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ma, scusa eh... se il fine dello stato è quello di cancellare un debito, che vuoi scambiare; il netto è semplicemente che te lo pigli in tasca; se ci fosse scambio, non ci sarebbe remissione del debito;
allora. teoricamente il debito dello stato è nei confronti dei detentori di titoli, che siano banche o cittadini. anziché tenere "fermi" i soldi che quei titoli rappresentano, si potrebbe, a mio avviso più proficuamente, convertire i titoli in denaro sonante da passare allo stato "rimettendo" in un certo senso, il debito, che sempre dello stato è...allo stato, consentendogli di investire keynesianamente in deficit.

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anche, ma bastano conti intestati a società residenti un po' ovunque; valli a prendere; senza contare che tutta quella gente - tra cui i mafiosi, di grandi disponibilità liquide o para-liquide - avrebbero una moneta rivalutata con cui comprarsi a saldo il paese, imprese, immobili, ecc...
fossi possidente, mi fregherei le mani di fronte all'eventualità di una moneta nazionale svalutabile; oltretutto, quelle classi agiate sono anche le più attrezzate per sapere in anticipo cosa decide un governo, il quale, per un'operazione del genere, dovrebbe preparare con molto anticipo in collaborazione con le alte burocrazie; un delirio...
allora. i mafiosi soldi non ne hanno. lo stesso concetto di "mafia" vallo a definire. diciamo che la moneta o è rivalutata o è svalutata. se è svalutata fa diciamo "male" ai grandi patrimoni, che mettiamo il caso, potrebbero essere svenduti al primo acquirente; se è rivalutata, come è in questo presente, allora è ben vista all'estero ma non che faccia bene alla "nostra" di economia.


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ma cosa investi, se la moneta che stampi non ha controvalore in termini di beni ? se moltiplichi per dieci la moneta in un sistema chiuso, si moltiplica per dieci anche il pane, il latte, ecc...che produci internamente; e chi ti vende dall'estero moltiplica per dieci anche il prezzo di ciò che ti vende, perché tanto di più gli costa comprarti il pane e il latte
il nucleare lo smantellano tutti, quelli che possono; ma chi ti vende le attrezzature ? quanto ti costa di più importare le materie prime per produrre gli impianti ? lo potresti fare già ora, senza fare tutto sto casino;
si. dicevo che si potrebbe intervenire sui prezzi attraverso mettiamo caso, una riduzione dell' iva in termini reali. quanto al rapporto con l'estero c'è stato in passato chi intendeva tale rapporto come scambio di bene contro bene. meglio o peggio?


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beh, in un certo senso sì, ma non è così semplice; Smith dice che lo scambio incrementa la ricchezza complessiva tra due paesi che impiegano in modo più intensivo il fattore di produzione di cui dispongono relativamente di più;
ok.

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vedi, qui si mostra l'importanza dello studio per avere cittadini consapevoli: l'ipotesi della svalutazione con effetti positivi che ti hanno dato da bere esiste, ma è soggetta a determinate condizioni, che nel nostro caso non ricorrono; tu devi avere:
a) una capacità produttiva inutilizzata, di macchinari e manodopera;
b) una domanda potenziale di quei prodotti che reagirebbe - elasticità - in misura più che proporzionale alla diminuzione del prezzo;
se tu non hai tutti i fattori di produzione, energia, materie prime, ecc... per quell'incremento di produzione, li devi comprare a prezzo maggiorato, e non è automatico che se prima producevi e vendevi 50, ora venderai 100 ad un prezzo inferiore; devi verificare se c'è effettivamente la domanda in quella misura; e poi, devi verificare se l'incremento dei costi di importazione non sarà tale da inficiare quel maggiore introito;
allora. la svalutazione riduce il potere d'acquisto della moneta, ciò che determina nel breve periodo e nell'interno del sistema un aumento immediato dei prezzi, cui nel lungo periodo fa seguito un aumento complessivo della domanda. ora, ciò che proponevo per ridurre il prezzo dei generi di prima necessità, perchè è chiaro che di questo si tratta, è una riduzione dell' iva o addirittura una sua cancellazione ad esempio per pane latte ecc.
la domanda da considerare è in rapporto alle esportazioni quella esterna; in rapporto alle importazioni quella interna ma sempre in funzione di essere stimolata dal circuito virtuoso che più su accennavo.

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questo è particolarmente vero se si tratta di settori maturi e a basso valore aggiunto, dove la concorrenza sul prezzo è particolarmente cruenta; se ti lanci in un'impresa di svalutazione per fare concorrenza a lavoratori che prendono un decimo dei tuoi nazionali, dovrai ridurre ad un decimo anche i tuoi salari;
al contrario - per fare un caso limite - se vendi le Ferrari agli emiri sauditi non ha senso ridurne il prezzo da 500mila a 350 mila, perché quelli la comprerebbero lo stesso; anzi, in questo caso - paradosso di Geffin - il prezzo esclusivo è una componente di prestigio e desiderabilità;
se permetti è il contrario: aumentare nominalmente il valore del salario e privarlo nel breve periodo di valore reale. successivamente si ritornerebbe ad una situazione di nuovo equilibrio per la quale il salario diviene di nuovo capace di acquisto, ma nel frattempo si è avuta una crescita "reale" dell'economia.

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ora, le questioni tecniche sono molto più complesse e aggiungerebbero ragioni a quello che ti dico; ma se ti lasci convincere dalla propaganda sovranista senza aver bene presente il terreno e le circostanze, fai come quelli che andavano a spezzare le reni alla Grecia coi cannoni a tiro dritto sulle montagne; i greci avevano gli obici da montagna e ti sparavano da dietro le alture, mentre tu non potevi colpirli; oppure come quelli nel deserto, coi carri alti e stretti da montagna, e senza radio, contro i piatti Mathilda inglesi; un suicidio;
allora. la guerra lasciala a chi la fa, l'ha fatta e continua a farla. l'economia che faccia a meno di strasburgo lasciala almeno "monetariamente" ai singoli stati perché sennò comandano davvero le multinazionali.

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l'unica speranza nostra, soprattutto al sud, è che l'UE si integri ancora di più e metta in sicurezza il nostro debito, mentre un sistema fiscale e normativa del lavoro e delle licenze meno cervellotica apra agli investimenti stranieri; cioè, apri industrie e servizi al sud, senza temere racket, burocrazie esasperanti - certe imprese hanno atteso anche 12 anni per i permessi - spade di Damocle giuslavoristiche varie, giustizia civile lentissima, che scacciano tutti; si tratta di omologare i codici allo standard tedesco e francese, non a quello slovacco, beninteso.
si. però anche la slovacchia la vedrei bene come officina d'europa. gente in gamba eh.