Prosa

Mariti e mogli, adattamento teatrale di uno dei film più celebri di Woody Allen, nel quale il regista newyorchese compie con la consueta ironia e divertimento un’attenta analisi della psiche dell’uomo contemporaneo.

Un nubifragio trasforma una consueta serata tra amici in una claustrofobica occasione di sfoderare pubbliche confessioni, malcelati sotterfugi, rivelazioni, intrighi clandestini. Lo scroscio notturno di rivelazioni è aperto da un marito e moglie che annunciano la loro separazione civile e condivisa solo a livello di facciata, perché quando lui si mette con una ragazza più giovane, ma soprattutto quando lei fa altrettanto con un quarantenne, i due riscoprono la gelosia e l’amore perduto.
Un altro legame di coppia che invece sembrava inossidabile ed inscalfibile finisce per sgretolarsi.

P.S. Il “figo” della serata era molto somigliante ad Axe.