Permetti che lo spirito con cui accettiamo è un pochino diverso; vuoi mettere accettare dolori od accettare gioie.
Permetti che lo spirito con cui accettiamo è un pochino diverso; vuoi mettere accettare dolori od accettare gioie.
per me è questione di conviverci oppure no.
Ad ogni modo nessuno può dire quale sia la regola.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Siamo stati pensati, creati e fatti per la Vita: E' chiaro che dolore, sofferenza e morte ci scandalizzino, amici. Ma è nella misura in cui aderiamo a Gesù Cristo, vincitore di tutte queste cose, che possiamo in qualche modo accettarle. Avendo cioè la certezza che alla fine, a trionfare, sarà soltanto il Bene. Soltanto la Vita.
amate i vostri nemici
Prima o dopo che saremo morti?
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Sai, quando è lo stesso dio che te lo manderebbe, è un po' difficile vedere il bicchiere soli mezzo pieno e ringraziarlo perfino.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Intanto la morte ed il male son voluti da dio. Quindi dovresti chiedergli come mai più che cantarle con la tiritera del quaggiù sotto le stelle. Diventa tutto un grande fratello dove stiamo tutti a vedere chi va nella suite e chi nel tugurio. Ma era questa la creazione che aveva in mente dio? Mah...
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Impulso di abbracciarti! Brava: Paradiso o Inferno sino 2 realtà che stiamo costruendo quaggiù. Nella nostra breve parentesi di Vita terrena....
amate i vostri nemici
L'uomo è incapace di concepire la propria inesistenza.
Lo so, molti di voi non concordano, ci saranno anche tanti epicurei "“Quando ci siamo noi, non c'è la morte. E viceversa." e quindi che problema c'è!
Superficialmente, nel pensiero di un secondo, si può pensare di esserne convinti, ma io credo invece che non sia così: credo che l'uomo non sia in grado di concepire, di realmente abbracciare col pensiero, la propria inesistenza (che già suona, del resto, come una specie di ossimoro)
E' un qualcosa che va oltre la paura di morire.
Da qui tutto il resto..........................................
Morte e Vita sono infatti come 2 marciapiedi di una via: Corrono paralleli ma non s'incontrano mai....
Questa dicotomia l'avvertiamo benissimo dentro di noi: Ci sono periodi della nostra esistenza nei quali, anche se fisicamente viviamo, ci sentiamo morti. Morti dentro, voglio dire. Prostràti, affranti...senza + forze. Ed altri nei quali, anche in mezzo ad ostacoli e difficoltà, ci sentiamo pieni di vita e d'energia. La differenza, come sempre, la fa il modo col quale approcciamo il quotidiano. Sentendoci soli contro tutti oppure accompagnati da Qualcuno. Qualcuno che sta molto più in alto di noi....
amate i vostri nemici
Ma la morte fisica è un altra questione cono che non i modi di dire.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
dalle mie parti si dice ..el gà na voja de figa foresta chellì...