invece è a percentuali ridicole;
    quindi, il perché della sconfitta non è certamente imputabile al fatto che il PD sarebbe "poco di sinistra", altrimenti LeU e PaP avrebbero dovuto sfondare; sarà che perdono, come tutti quelli che sono stati al governo negli ultimi 25 anni, dovendo scontentare il maggior numero possibile, come è la regola in democrazia, quando non crei le risorse dal nulla per accontentare tutti.
    c'� del lardo in Garfagnana

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