Concordo con Dietrologo e Bumble: la vendetta comporta sentimenti negativi che non sento il bisogno di coltivare. Ignorare le persone che mi hanno fatto del male, togliendole dalla mia vita e dalla loro sfera d’azione, è la scelta migliore.
Concordo con Dietrologo e Bumble: la vendetta comporta sentimenti negativi che non sento il bisogno di coltivare. Ignorare le persone che mi hanno fatto del male, togliendole dalla mia vita e dalla loro sfera d’azione, è la scelta migliore.
Sono d'accordo con voi, la vendetta è un sentimento distruttivo.
Ma a volte non puoi farne a meno.
Come dice Acque non dipende dall'odio, a volte è qualcosa che sento come necessaria.
In certi casi anche a me basta ignorare le persone. Chi mi ha minacciato o chi mi ha dileggiato è semplicemente un nulla che cammina, per me.
Ma se fai del male a qualcuno a cui tengo io ti asfalto, senza pormi il minimo problema. Perché non devi essere in grado di fare del male più a nessun altro.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ecco, è quello che riscontro spesso. Ma anche in tutto wikiquote cercando la parola si trovano frasi sull'odio e sul covare vendetta senza metterla in atto considerate vendetta,
La vendetta è un'azione, non un sentimento. Si mette in atto, non si prova. La gente più accorta non odia mai i suoi nemici. Va bene cercare di evitarla ma non lasciare persone men che giuste a giro che minacciano la nostra persona per un capriccio.
Ultima modifica di Acquerapide; 28-03-2018 alle 11:48
Ultima modifica di Acquerapide; 28-03-2018 alle 11:48
Bambol utente of the decade
No ma non è proprio quello che volevo dire. Tu parli di quello che ti spinge a mettere in atto contromisure, io parlo dell'atto vendetta. Non devi odiare necessariamente.
E le azioni, tutte, sono prive di sentimento, quando vengono messe in atto? io non credo.
Chi mette in atto una vendetta, senza sentimento? Probabilmente chi è talmente cinico da non provare nulla.
Prendete per esempio i nazisti. Molti di essi sterminavano ebrei senza covare odio.... cinicamente. Fa ancora più paura, o no?
Bambol utente of the decade
Io credo che più che dall'odio la vendetta sia mossa prima dalla rabbia e poi da una fredda e lucida riflessione. Ma mettici anche un senso di giustizia. Perché una persona che ha fatto tanto del male dovrebbe farla franca e passarla liscia? Con il rischio che poi rovini altre persone?
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Esatto. Quando me ne sono andato via da un hotel, mi sono vendicato con loro. Se lo meritavano. Ma ancora di più lasciando ho pensato a tutti quelli che sarebbero venuti dopo, e a noi d prima se non spezzavamo la catena. Un esempio di motivi validi, almeno lo furono per me.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Naturalmente per vendetta non si intendono gli scherzi, a volte anche atroci, che ci si fanno fra amici. Oggi a te domani a me, a chi capita capita, ma non danno origine ad alcun sentimento di rivalsa.
Quando invece qualcuno mi tratta proprio male senza motivo, anzitutto cerco di mettere le cose in chiaro, in modo fermo e deciso e senza alzare la voce. Chi mi conosce abbastanza sa che in certe situazioni la mia calma è sinonimo di qualcosa di veramente grave. Se la cosa rientra subito nei ranghi me la segno ma finisce lì; se invece l'atteggiamento si ripete prendo le distanze dalla persona in questione e la invito esplicitamente a non seccarmi oltre.
Fin qui ho solo descritto un'ipotetica dinamica degli eventi lungo una scala di gravità crescente e mi sembra chiaro che non cerco vendetta, chiedo solo di essere lasciato in pace. Ma quando, giunti a questo punto, il malcapitato o, più facilmente, la malcapitata di turno continuano a ronzarmi attorno per qualsiasi ragione, si guardino bene da ciò che potrebbe accadere loro. Perché la vendetta arriva da sola, inesorabile, servita su un piatto d'argento e spesso in modi tanto bizzarri che me ne stupisco perfino io, indi per cui non mi resta che prendere la palla al balzo. E in qualsiasi caso non pretendo scuse da nessuno, perché chi capisce di avere sbagliato o le presenta di sua spontanea volontà, come faccio io, oppure si tiene la coda di paglia; se invece non lo capisce, di certo non gli farò cambiare idea per avergliele estorte.
Chi ha certi poteri non si sporca certo le mani