Originariamente Scritto da
conogelato
Ma....ti chiami Arecata o Mike Bongiorno?
Vediamo.
1) Poiché i Vangeli la collocano negli ultimi anni del re Erode il Grande, gli studiosi generalmente datano la nascita di Gesù tra il 7 e il 4 a.C. Secondo la maggior parte degli storici, infatti, Erode sarebbe morto nel 4 a.C., anche se vi sono state in passato e vi sono anche oggi ripetute proposte di altre date
La datazione tradizionale all'anno 1 a.C., il cui anno successivo è il primo del calendario giuliano-gregoriano (il numero zero non viene infatti utilizzato per indicare un anno in quasi tutti i sistemi cronologici) risale al monaco Dionigi il Piccolo nel VI secolo. Questa datazione si discosta comunque solo di uno o due anni dalla datazione fornita dai Padri della Chiesa sin dal II-III secolo.
L'istituzione della festa liturgica del Natale, come ricorrenza annuale del giorno di nascita di Gesù, e la sua collocazione al 25 dicembre del calendario solare romano (giuliano, poi gregoriano) è documentata a partire dal 336.
2) L'ipotesi del Natale al 25 dicembre per sostituzione di elementi allegorici pagani appartiene ormai alla vulgata del sapere accademico e dell'uomo comune. Tuttavia, tra gli studiosi cristiani, è largamente diffusa l'ipotesi, relativamente recente (Duchesne, 1889), di un'origine (sempre simbolica) di tale data a partire da elementi cristiani, sovrapponibili a quelli pagani.
Le due teorie tuttavia non sono del tutto incompatibili: è possibile che in alcune zone della cristianità (Africa) sia stata ricordata la passione di Gesù al 25 marzo (equinozio di primavera), che ha portato a ipotizzare una natività al 25 dicembre (solstizio d'inverno), data che (tra le molte ipotizzate nell'antichità) ha avuto particolare fortuna per il suo intrinseco significato simbolico di vittoria sulle tenebre e per la necessità pastorale di sostituire la festa pagana del Sole Invitto. Oggi diversi altri studiosi hanno tentato una ricostruzione plausibile della data di nascita di Gesù, arrivando a ritenere verosimile il 25 dicembre.
3) Morto il Venerdì ("era la Parasceve", sottolineano i Vangeli "e già splendevano le luci del Sabato") risorto la Domenica. La numerazione ebraica, per estensione, considera 3 giorni: Venerdì Sabato e Domenica.
4) Una cosa sono i Discepoli (che come dici te erano numerosissimi) una cosa gli Apostoli. 12, appunto. Come 12 erano le tribù di Israele
5) La risposta è implicita e contenuta nella 4. 12 erano le tribù d'Israele. Mattia prese il posto di Giuda.
6) Matteo e Giovanni.
7) Pasqua vuol dire Passaggio, in ebraico. Come per gli Ebrei la Pasqua era memoriale del passaggio dalla schiavitù dell'Egitto alla libertà della Terra Promessa, così per i Cristiani essa è memoriale del passaggio dalla Morte alla Vita.
8) No. Rifletti: Sulla Beata Vergine si è posato lo Spirito Santo...lo Spirito di Dio, Arecata. Dio stesso! Come sarebbe possibile pensare che qualcun'altro abbia avuto l'ardire di accostarsi a Lei? A una simile creatura? Quando nel Vangelo si parla dei fratelli e delle sorelle di Gesù, nel linguaggio semitico si intende tutta la cerchia dei parenti.
9) La Beata Vergine Maria è molto presente nel Vangelo di Luca, chiamato appunto il Vangelo dell'Infanzia di Gesù. Direttamente da Lei ha ricevuto e raccontato gli episodi universalmente conosciuti.
10) Diversi sono i Carismi, nella Chiesa: C'è quello Matrimoniale e quello Sacerdotale. Due Missioni paritetiche e di eguale Dignità. Sia San Paolo che il Diritto Canonico esplicitano il concetto:
"Chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni".[18] Queste parole di Paolo, anche se non riguardano specificamente i chierici, a volte sono applicate ai sacerdoti, che "si consacrano a Dio con un nuovo ed eccelso titolo, aderiscono più facilmente a lui con un cuore non diviso, si dedicano più liberamente in lui e per lui al servizio di Dio e degli uomini" (lettera ai Corinzi)
"I chierici sono tenuti all'obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua per il regno dei cieli, perciò sono vincolati al celibato, che è un dono particolare di Dio mediante il quale i ministri sacri possono aderire più facilmente a Cristo con cuore indiviso e sono messi in grado di dedicarsi più liberamente al servizio di Dio e degli uomini." (Codice diritto canonico n. 277)
Spero di esserti stato utile: Ciao!