Citazione Originariamente Scritto da Kurono Toriga Visualizza Messaggio
... tanto per cominciare "Ei fu siccome immobile" si anagramma in un inquietante "Mi smuccio le mie fobie"...
Mi smuccio le mie foibe... muahahahahahahaha... Un po' dura cucire addosso al cattolicissimo Manzoni i panni del truce assassino!
In verità, anche il mite Oscar Wilde sembra un improbabile Jack the Ripper, benché avesse il physique du rôle del potenziale assassino, almeno secondo i canoni dell'epoca: fisico massiccio, alto (sfiorava il metro e novanta), capelli lunghi e "selvaggi", andatura dinoccolata e, soprattutto, omosessuale... il che rendeva plausibile, nell'ottica vittoriana, un odio feroce verso il sesso femminile, spinto fino alle estreme conseguenze.

Vero è che la misteriosa identità del sanguinario assassino non ha mai smesso di destare curiosità, neppure in tempi recenti, anzi, recentissimi: nel 2002 la nota scrittrice Patricia Cornwell ha pubblicato Portrait of a Killer: Jack, the Ripper – Case Closed ("Ritratto di un killer: Jack lo Squartatore - Caso chiuso"). Un libro di grande impatto sul pubblico, perché - per la prima volta - vengono messe a confronto circostanze, prove indiziarie, carteggi e riscontri incrociati, tutti finalizzati a dare un volto all'inafferrabile Jack lo Squartatore, che a partire dal 1888 terrorizzò Londra squartando a colpi di coltello giovani fanciulle sole, le quali - al calar delle tenebre - si avventuravano "per lavoro" (facevano le prostitute) nelle vie malfamate dell'East End londinese.

Dopo un lavoro di indagine e ricostruzione molto accurato, la Cornwell ha identificato Jack lo Squartatore con il pittore vittoriano Walter Sickert: non famosissimo, in verità, ma con una personalità non proprio cristallina... a cominciare dallo stile pittorico, che prediligeva soggetti popolari e situazioni di degrado, in uno stile che rappresentava una sintesi tra l'impressionismo francese e quello tedesco. Come questo "Nudo disteso" del 1906 o come questo "Assassinio a Camden Town" del 1908. Ma, soprattutto, nell'iconografia del pittore compaiono uno spiccato gusto per la violenza e per il senso dell'orrido: pentoloni contenenti persone bollite vive, scene di donne maltrattate e seviziate, legate, trafitte con lame.... e chi più ne ha più ne metta.

Per riuscire a dimostrare la colpevolezza di Sickert, la Cornwell ha impiegato anni senza badare a spese, assoldato un team di investigatori ed arrivando ad acquistare la scrivania del pittore vittoriano, oltre a 32 suoi quadri (bruttini, certo, ma di discreto valore) e distruggendone completamente uno nel tentativo di ritrovare tracce di DNA sospetto pur di inchiodarlo. Tutto ciò le è costato milioni di dollari ed anni di fatica... ma la prova principe, ahimè, non è saltata fuori. E dire che le premesse per farne un perfetto Jack the Ripper c'erano tutte: Sickert aveva ricevuto un'educazione molto repressiva e fin da ragazzo aveva sviluppato un carattere difficile: insofferente alla disciplina, rissoso, facile agli accessi d'ira. Ma, soprattutto, era nato con una malformazione congenita agli organi genitali, che lo costrinse a sottoporsi a tre interventi chirurgici e a lunghe degenze in ospedale senza riuscire a risolvere il problema. Questa malformazione gli procurò, oltre alla sterilità in età adulta, non pochi traumi nei rapporti con l'altro sesso... anche se ciò non gli impedì di sposarsi due volte.

Inoltre, sappiamo che Jack lo Squartatore amava molto scrivere, autocelebrandosi, e anche Sickert coltivava questa fissazione: scriveva di continuo ai vari quotidiani inglesi e interveniva in ogni diatriba con articoli, opinioni, lunghi scritti polemici... da vero grafomane. Lo stile di scrittura dei due personaggi converge, secondo gli esperti assoldati dalla Cornwell, in molti punti: pare infatti che gli errori spesso grossolani di grammatica e ortografia commessi dall'assassino nelle sue lettere fossero voluti: un tentativo di depistare le indagini della polizia, facendo credere che l'autore fosse scarsamente scolarizzato. Inoltre, le lettere dello Squartatore venivano spesso scritte su carta da disegno ed erano corredate di schizzi - realizzati a pennello o a matita - che rivelavano una certa abilità artistica. Anche Sickert aveva la fissa dei disegni e, guarda caso, la filigrana, la tipologia e la marca dei fogli usati dall'assassino seriale erano gli stessi di quelle usate dal pittore vittoriano... tra l'altro, in un'epoca in cui procurarsi e utilizzare certi tipi di carta non era alla portata di tutti.

Ciò che di fondamentale manca alla ricerca della Cornwell sono le prove incrociate col DNA: Sickert, infatti, chiese di essere cremato dopo la morte (avvenuta nel 1942) e, poiché non ebbe figli, il confronto col DNA di parenti stretti (madre, sorella) non sarebbe attendibile ai fini di questa ricerca.

Peccato, perché Walter Sickert sarebbe un perfetto alter ego di Jack lo Squartatore.
A meno che, non si voglia cercare una Jill la Squartatrice...