Pure quelli che preparavano attentati erano italiani con percorsi italiani, che avevano coltivato pero' odio per il nostro modo di vivere.
Cosa che esclude automatismi, ma non esclude un percorso preferenziale per persone che, per chiaro comportamento e mentalita', possono ricevere la naturalizzzazione e mediamente sono quelle decine di soggetti dietro cui si vogliono far passare le migliaglia di incognite.
Lo stesso ragionamento per per cui un prete santo non ne sdogana centinaia di pedofili.
Vedasi pure l'imam che educava i bambini al martirio e fate che i bambini vengano a me non e' un concetto nuovo nelle religioni e quella islamica e' una cosa solo con l'amministrazione civile.
Insomma, l'unica cosa sicura è che se smettiamo di vedere tutto col filtro della razza, il mondo è fatto da persone per bene e da stronzi di tutti i colori.
Purtroppo persona per bene ci sei e resti se non si pongono problemi di sopravvivenza, al netto di convinzioni ideologiche, nessuno dei br aveva problemi di fame e qua sembra che l'offerta per un vivere degno sia scarso.
E, di fronte a fame e freddo, pochi scrupoli sopravvivono.
Si meogatto, ma nel frattempo si deve porre un limite tra i comportamenti accettati e quelli non. Io quando vedo minoranze cinesi nella mia zona in toscana non vedo un'altra razza, vedo persone che si approfittano di un vuoto legislativo esattamente come farebbero gli italiani. Questo dovrebbe spingere a riconoscere l'eguaglianza ma quella vera, quella che vede anche i difetti invece che solo i pregi (degli altri) come il classico antirazzismo italiano. E punisce gli atti, quello che fai e non da dove vieni. Ma severamente e equamente. Allora si che addio razzismo. My two cents.
In una inchiesta i trattattamenti delle fabbriche cine ed italiani erano ben diversi.
Poi magari i risultati delle contrattazioni diplomatiche, ma vallo a motivare alla gente che rifiuta una equiparazione magari fra le baby gang sud americane e i casi meritori che presentano in tv per una scelta generalizzata.
Ma se qua anche gli zingari godono di leggi speciali per cui ad una famiglia italiana sarebbero tolti i figli, mentre loro sono minoranza proprotetta di cui finanziare la cultura.
Ovviamente alla base ci sta' una sostenibilita' economica per cui masse,, di dubbio comportamento, non incidono significativamente sull'insieme.
Si va bene meogatto, ma parli sempre di situazioni microclimatiche, che rimandano a presupposti diversi per cui ora uno è favorito lì, ora quell'altro invece là.
Situazioni in cui (vedi gli zingari) la prima colpa è di chi gli chiude un occhio, dando loro modo di comportarsi come faremmo noi. I problemi con gli stranieri sono prima di tutto ideologici e chi dice da decenni di avere l'esclusiva dell'antirazzismo in politica, la sinistra, con tanti trattamenti ingiusti si sono resi quelli che a salvini hanno buttato i voti addosso e i principali artefici di tanti rigurgiti razzisti.
Un problema di gestione politica che ha avuto la risposta ricevuta.
Comunque , a mia opinabile opinione, non e' ragionevole regolare la cittadinanza su un bambino che ha ha fatto le elementari, ma formato in un ambiente famigliare che ha una sostanziale influenza e che viene coinvolto nello status del minore qualunque opinione abbiano.
Piu' ragionevole vedrei definire i criteri per cui dare lo status ai genitori, ben piu' valutabili nel loro atteggiamento e situazione che poi si trasmette al bambino.
Oltretutto il passaporto italiano lo vede come un passaporto europeo, quindi ritengo che certi regolamenti andrebbero definiti da commissioni europee e non nazionali altrimenti rischi che riconoscimenti nazionali poi diventano carta straccia altrove.
esistono anche italiani da un paio di generazioni che non hanno la cittadinanza. insomma, da un lato acquistare la cittadinanza per "ius sanguinis" non è più un concetto attuale come lo era ai tempi del fascismo o cmq dell'immediato post-fascismo. se i figli di genitori italiani avessero lo stesso "sangue" dei genitori si potrebbe considerare il criterio come valido, ma non ce l'hanno. quanto allo ius soli occorre, oltre all'essere nati su suolo italiano, anche rispettare certi requisiti. se gli stranieri vengono in italia per delinquere automaticamente si rendono insuscettibili dell'attribuzione della cittadinanza, in quanto appunto lo ius soli richiede essere incensurati. quanto ai preti pedofili permettimi di dire che avere rapporti sessuali con prete paradossalmente "fa bene" al bambino nel senso che costituisce quasi una "raccomandazione", una forma di agevolazione nel progresso sociale, quanto meno nelle società meno sviluppate a livello di mentalità. ad esempio il brasile, oppure, anche in italia, in certe sacche di degrado sociale e culturale.
il martirio fa parte del novero delle pratiche religiose islamiche, come nel cattolicesimo i rapporti tra un prete e un bambino particolarmente "intelligente".
caro acque, il "filtro della razza", come lo chiami tu, non è un orpello o frutto di un pregiudizio. è semplicemente un modo per categorizzare gli individui, sulla cui base vengono individuate le misure di carattere "economico e sociale" che sono più confacenti a ciascun individuo sulla base della appartenenza razziale. per dirne una, la Germania non ha i problemi che l'italia ha per quanto riguarda l'accoglienza degli immigrati, perché fin dai tempi del nazismo mise in atto una grandiosa (a me piace chiamarla così) visita di leva, in cui catalogò i caratteri razziali dei cittadini e degli stranieri, conformando a tali caratteristiche le misure di integrazione (escludendo gli irrecuperabili, che venivano fatti secchi).