Originariamente Scritto da
Tiberio
In "Paolo di Tarso" di Romano Penna edizioni Paoline si dice che:
"Egli sa che:
- Gesù é pienamente uomo (Fil 2,7; Gal 4,4)
- é discendente dei patriarchi (Rm 9,5; Gal 3,16)
- é di origine Davidica (Rm 1,3)
- e ha alcuni fratelli consanguinei (1Cor 9,5;Gal 1,19)
Di lui conosce alcuni detti:
- la preghiera in aramaico <<Abbà>> (Gal 4,6; Rm8,15;Mc 14,36)
- l'ammonimento circa la repentinità del giorno finale (1 Ts 5,2; Mt 24,43)
- l'ingiunzione dell'indissolubilità del matrimonio (1Cor 7,10; Mt 5,32)
- il tema dell'amore come nuova Legge (Gal 6,2;Gv 13,34)
- l'invito a prestare sostentamento al missionario (1Cor 9,14;Lc 10,7)
- l'immagine della fede che trasporta le montagne (1Cor 13,2 Mt 17,20)
- forse anche l'invito a pregare per i persecutori (Rm12,14;Mt 5,44) e il compendio della legge nell'amore del prossimo (Gal 5,14; Rm 13,8-10;Mt 22,39-40)
Paolo poi é il primo a riportare una relazione dell'ultima cena di Gesù <<nella notte in cui veniva tradito>> (1 Cor 11,23 ss) e nella deuteropaolina 1Tm 6,13 si accenna alla comparizione davanti a Ponzio Pilato.
Soprattutto egli utilizza un abbondate vocabolario in rapporto alla passione di Gesù: per esempio i sostantivi <<croce>>(dieci volte) con i verbi <<crocifigere>> (sei volte) <<morire (sedici volte) <<seppellire>>(una volta) ecc...
Comunque rimane soprendentemente assente tutto il materiale evangelico riguardante l'abbondante attività taumaturgica del Nazareno, poichè gli unici <<segni e prodigi>> vengono attribuiti alla presenza del Risorto nella sua comunità postpasquale (2Cor 12,12;Rm15,18-19)"