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Discussione: Lo scrittore Catozzella: "Chi odia i migranti è perché ci ritrova se stesso"

  1. #1
    abstract L'avatar di Yele
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    Lo scrittore Catozzella: "Chi odia i migranti è perché ci ritrova se stesso"

    Lo scrittore Catozzella: "Chi odia i migranti è perché ci ritrova se stesso"
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    Quali sono oggi gli ostacoli culturali principali per l’integrazione?

    Lo straniero, ad un popolo come noi italiani, attiva una reazione molto intima e che vogliamo rimuovere: un senso di vergogna. Vergogna perché, data la nostra storia rurale di miseria e di immigrazione, lo straniero ci porta necessariamente a riconoscerci in lui. Di fronte allo straniero penso: questo sono io. Perché se non sono migrati i nostri genitori, i nostri nonni o i nostri bisnonni, magari siamo migrati noi, o i nostri figli. Tutto ciò, unito ad un presente di povertà, genera quel senso di odio collettivo di cui parlavo anche prima. Tutto questo impedisce una risposta razionale al più grande fenomeno del nostro tempo, che è quello delle migrazioni. Che pure conosciamo molto bene perché ha visto e vede protagonisti gli italiani per primi.
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    Ha scritto che l’Italia oggi è “un Paese dalla mentalità asfittica”. Che cosa intende? E siamo sempre stati così o lo siamo diventati? E se lo siamo diventati, quando è avvenuto, come, perché?

    Lo siamo sempre stati, fin dall'Unità, credo. Siamo un paese contadino e segnato dalla miseria che non ha conosciuto la "rivoluzione" borghese o liberale, al contrario dei grandi Stati nazionali europei, cioè non è mai stato in grado di costruirsi una identità culturale e collettiva, e un disegno del futuro slegato dalla materia, dalla terra, dal bisogno. Abbiamo conosciuto un benessere economico per pochi decenni, dalla fine del secondo dopoguerra fino a una decina di anni fa. Ma in mancanza di strutture culturali diffuse, di un senso collettivo di nazione e partecipazione e di uno slancio culturale verso il futuro, non abbiamo potuto che interpretare e utilizzare quel breve benessere in chiave privata, familistica, materialistica. L'italiano ha imparato che il tertium non esiste, che la Giustizia non esiste, che per sopravvivere occorre "fottere" il prossimo e lo Stato, perché lo fanno tutti, Stato incluso. Che non vige la certezza della pena ma l'unica certezza che più gravi per la collettività saranno i reati e meno verranno puniti.
    Da questo non può che risultare un paese asfittico, senza aria, senza visione, senza speranza e, di fatto, senza futuro, visto che anche l'emigrazione non si è mai fermata e anzi è aumentata negli ultimi anni (ricordo infatti che lo scorso anno 180.000 ragazzi italiani hanno lasciato l'Italia per trovare un lavoro degno di loro). Domina una visione chiusa, gretta, aridamente materialistica, utilitaristica all'eccesso: la guerra di tutti contro tutti, dei poveri contro i poveri.

    Oggi il “senso comune” in Italia non è certo aperto nei confronti dell’accoglienza e dei migranti. Non era così, fino a pochi anni fa. Di chi sono le maggiori responsabilità?

    Non era così forse finché a ricevere migranti o stranieri erano principalmente i Paesi che hanno conosciuto la rivoluzione degli Stati nazione, i Paesi ricchi quindi: Francia, Inghilterra, Germania, USA su tutti. Fino a pochissimi anni fa gli emigranti veri eravamo noi italiani, e come ricordavo prima stiamo tornando ad esserlo. In Australia siamo i "wog", in America i "wop", termini più che dispregiativi. Adesso che a ricevere stranieri siamo anche noi, non siamo preparati. Non siamo pronti culturalmente. E non lo siamo nemmeno economicamente. Non abbiamo una visione del futuro per noi, figurarsi per i nuovi arrivati.

    Questo genera un sentimento presente e vivo nelle fasce meno avvantaggiate della popolazione, ovvero la grande maggioranza. Se questi sentimenti privati, intimi, di insicurezza e invasione vengono poi alimentati ad arte da chi detiene il megafono, ovvero politica e media, che usano slogan per atterrare spettatori o clic, allora accade che un sentimento di vergognoso rancore privato ottenga un riconoscimento pubblico, e questo è molto pericoloso. La vergogna privata facilmente si trasforma in appartenenza, in orgoglio. E da lì in diritti negati, in un nazionalismo negativo, privo di un vero disegno culturale costruttivo. E poi in odio. Odio sociale, collettivo.

    Questo “senso comune” impaurito e quindi xenofobo si può ribaltare secondo lei? E come? Quali sono le caratteristiche e i perimetri di questa battaglia culturale?

    È difficilissimo. Se la battaglia è culturale, come lo è, allora è già quasi persa in partenza. Stiamo parlando di un Paese, il nostro, dove pochissimi leggono (1 su 10), e dove molti, moltissimi sono ancora analfabeti o analfabeti funzionali. Le battaglie culturali da noi non funzionano, perché il senso comune italiano è pre-culturale o addirittura anti-culturale. Questo non significa che bisogna arrendersi, certo. Significa solo che è molto difficile. Occorre più di tutto una grande politica indirizzata alla Scuola. Lì si gioca ogni cosa. Copiamo la Francia se non abbiamo idee. Ma quei soldi che ci sono vanno messi nella Scuola e nei libri.


    http://espresso.repubblica.it/attual...?ref=HEF_RULLO

  2. #2
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    Io tutto questo odio non lo percepisco, semmai un fastidio verso situazioni incresciose.
    Nei centri commerciali incontri famiglie indiane e cinesi a fare quello che fan tutti e nessuno se ne cura.
    Diverso la piazza piena di giovinotti ubriachi, o su quella via, che molestano i passanti.
    Ma cio' evidenzia una avversione a situazioni incresciose diffuse e, in certi punti concentrate, che allarmano il normale cittadino che si trova accerchiato da masse fuori gestione ed in espansione.

  3. #3
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    Nessun odio verso il primario anestesista che gestiva un mio intervento, anche se era uso a toccami le palle, o verso ragazze di colore che facevano pratica alla scuola infermiere dell'ospedale regionale.
    Ne odio verso le oss che curano i servizi di reparto.

    Magari va tenuto conto anche della collocazione e comportamento degli odiati, che, per me, non raramente, ci ricambiano con pari veemenza e non per per semplice risposta.
    Per altro cosa coerente con il loro sentirsi parte di un clan proprio in atavico contrasto con l'ambiente di qui in contraddizioni con i loro credi ed abitudini, salvo rari casi.

  4. #4
    Vabbè ma tanto chiuderanno i centri di accoglienza, così non avremo gente a zonzo, o gente che commette reati o semplicemente frugare nell'immondizia o ai semafori a chiedere l'elemosina, tra una telefonata e l'altra e una tirata di sigaretta.
    Bambol utente of the decade

  5. #5
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    Intanto basta chiedere la rendicontazione dei costi, descrittiva anche dei servizi contrattati e tassare le plus valenze.
    Quando espulsero gli italiani dalla libia fecero centri profughi con baraccamenti, altro che alberghi e residence.
    Poi ci sarebbero i centri di espulsione.
    Certo che, se moltiplicano i vagabondi senza nulla da perdere, una situazione tragica diventa drammatica e questi, ormai, sono abbastanza da creare sommosse.

    Il che riporta alle parole di minniti per cui questa immigrazione metteva in forse l'ordinamento democratico, parole criticate dal suo partito che sverna a capalbio e accoglie nelle periferie gia' disastrate.
    Poi si meravigliano perche' il loro sostenitori risiedono ai parioli.

  6. #6
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    Vabbè ma tanto chiuderanno i centri di accoglienza, così non avremo gente a zonzo, o gente che commette reati o semplicemente frugare nell'immondizia o ai semafori a chiedere l'elemosina, tra una telefonata e l'altra e una tirata di sigaretta.
    ci vediamo qui tra 6 mesi

  7. #7
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    Vabbè ma tanto chiuderanno i centri di accoglienza, così non avremo gente a zonzo, o gente che commette reati o semplicemente frugare nell'immondizia o ai semafori a chiedere l'elemosina, tra una telefonata e l'altra e una tirata di sigaretta.
    Sei ironico, vero?
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  8. #8
    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    Sei ironico, vero?
    no, non lo sono. Se non hanno il permesso di soggiorno perché dovrebbero deambulare? Parlo per quelli che non hanno diritto a chiedere asilo e che devono essere reimpatriati, ovviamente.

    Vi ricordo che vicino Catania due coniugi furono massacrati da un migrante che risiedeva nel centro di Mineo e che deambulava di giorno.

    Magari, sapendo di stare chiusi nei centri, a qualcuno ritorna la memoria e rivela da dove proviene, così da favorire un rimpatrio più veloce.
    Bambol utente of the decade

  9. #9
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    Beh, sposti le risorse per accoglierla alla voce espellerli.
    Poi da qualche parte li chiudi.
    Al momento un accolto ti costa 25.000 euro, piu' di un espulso, ma un non arrivato e' ancora piu' a buon mercato e un blocco alla frontiera sud metti pagando 3000 euro a scalpo rende ai guardiani piu' dei 1000 euro per recapitare il sottoscalpo.

  10. #10
    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    ci vediamo qui tra 6 mesi
    Ma chi sei? Cosa vuoi? Non ci sono più i sinistroidi che parlano solo di ius soli, oramai, al governo, fattene una ragione!!!
    Bambol utente of the decade

  11. #11
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    Ma chi sei? Cosa vuoi? Non ci sono più i sinistroidi che parlano solo di ius soli, oramai, al governo, fattene una ragione!!!
    beh, si tratterebbe di dare la cittadinanza a ragazzi nati qui, che vanno a scuola coi nostri, parlano gli stessi dialetti, tifano le stesse squadre e vanno ai concerti insieme; non mi sembra qualcosa contro cui scatenare questa aggressività, a prescindere dalla tua personale polemica con yele;
    magari, invece vuoi proprio agitare un manganello virtuale, s'intende - e allo cambiamo gioco; potrebbe essere un'idea per non annoiarsi, senza l'Italia ai mondiali
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #12
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    Cosi' anche le baby gang diventerebbero prodotto interno.
    Ci sono meritevoli e immeritevoli, non basta fare le elementari.
    Serve una valutazione che include pure l'ambiente domestico che ti forma.
    Altrimentri dietro un santo mi infili cento pedofili.

    Nella pubblicita' progresso si presentano soggetti singolarmente validi e meritevoli, ma la coda invisibile di una concessione indiscriminata contiene ben altre realta' soggettive che vanno valutate.

  13. #13
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Cosi' anche le baby gang diventerebbero prodotto interno.
    Ci sono meritevoli e immeritevoli, non basta fare le elementari.
    Serve una valutazione che include pure l'ambiente domestico che ti forma.
    Altrimentri dietro un santo mi infili cento pedofili.

    Nella pubblicita' progresso si presentano soggetti singolarmente validi e meritevoli, ma la coda invisibile di una concessione indiscriminata contiene ben altre realta' soggettive che vanno valutate.
    la concessione non sarebbe affatto indiscriminata, ma nemmeno puoi gestire un diritto così secondo criteri discrezionali di quel tipo; i principi del diritto funzionano diversamente da quello che immagini;
    non è puoi porre ipotesi securitarie a discrimine generale in base a condizione di nascita; anche perché poi diverrebbe lecito applicare analogicamente quel principio per ostare in altri contesti e circostanze.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #14
    Opinionista
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    Il diritto di nascita non sembra molto diffusa e in usa in cinta non entri.
    E, ragionevolmente, il coinquilino, o socio che sia con cui collaborare forzatamente te lo scegli su criteri tuoi.
    A san marino perdi la cittadinanza, qua con i ricongiungimenti ti porti un clan di sciancati al seguito a reclamare pensioni.
    Varieta' dei sistemi.

  15. #15
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Il diritto di nascita non sembra molto diffusa e in usa in cinta non entri.
    E, ragionevolmente, il coinquilino, o socio che sia con cui collaborare forzatamente te lo scegli su criteri tuoi.
    A san marino perdi la cittadinanza, qua con i ricongiungimenti ti porti un clan di sciancati al seguito a reclamare pensioni.
    Varieta' dei sistemi.
    però per legge ti puppi tutti gli argentini e brasiliani italiani per un po' di sangue, anche non calciatori professionisti; e votano pure, senza dover pagare le tasse o subire le conseguenze;

    comunque, a te sfugge il rilievo che avrebbe un principio come quello che ipotizzi quale discrimine, perché guardi al risultato; te l'immagini un'autorità municipale in Piemonte che questiona un candidato alla polizia municipale perché originario di famiglia da una zona ad alta densità criminale ?

    perché, se tu introducessi - ipotizzandolo possibile - un criterio di valutazione per cui lo straniero deve essere vagliato, non è che quel principio rimane confinato alla questione "stranieri"; bensì, diventa una ratio generale che va interpretata come: l'origine culturale di un soggetto ha rilevanza per la sua affidabilità, e costituisce elemento discriminante che comporta la soggezione ad un vaglio a parte, discrezionale;
    'n'ze po'ffa
    c'� del lardo in Garfagnana

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