Originariamente Scritto da
axeUgene
la psicologia delle relazioni sociali non si cambia in una generazione, perché dipende dalle strutture materiali che governano i valori; una società valorizza i giovani - e anche le donne - quando le strutture produttive sono orizzontali, volte all'innovazione e alla competizione estrema a livello di
ultimo miglio, la massima sofisticazione, dove il merito è decisivo e non fungibile;
se, invece, prevale un assetto di produzioni mature o, peggio, di rendita di posizione - turismo, per esempio - prevalgono economie di relazione, gerarchie e interventi di sostegno, prevalgono gli assetti tradizionali;
c'è una relazione diretta e circolare tra conservatorismo sociale, propensione all'economia incentrata su settori maturi e marginalità dei giovani e delle donne; in Italia, il salto di qualità in questo senso è mancato proprio tra gli anni '50 e '70; in una società profondamente conservatrice, nessuno si è speso per un sistema produttivo basato sull'innovazione; la borghesia non voleva competitori di classe capaci di mobilità, e la sinistra voleva "superare il capitalismo", ma senza offendere nessuno, ché ci si conosce tutti
perciò non aveva alcun piano per riformarlo, e in fondo dei giovani e delle donne importava un fico secco, come agli altri.