Il mio, in sè, non è usurante: Ma dopo 35 anni dietro una scrivania da ragioniere, fare turni notturni, festivi, prendere treni e biciclette correndo per arrivare puntuali a fare il portiere e passati i 50....uno scherzo non è.
amate i vostri nemici
Amico conogelato perché i lavoratori possono essere relativamente tranquilli di andare in pensione ad una età ragionevole dipende dalle risorse che troverà il futuro governo. Quello che è certo e lo posso certificare se verranno costruiti costantemente manufatti di vario genere inutili che costano annualmente qualche centinaio di miliardi, il tutto inerente ad appalti truccati e gonfiati, il futuro dei lavoratori del giusto e agognato congedo lavorativo lo vedranno con il cannocchiale rigirato
Quota 100, proposta da Di Maio e Salvini, sarebbe una legge ragionevole, sulle pensioni. Il guaio sarebbero le coperture. Dove trovare i soldi affinchè l'Inps non vada a ramengo lasciandoci tutti in mutande....
amate i vostri nemici
Che paragone non rapportabile. Chi ha avuto l'abilità di incantare la nebbia con una fraseologia vacua ed è da trenta anni che siede in uno dei due parlamenti secondo te comprende cosa vuol dire lavoro usurante? Ha compreso esclusivamente come migliorare in modo scandaloso la propria posizione. Presumo che sei a conoscenza dei previlegi che si sono creati e non mi riferisco solo ai vitalizi. Questi dovrebbero essere coloro che sono a conoscenza dei lavori usuranti?
Dipende a quali condizioni, perche con un budget intorno agli 800 miliardi che soffre di un ammanco e maggiori spese ben oltre i 100 miliardi per evasione, corruzione, spese inutili, improduttive e incompiute dipende da quali metodi di costruzione delle voci di spesa e politiche fiscali adotti.
Ovviamente se nulla si puo', o sai fare, l'esistente diventa immutabile.
Tante cose si possono cambiando le situazioni al contorno.
Semmai questo cambio devi vedere quanto ti premia, o penalizza e se hai i poteri e coraggio di farlo, con oneri ed onori, se te li riconoscono.
Certo che a bocce fisse non fai niente, ogni posto e' assegnato e hai possibilita' meno che marginali.
tutta questa discussione parte dall'assunto che le intenzioni reali siano quelle dichiarate, cosa a cui pochi adulti dotati di buon senso crederebbero; soprattutto se si peritassero di mettersi nei panni di chi quelle intenzioni le spaccia e dei loro interessi;
l'azzardo, che in apparenza è contabilmente assurdo, ha un'utilità intrinseca nello scuotere l'albero della spesa pubblica, mandandola in crisi, in emergenza; questa cosa serve a forzare una pressione radicale sui centri di spesa, che altrimenti verrebbe smorzata per non generare conflitti estremi, come è nella prassi ordinaria;
per fare qualche esempio, in condizioni ordinarie sarebbe difficile, se non impossibile, intervenire retroattivamente sulle pensioni retributive e i diritti acquisiti; in emergenza-conti, è più facile e politicamente giustificata la misura straordinaria di massa;
ma, nell'ottica della Lega, il bersaglio grosso a cui puntare dal governo è una forzatura sull'autonomia fiscale delle regioni; tanto per parlare di numeri, la Lombardia aveva nel 2012 un residuo fiscale - la differenza tra il gettito e quello che lo stato spende - di 5.700 euro pro-capite l'anno, inclusi neonati e centenari; una famiglia di quattro persone fa oltre 22mila euro; l'EmilaR 3.500, il Veneto 3mila, il Piemonte 2mila, la Toscana 1.600... mentre le regioni del sud hanno una media di - 3mila;
va notato che una riduzione delle aliquote - sebbene sia una misura retraibile, ordinaria - consegue gli stessi effetti economici, data la distribuzione del gettito; il 45% del gettito da dichiarazioni è dato da un 5% di contribuenti, persone fisiche e giuridiche, tutte residenti al nord o a Roma; e anche il restante dei dichiaranti sopra i 15mila è quasi tutto a nord di Roma;
visto che Salvini andrà agli interni, uno scenario di eventuale spinta e rottura di quelle regioni, col segretario della Lega che controlla le forze dell'ordine, sembra un quadro ideale per stabilire nuovi equilibri;
è incomprensibile che quel Partito del sud che è diventato il M5S non abbia valutato il rischio che fa correre ai suoi elettori nell'alleanza con una forza che storicamente punta ad una rottura di quel tipo, perché è proprio il sentimento diffuso di quella gente - ma anche di tanti residenti che non li votano; e ora lo fa in cambio di prospettive fantasiose di spesa, le perline che dà al selvaggio;
cioè, si può spiegare con l'incompetenza di quei "cittadini", a fronte dell'organizzazione leninista e dell'estremo realismo dei leghisti; oppure con lo stesso complesso d'inferiorità e terrore che a suo tempo spinse Mussolini ad allearsi con Hitler, che induce a rimuovere la prospettiva, molto concreta per la sostanza che implica.
c'� del lardo in Garfagnana
la circostanza meriterebbe qualcosa di più che la dismissione ad ingenuità: qui abbiamo un enorme blocco sociale, oramai anche molto connotato geograficamente, assolutamente incapace di dotarsi di un'élite di dirigenti, capaci di elaborare progetti praticabili; ho tanti amici, quasi tutti laureati, che li votano; non sono affatto scemi; ma non hanno assolutamente la percezione dei meccanismi fondamentali di funzionamento di una società, e dei loro stessi interessi;
ma lo stesso problema lo vedo anche in tanti elettori di altri partiti; persone concentrate sui loro pregiudizi interpretativi della realtà, molto limitati; c'è una sorta di analfabetismo critico, carenza di nozioni fondamentali spaventosa; è una cosa che all'estero ho constatato in misura molto più limitata, e solo nei ceti meno scolarizzati; un qualsiasi laureato francese, olandese o tedesco ha una comprensione media della società in cui vive, dei meccanismi, degli ordini di grandezza, dei vincoli di causa-effetto, molto maggiore della nostra; e non è una questione di istruzione, nel senso tassonomico o istituzionale, ma proprio l'operatività di un senso del limite alle fantasie e alle suggestioni; vale anche per la reazione alle bufale o alle cazzate pseudo-scientifiche; è proprio un deficit critico diffuso, che credo abbia radici nell'educazione primaria.
c'� del lardo in Garfagnana