“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ah aggiungeteci anche Benni alla mia lista nera. Tutti a osannarlo, a me proprio non va giù.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Cmq le celebrità televisive che scrivono libri penso abbiano probabilmente dei ghostwriter...
Si, raccolte di novelle sarebbero un'ottima idea, perlomeno se non le reggo posso interrompere la lettura senza lasciare racconti a mezzo
Guarda, su gente come Morelli, Andreoli, Crepet, sfondi una porta aperta. Stanno come Sgarbi alla critica artistica seria. Nati per il pubblico italiano, scrivono banalità sconcertanti e vengono applauditi Sui libri di self-help aprii un 3d un tempo: spesso rimaneggiano contenuti altrui vagamente modificati, o dicono cose che se hai letto psicologia seria non dicono nulla di nuovo, ma sono strutturati come raccolte di consigli seguibili, alcuni solo qua e là, altri molto bene.
Per dire, fece molto scalpore un libro, "smettere di fumare è facile se sai come farlo". Alla fine erano tecniche elementari di psicoterapia cognitivo-comportamentale, ma lui aveva trovato un modo di scriverlo sì che il messaggio giusto entrasse nel modo giusto. Professoroni importanti possono scrivere libri tecnici che ti dicono tutto, ma non avevano fatto smettere nessuno di fumare. Un libro divulgativo che usa le parole giuste può far entrare i concetti meglio.
Altro esempio, Erich Fromm. Lui era grandissimo, era un professore che sapendo scrivere bene faceva anche libri divulgativi, inestimabili secondo me
Melville, Moby Dick
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Qualcuno ha letto Emil Cioran o Guido Ceronetti (scomparso di recente)? (sono filosofi più che altro)
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Kafka.
E' colpa mia, lo so.
amate i vostri nemici
Non mi pare proprio che fossero piccolo borghesi, visto che non lavoravano e vivevano di rendita. E guarda che Zeno, con la sua difficoltà ad adeguarsi alle convenzioni (che peraltro ci sono in tutte le classi sociali), con la psicanalisi, con il suo desiderio di diventare “sano”, cioè un borghese lottatore come gli altri, con la sua sincerità, ne rivela la falsità e l’eccessivo semplicismo superficiale, ma lo fa con leggerezza, senza combatterle.
Le seghe mentali di cui parli le abbiamo tutti, anche se non tutti ci sottoponiamo ad una cura psicanalitica e magari non ci riflettiamo con una dose di profondità.
E sui pregi dell’ozio grandi filosofi hanno scritto parecchio… Senza l’ozio e senza seghe mentali non sarebbero stati scritti grandi capolavori della letteratura.
P.S. Su Calvino mollo, è un discorso troppo complesso.