allora, intanto il Protestantesimo non è una religione, ma un insieme di diverse confessioni nell'ambito della religione cristiana;
a questa non nega affatto la Bibbia, ma postula un trasferimento - te la semplifico così, perché sarebbe più complessa la cosa - di Dio nell'interiorità umana mediante il sacrificio definitivo, l'ultimo, quello di Cristo; questo è anche il motivo della negazione della transustanziazione dell'ostia consacrata, dell'assenza di una messa, se non come semplice rievocazione (nell'anglicanesimo); tutte le confessioni riformate sono assolutamente incentrate sulla Bibbia, di cui è ammesso il libero esame; ovviamente, lo scioglimento dalla dottrina cattolica ha consentito un'esegesi che ha prodotto tante correnti diverse; lo stesso avventismo nasce in ambito riformato, e non sarebbe stato possibile altrimenti;
e sbagli, perché oltre ad essere un'opinione, la coscienza non è vuota, intrisa di valori, comunque; l'errore è possibile ma è comunque a fronte dell'errore possibile di altri esegeti e dottrinari che stabiliscono la condotta; ciò che conta è la buona fede; del resto, se tu non ti fai circoncidere o ti concedi di divorziare, stai deviando dalla lettera delle Scritture, col pretesto di adottarne altre che consentono quella deviazione; si tratta comunque di una tua scelta, dettata dalla tua coscienza; conta che sia fatta in buona fede, e non per opportunismo;La coscienza individuale non può avere nessun primato, perché è soggetta all'errore e ad autoingannarsi. Questo lo considero un dato di fatto, non un'opinione personale.
la buona fede si manifesta soprattutto in quegli imperativi categorici che inducono a scelte che si ritengono doverose, anche se non se ne trarrà alcun vantaggio personale, se non quello di aver fatto la cosa che andava fatta, quella che in buona fede si ritiene giusta; quello è il premio, l'unico; e la sofferenza per aver compiuto il male il castigo, autoinflitto, poiché l'onnipotenza divina opera già in noi, e si verifica anche l'onniscienza, che opera tramite noi stessi, che sappiamo certamente se siamo in buona o mala fede; l'inferno è la mancanza di pietà, che impedisce a propria volta di percepire la pietà altrui nel momento in cui è necessaria, la disconnessione dal prossimo, dal bene, e se vuoi, da Dio; tutte le teologie "alte" arrivano più o meno a questa definizione;
nei fatti, quando scegli di aderire ad una determinata fede, confessione o dottrina, operi tu stesso questo vaglio individuale, che ti mette in condizione di selezionare istruzioni e precetti; hai scelto di abbandonare il Cattolicesimo, e questo ti consente di non osservare determinate istruzioni, che un cattolico ti accuserebbe di ritenere superflue;Se le cose stessero effettivamente come dici, tutte le istruzioni divine contenute nei testi sacri sarebbero superflue o comunque solo accessorie a questa coscienza dominante.
gli atei negano un dio, ma di fatto - a parte persone veramente malate, nel senso di totalmente disconnesse dalla percezione dei valori, e per questo predestinate al male - nessuno è privo di imperativi categorici, assoluti, che non trasgredirebbe mai; anche se non li ascrive ad un precetto divino;Inoltre ci sarebbe una religione individuale per ogni persona e la comunità più numerosa sarebbe quella degli atei, concordi nella fede nell'inesistenza di Dio.
solo che sono presi dall'aspetto politico dell'ingerenza clericale, e allora vogliono demolire i postulati di fede; questa è una cosa molto diffusa dove non c'è pluralismo religioso, e quindi non c'è autentica cultura diffusa in materia;
ma tra un non credente che obbedisce in buona fede alla propria coscienza - non nel senso opportunistico di fare ciò che è più conveniente - ed un credente pio, non c'è differenza; se poi interviene l'opportunismo, vale lo stesso per entrambi;
andrebbe detto che un credente che creda davvero fermamente in un dio giudice onnipotente e onnisciente, in teoria non può che essere opportunista, perché mosso solo dal timore di una punizione o dal desiderio del premio; non si può parlare di libertà e onesta per l'impiegato di banca che non si porta a casa le mazzette di banconote, visto che è talmente controllato da essere certo di non riuscirci;
l'abitudine americana di comprare il giornale pagandolo nella cassetta, senza nessuno che ti controlla, poteva affermarsi solo in un ambiente protestante; lo facessero qui in Italia, dopo un mese l'editore sarebbe fallito;
ma io, onestamente, non credo in questa inferiorità del credente, semplicemente perché qui per "credere" in effetti si intende un sentimento, non una vera certezza di tipo razionale.