Casualmente sono venuta a conoscenza di questo fenomeno molto preoccupante che si sta espandendo anche nel nostro paese, voi ne avete mai sentito parlare?
https://www.ilfattoquotidiano.it/201...menta/4358234/
Casualmente sono venuta a conoscenza di questo fenomeno molto preoccupante che si sta espandendo anche nel nostro paese, voi ne avete mai sentito parlare?
https://www.ilfattoquotidiano.it/201...menta/4358234/
Sì, anni fa, se n'è anche discusso su un forum.
Mi leggo l'articolo dopo, vado di fretta.
Questo è un problema che a mio avviso va gestito dagli specialisti, come l’anoressia.
Mi spiace dirlo per il Fatto, ma ogni tanto la stampa si fissa sull'argomento della settimana e lo presenta come l'emergenza del momento, se lo rimpallano tra le testate con un nome esotico per farlo sembrare attualità, poi non se ne parla più.
L'anno scorso si fu tutti in apprensione per il nuovo (!) fenomeno dei giovani che comprano droghe sintetiche in rete. Tra una settimana dopo 15 anni forse i pitbull ricominceranno a mordere, fenomeno che durerà quanto un'eclissi di luna, poi smetteranno in massa. Approfondimento zero.
Nel caso io lo chiamo depressione e non avere soldi.
L'articolo mi ha colpita perché conosco un ragazzo che vive così, esce di casa solo per andare in palestra (non vorrà atrofizzare i muscoli) il resto del tempo lo passa sdraiati sul letto. La madre le ha provate di tutte per aiutarlo, compreso far andare a casa vari psicologi, ma nulla questo ragazzo rifiuta ogni contatto. Il problema è che gli anni passano e da ragazzo è diventato un giovane uomo.
In realtà son figura di questa Società, amica Escolzia: Che vive chiusa, rannicchiata in sè stessa, nel proprio orticello. Son figura della solitudine che ci attanaglia tutti. Della paura. Dell'incapacità di amare, in definitiva. Di aprirsi agli altri, al futuro...
Prima ci si trovava al bar o in piazza, per discutere e confrontarsi. Oggi basta un tablet, uno schermo, un telefonino.....
Prima in treno o alla fermata del bus si scambiavano 2 chiacchiere. Oggi tutti chini sugli smartphone. Confondendo il virtuale col reale.
amate i vostri nemici
No guarda, per questi ragazzi, da quel che ho letto, il processo non è quello che dici nella solita tiritera. Internet poi al limite rappresenta l'unico contatto con l'esterno ma non la causa dell'isolarsi.
Sono altri problemi che portano a chiudersi in sé stessi ed in casa, insicurezze, disagio scolastico o familiare, vissuti di bullismo ecc..., elementi che caratterizzano spesso l'adolescenza.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
In parte invece credo che Cono abbia ragione. La rete e il virtuale ha la sua dose di responsabilità. Come del resto fenomeni come il fenomeno del blu whale. C'è una grande dose di alienazione in tutto questo, già in partenza, ma viene amplificata dalla rete.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Da quello che ho capito ci sono due definizioni cliniche e delle cause diverse fra chi si isola come questo tipo di ragazzi e quelli che lo fanno per internet e videogiochi.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Non tutti pare approdino all'uso del computer come unico mezzo per avere una finestra sul mondo e passare un po' di tempo.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
io sono diventato adulto senza pc, e con la "vita tradizionale" ho perso un sacco di tempo frequentando anche - non solo - emerite teste di cazzo, solo perché erano quelle a portata di mano
ora, lavori a parte, per cui è stato fondamentale, ci studio musica, lingue, mi informo, mi guardo un po' di belle partite a scacchi e leggo cose scritte da persone interessanti, capate tra molte; una quantità di stimoli positivi impressionante, tra i quali è probabile che qualcuno abbia la chiave giusta per indurre l'apprendimento o la curiosità, laddove "una volta" ti capitava l'insegnante noioso ed eri fottuto per sempre;
ovviamente, il mio punto di vista lascia il tempo che trova, perché ho avuto internet a 35 anni sonàti, quindi lo uso come un vecchio, un non nativo, coi pro e contro;
del resto, da adolescenti sul muretto, ai miei tempi si avevano discrete probabilità di diventare eroinomani - così come nelle "sociali" discoteche ci si impasticca - oppure, per un certo periodo, anche stradaioli armati disposti a sparare ad uno di un colore politico opposto; di coetanei che hanno fatto una finaccia avrei una bella lista...
perciò, sta storia che tutto vada a peggiorare mi sembra un'idiozia; tutte le generazioni si sono lamentate di come vivevano le nuove perché il meccanismo è quello: ci si rincitrullisce, le brutture si rimuovono e il passato sembra radioso, perché eravamo giovani, e qualcuno pure bello;
invece, il mondo va avanti e i ragazzi di oggi fra 30 o 40 anni faranno gli stessi discorsi sul "degrado" dei giovani;
ma poi, fosse vero questo "degrado" relazionale causato da pc e smartphones, chi dovrebbe esserne imputato se non proprio quelle generazioni cresciute in modo "sano" e socializzato, a loro volta figlie di chi socializzava in uniforme, massacrandosi per una patria criminale, se non fascista, colonialista ?
oltretutto, ci sta anche di rimediare qualche sana trombata e forse anche di più, con partner capati un po' meglio rispetto a quelli della comitiva del classe di liceo; parola di boy-scout
c'� del lardo in Garfagnana
Figlia di 16 anni ha già cominciato a parlare del degrado dei nati dal 2004 in poi
Sono abbastanza d'accordo con Axe, però - osservando Marta - ho notato che tendeva ad evitare le uscite ed a concentrarsi sul virtuale quando era depressa, adesso va molto meglio. Si deve trovare un equilibrio. Il guaio della rete è che hai troppo controllo di tempi e modi della relazione, puoi dosare il coinvolgimento. È proprio quello che mi piace, ma non credo sia completamente sano, perché evita le frustrazioni.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Vabbè, Axe, qui non si parla di un sano rapporto con la rete, in cui uno cerca e trova il meglio di tutto (ma bisogna essere anche capaci di cercarlo e trovarlo), come tu stesso scrivi, ma di una vera e propria dipendenza, in cui si sostituisce il rapporto reale e vivo con realtà mediate. Io stessa ho qualche difficoltà a creare il giusto equilibrio tra il reale ed il virtuale, visto che quest’ultimo è sempre a disposizione, anche quando sono sola ed un po’ giù, mentre nella realtà gli incontri vanno perlopiù creati e programmati, a parte eccezioni.
Comunque sulla condanna generica ed inopportuna delle giovani generazioni sono d’accordo.
E' sempre preferibile il contatto diretto, con le Persone. E questo vale per tutte le generazioni: Uscire, incontrarsi, confrontarsi, scontrarsi, anche. Niente ti proietta nella Vita vera come il contatto diretto! Poi, dici bene, la Rete è una grande opportunità. Ma come tutte le cose va usata bene. Se se ne diventa schiavi e dipendenti, escono poi le patologie delle quali stiamo discutendo....
amate i vostri nemici