Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Scritturalmente, invece, è ben possibile per un uomo reincarnarsi in animale. Ripeterò una citazione già fatta in questo forum, mi pare. Nella Srimad Bhagavatam, testo induista:
Poi, un giorno, una cerbiatta venne a bere vicino al luogo dove il saggio regale stava meditando. Nello stesso momento, a poca distanza, ruggì un leone. La cerbiatta fu così terrorizzata che non si fermò per placare la sua sete, ma fece un salto improvviso per attraversare il fiume. Poiché era pregna, quell’estremo sforzo e l’improvviso spavento le fecero dare alla luce un cerbiatto, e subito dopo essa cadde morta. Il cerbiatto scivolò nell’acqua e stava per essere trascinato via dalla corrente impetuosa, quando colpì lo sguardo di Bharata. Immediatamente il re si alzò e salvò il neonato dall’acqua. Lo portò nella capanna e con gran cura ed attenzione ricondusse il piccolo alla vita. Poi il gentile saggio prese il cerbiatto sotto la sua protezione, allevandolo con erba fresca e frutta. Esso crebbe sotto la cura paterna del monarca a riposo e divenne un bellissimo cervo. Da allora colui la cui mente era stata così forte da spezzare l’attaccamento di un’intera vita al potere, alla posizione e alla famiglia, divenne attaccato al cervo che aveva salvato dal fiume. E via via che si affezionava sempre più al cervo, sempre meno riusciva a concentrarsi sul Signore. Quando il cervo usciva a pascolare nella foresta e tardava a tornare, il re saggio diventava ansioso e preoccupato. E pensava: “Forse il mio piccolo è stato aggredito da qualche tigre o forse è incorso in qualche altro pericolo? Altrimenti perché tarda tanto?”
In questo modo passarono alcuni anni. Poi, un giorno, sapendo che la morte s’avvicinava, il saggio re si sdraiò per morire. Ma la sua mente, invece di essere intenta al Sé, pensava al cervo; e mentre i suoi occhi erano fissi sul triste muso del suo amato cervo, l’anima abbandonò il corpo. Come risultato di ciò, nella vita successiva egli rinacque come cervo1. Ma nessun karma va perduto e tutte le buone e grandi azioni da lui compiute come re e come saggio portarono frutti. (V:3)
Io, poi, ti ho già detto che Dio ha condannato le società segrete, con tanto di citazioni. Tu vorresti far credere che siano portatrici di verità superiori, ma quelle falsità non hanno certamente Dio come fonte.