PROIEZIONI DELLA PROPRIA OMBRA
Se si legge attentamente la storia raccontata da Gesù del fariseo e del pubblicano, se ne riesce a capire il significato.
Nel fariseo non è questa o quella cosa che è da rifiutare, ma l’insieme, l’uomo intero e l’intero suo agire. Egli si muove al cospetto del suo Dio “con la più risoluta naturalezza”. Si pone proprio al “culmine della presunzione” * convinto che le sue buone opere possano sistemare tutto, che per lui quindi la grazia di Dio sia assolutamente certa, e che perciò abbia tutto il diritto di guardare dall’alto in basso tipi come “quel pubblicano”.
Ha tante cose di cui menar vanto, è incontestabile, ma gli manca la cosa più importante, ossia il coraggio di trovare se stesso.
Il suo ripetuto “io” è una formula celebrativa. Ma quando è realmente della sua persona che si tratta, egli preferisce accennare al pubblicano che è dietro di lui. Il coraggio di trovare se stesso non l’ha davvero.
Il problema è questo: sono tante le persone che ricorrono all’assistenza psicoterapeutica, nella viva speranza di riceverne un aiuto. Perché allora, dopo appena qualche passo in avanti, compare così spesso la resistenza di cui abbiamo parlato? Perché manca la volontà, abbiamo detto. E questa risposta va precisata in questo senso: perché manca il coraggio di trovare se stessi. Ciò che significa, per la psicologia del profondo, il coraggio dell’incontro e del confronto con la propria “ombra”, la quale non rappresenta affatto il puro e semplice male. Ombra è piuttosto quanto vi è di sommerso, di dimenticato oppure messo a tacere, ciò che riesce penoso e perciò è rimosso, ma anche quel che non è stato vissuto, non è stato realizzato, nonostante che ve ne fossero le condizioni: in breve, il “lato oscuro” della personalità
Oscuro perché non situato al centro, vividamente luminoso, della coscienza, ma in posizione più o meno periferica, al suo margine estremo, fino a perdersi nell’oscurità, ossia nell’inconscio, senza però cessare di esercitare un’azione.
Ma ciò che sempre più si sottrae al controllo della coscienza critica, lucida e responsabile, è anche il luogo ove eminentemente si annida tutto quanto è ignobile, degenere o è il male senz’altro. E’ per questo che l’ombra può rappresentare anche l’aspetto eticamente negativo della personalità.
Anche il fariseo ha la sua ombra, tutta la sua persona, così sicura di sé, sembra essere una figura ombra.
Gesù stesso ha riconosciuto la propria ombra, come dimostra il fatto che poté essere riferito di lui il racconto della tentazione, e, molto più sicuramente e direttamente , il fatto che egli rifiuti con vigore di essere chiamato maestro ”buono”, giacché nessuno è buono all’infuori di Dio, essendo “buono” un concetto assoluto di totalità, rispetto al quale il comparativo grammaticale ha un significato non maggioritario, ma diminutivo, almeno dal punto di vista etico e metafisico.
E’ necessario che chi vuol parlare dell’uomo Gesù tenga in considerazione questo, altrimenti disegna una figura dogmatica di fantasia.
Non esistono, infatti, uomini concreti senza ombra.
Dall’analisi dei fenomeni che la storia delle religioni presenta, G. van der Leeuw, giunge a questa conclusione: “L’ombra è necessaria alla vita, se non è addirittura la vita stessa”. Solo gli esseri demoniaci e i morti sono privi di ombra, lo dice Dante e lo credono anche i negri dell’Africa centrale.
“Il timore di perdere l’ombra è universale”**
*Jindrich Manek
** G. van der Leeuw, fenomenologia della religione
Non esiste versetto simile: Si rammarica del Peccato, semmai. Ma cosa fà subito dopo? Lo lascia al suo destino? Lo giudica senza pietà? Lo fulmina all'istante?
"Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì." (Genesi 3)
Cosa simboleggia il vestito nel linguaggio semitico? Dio ridona una Dignità, all'Uomo e alla Donna. Copre, col Suo Amore, la loro nudità esistenziale!
amate i vostri nemici
Ma poi stermina l'umanità o quasi.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Perdonami, ma pensare che ognuno ha già raggiunto (o può raggiungere) la propria stabilità in maniera autonoma, mi fa quasi pensare che l'uomo nel video non sia completamente inutile, e che la sua missione non sia rubar soldi alla gente. Non riesco proprio a crederci.
http://www.youtube.com/watch?v=rvgIrpIgqDM
Non voglio giudicare la fede di una persona, ma portare tutto a un "Dio è la risposta" è riduttivo a dei livelli atroci. La psicoterapia si basa sul lavoro dell'individuo in primis, ma il terapeuta non è uno che sta lì zitto e in disparte, il lavoro di entrambi, paziente e dottore, è lungo e faticoso. Bisogna mettere in discussione tutto, ogni cosa in cui si crede, anche la fede, se si vuole arrivare a fare un percorso serio e sensato. Sapendo questo, sgrano gli occhi nel leggere che la terapia viene affiancata alla religione.
C'è da dire che tremo ogni volta che religione e medicina vengono accostate, quindi di certo sono di parte.
Hai capito male.
I pensieri riportati, che non sono miei ma che condivido, parla di un Gesù terapeuta a cui gli stessi psicoterapeuti si appellano, perché si riscontrano dei principi di cura che sono validi anche oggi.
Non credo di aver parlato di " Dio è la risposta. Come ti è venuto in mente?
Senza la cui promessa non stareste a ravanarvi (o anche rovinarvi) i neuroni tutti i giorni né stareste a darvi tanto daffare, oltre alla premura di compiacere il principale.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Quando ti riferisci al dopo morte fisica, parli sempre di Cielo. Ho la sensazione che tu dia una interpretazione letterale alla parola Cielo. Il regno dei Cieli è indubbiamente il regno di Dio. Ma Dio ha creato l'uomo per questa Terra, non per il cielo. E, in genere, quando si parla di uomini elevati al cielo, si intendono uomini che si elevano dalla materialità a una vita superiore spirituale, ma restando fisicamente su questo pianeta. Infatti è scritto: - Beati... perché erediteranno la Terra. -
Fanno eccezione Enoc, Elia e Esdra e forse qualche altro, che sono passati effettivamente da una vita sulla Terra a una vita in cielo, senza morire fisicamente. Però costoro dovranno tornare sulla Terra: così è scritto.
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.