Il problema è generato da chi non tollera la diversità e quindi non ammette il dialogo. Per cui agisce solo attraverso attacchi violenti.
Il problema è generato da chi non tollera la diversità e quindi non ammette il dialogo. Per cui agisce solo attraverso attacchi violenti.
Se il diverso aggredisce per fattori culturali, o di contingenza la risposta e' aggressiva.
In un team di ricerca dove lo scopo e' comune, ma l'approccio e' diverso si ha una positivita'.
In una periferia dove si formano enclavi che vogliono mantenere le proprie usanze e' diverso.
Se es lo scopo e' creare un regime teocratico, o comunque aderente alle sue tradizioni, o la sua situazione, in ambiente di scarsa offerta lavorativa, magari non rispondente alle sue esigenze economiche lo porta nel crimine, seppure per arrotondare, ecco che tale diversita' si trasforma in intrusione pericolosa con la risposta che ne deriva.
Ultima modifica di meogatto; 05-07-2018 alle 18:05
beh, questa, estremizzazione a parte, è una rappresentazione unidimensionale;
cioè, l'"estraneo" che arriva - anche se spesso inconsapevolmente, per mancanza di strumenti culturali di lettura del nuovo ambiente - è attratto da questo, dalle sue possibilità e dalla stessa apertura; ora, è vero che gli italiani hanno esportato mafie di vario tipo, ma nessun paese che li ha accolti ha finito per trarne un bilancio negativo; non è che gli USA, la Germania, la Svizzera i il Belgio siano divenuti paesi di Cosa Nostra;
l'ordinario è che la componente italiana si è integrata in quel modo positivo e intelligente che aderisce ai valori locali;
lo vediamo anche nella nostra stessa immigrazione interna, che è stata massiccia; Milano e Torino, senza i meridionali, sarebbero paeselli di provincia, e guarda che 50 o 60 anni fa non credere che fossero visti meglio di come siano percepiti oggi gli africani; a Torino, prima che arrivassero "i napuli", andò più o meno allo stesso modo per i veneti, a cavallo del secolo; i torinesi li chiamavano "giapponesi", per la numerosa prole;
oggi, la prospettiva temporale schiacciata ti fa dire che in fondo erano culturalmente più omogenei rispetto agli africani; ma 25, 20 anni fa abbiamo avuto la psicosi per gli albanesi, e poi per i romeni, la più grande comunità straniera in Italia, e oggi ci sembrano molto compatibili;
penso al desiderio di Italia che avevano i giovani albanesi alla caduta del regime, con quei decenni passati a vedere la tv italiana, a imparare la lingua, innamorati ingenui, speranzosi nella possibilità di essere la 21a regione, nonostante il ricordo della guerra, e alla delusione di ritrovarsi in mezzo a gente che a lungo li ha disprezzati;
ovvio che se chiudi i canali di accesso legali, visti e filtri, deselezioni automaticamente quelli con le migliori intenzioni e lasci passare solo gli scaltri in grado di aggirare i blocchi;
ma, in via generale, chi emigra desidera proprio assumere una nuova identità e lasciarsi alle spalle la cultura di origine che, evidentemente, risulta matrigna; sono i ghetti che costringono alla ricerca di solidarietà nell'ambiente conosciuto.
c'� del lardo in Garfagnana
Altri tempi, altre condizioni, dove interi continenti erano da popolare e industrializzare e senza oneri per la collettività '.
Un danno collaterale era accettabile.
Diverso per francobolli saturi in proprio al limite della stagnazione/recessione con oneri cospicui a carico di un governo senza margini.
Direi, fai un censimento dei posti di lavoro offrì ili con reddito certo di autosufficienza e li metti l'asticella, con una valutazione del diverso che ci indirizzi, perche' un esagitato e' diverso da un c almo.
che è un po' come pretendere di non avere i venerdì neri della viabilità durante i ponti o le scadenze delle ferie di massa;
nei francobolli non va nessuno, perché i sistemi sociali si auto-regolano; se non c'è ricchezza, domanda, opportunità , sono solo transiti;
ma l'esperienza dice che, se è possibile disciplinare l'immigrazione, non è mai stato possibile arginare migrazioni vere e proprie se non si è stati capaci di assimilare per tempo;
oltretutto, il meccanismo del lavoro non è statico, a bocce ferme, perché è quella stessa dinamica che lo rimette in moto; es.: se nei paesini disabitati di collina arrivassero immigrati, di paesi diversi, capaci di adattarsi ad una micro agricoltura e artigianato che si fanno bastare, hai un effetto volano sull'edilizia, la scuola e i servizi, con occupazione italiana qualificata, sulla domanda di trasporto privato e sulla manutenzione ambientale, con incremento di ricchezza;
se ragioni in termini lineari e non circolari, tipo: se c'è già un lavoro vieni, altrimenti no, ti perdi tutta quella componente moltiplicata di indotto, che è quella maggiore, oltre a vantaggi esternali non direttamente computabili nel PIL; il tutto, per assecondare una prospettiva davvero poco praticabile che sottrae tante energie e costa; perché il controllo manu militari non è gratis, oltre ad essere poco efficace; qui non siamo in Australia, dove i terminali di arrivo ti portano comunque all'isolamento, un forte deterrente; se sbarchi in un punto qualsiasi in Europa hai un territorio antropizzato ovunque con infinite possibilità di destinazione e mimesi ambientale.
c'� del lardo in Garfagnana
Infatti cercherebbero tutti migliori siti, se non li ributtassero tutti qui a costituire eccedenze a onere nostro.
Certe iniziative implicano capitali e know how che I ciondolanti non sembrano avere ne volere, caratterizzandosi piu' per pretese che per iniziative.
Vedendoli pensi piu' a parassiti che a colonizzatori dell'ovest usa, molto piu' simili ai cinesi.
gattomiao, l'economia funziona al contrario di quel percorso che credi; i capitali arrivano dove c'è gente, e non viceversa; il capitale è virtuale, fiducia, credito; arriva dove c'è gente che ha un qualche interesse a vivere e migliorare la propria condizione;
la cosa migliore che si può fare è cercare di governare un flusso graduale e ben distribuito, dove i nuovi arrivati non si ghettizzano e non devono cercare la solidarietà delle proprie comunità per l'ostilità dell'ambiente nazionale.
c'� del lardo in Garfagnana
Per questo es in Nigeria con una super popolazione affluiscono capitali che vanno dove rendono e non dove vige la miseria da eccesso demografico che inflaziona l'offerta di lavoro, specialmente dequalificato.
Comunque noi avremmo 4 milioni di poveri, non attraggono?
pare di no, perché sono "rigidi", non vanno a Monculi di sopra a coltivare l'orto, né sono in grado di avviare piccole attività in cambio di poco; quelli si aspetta che si estinguano, per quanto possa sembrare cinico; ma se vedi dove stanno quelli cronici, capisci subito il problema;
in Nigeria i capitali arrivano, ma sono nostri - soprattutto inglesi - e servono a sfruttare quello che c'è lì; non dovrebbe sorprendere che se quelli vedono chi sono i ricchi, poi vogliano stare anche loro da quella parte ed emigrare in UK; se trovo una piantina degli interessi occidentali in Africa la posto, così ti fai un'idea
c'� del lardo in Garfagnana
Ci sarebbero anche massicciamente i cinesi, ma non sembrano vadano in Cina.
Si direbbe vadano dove il sistema sia piu' sfruttabile.
E comunque tante considerazioni, anche se possono essere esplicative, non ne rendono una presenza apprezzabile a livello popolare.
i cinesi stanno lì da ieri;
gli africani parlano francese e inglese; secondo te, la preferenza è casuale, dopo secoli e familiarità ?
la storia non chiede l'apprezzamento al popolo, come non lo chiedevano i goti, né i cartaginesi apprezzavano che ci fossero i romani a prendersi il grano per tutto l'impero;E comunque tante considerazioni, anche se possono essere esplicative, non ne rendono una presenza apprezzabile a livello popolare.
e noi siamo tutti un po' barbari, romanizzati; se vedi arrivare un'orda, ti conviene tirarla su secondo la tua cultura e assimilarla, piuttosto che trovartela contro come un monolite; la differenza tra mangiare uno spezzatino di cinghiale, e affrontare a mani nude un cinghiale che ti carica
il popolo può anche farsi isterizzare dalle scimmie urlatrici, ma per procurarsi lo spezzatino devi prendere la doppietta, il porto d'armi, alzarti presto e piazzarti dove serve, sapendo sparare.
c'� del lardo in Garfagnana
Della seria ammazziamo gli adulti e pigliamo i cuccioli per educarli a modo nostro.
Una via pensabile, in fondo il problema serio non e' il colore, ma cultura e abitudini stratificato che certi colori e provenienze si portano dietro.
un colore non si porta dietro nulla, a meno che non gli ricrei qui quello che ha fuggito là , in un ghetto;
dalle parti tue c'è un salviniano di colore, Gianluca qualcosa, che parla con pesante accento del Tronto e ogni tanto appare in tv a perorare le salvinate; salvo che mi pare sia stato vittima di qualche razzista, che non lo ha riconosciuto come "amico", ma come intruso; Cottarelli, cremonese, diceva che, semmai, per lui Balotelli è "un po' troppo bresciano";
dove sto io ormai è pieno di ragazzi, ormai indistinguibili dagli adottati che fino a una 15ina d'anni fa risaltavano come curiosità ; vedevi una ragazzina africana in bus che parlava con forte inflessione dialettale, perché adottiva; oggi sono tantissimi, figli di immigrati;
a me sembrerebbe meglio saturarci in questo modo, solo di colori, che ritrovarci gente davvero del tutto estranea ad occupare il certo vuoto demografico che si produrrà , con un picco tra una decina, quindicina d'anni.
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