
Originariamente Scritto da
sandor
vedo che mi si chiama in causa...L'UE non è per niente quella sorta di "struttura monolitica" e "lento/cratica" che vorreste far passare nel discorso di cui si tratta. Innanzitutto è un' entità in via di formazione, nient'affatto fondata su quell'unanimismo che ci potrebbe invece essere nel c.d.s. dell'ONU oppure all'interno della NATO, soprattutto dopo la recente adesione della Russia. Sappiamo che i voti all'interno del parlamento europeo e della commissione sono attribuiti in ragione non del peso politico ma di quello demografico di ciascuna entità nazionale. Chi ha un maggior numero di abitanti e quindi un maggior quantitativo di interessi particolari o comunque categoriali da soddisfare, dispone di più voti (un concetto, quello del "numero", ancora caro all'Italia "degasperiana" di mezzo secolo fa e anche alla Vecchia Signora di oggi e soprattutto di allora) all'interno delle istituzioni. ovviamente ci sono i referendum che, essi si, si fondano su un peculiare principio unanimistico o per lo meno fortemente maggioritario che pone i paesi che lo adottano nella condizione di decidere in autonomia l'aderenza a certi passaggi soprattutto "costituzionali", come il voto di FR e BE sul trattato costituzionale europeo.
quanto alla svalutazione di cui qualcuno ha parlato, io direi che essa svalutazione sarebbe ammissibile anche conservando l'euro. una bella manovra che la nostra cara italia potrebbe adottare sarebbe quella di ridurre il potere d'acquisto dell'euro sul suo territorio e di conseguenza accrescere gli introiti derivanti dalle esportazioni di prodotti, agricoli, industriali e di terzo settore accrescendone la domanda estera. e in ciò non vi sarebbe niente di male o di sbagliato. se svaluti non corri rischi di default: perché? perché se la moneta ha meno potere d'acquisto, allora lo stato può comodamente pagare parte del debito, guadagnando la differenza tra valore reale e nominale (quest'ultimo ovviamente in aumento grazie alla svalutazione); le esportazioni sono fatte sempre a prezzi in euro (1 euro germania=3 euro italia) e quindi aumentano grazie alla svalutazione; ciò che si riduce è il consumo e la sua domanda. ciò che io non capisco è perché oggi si parli di austerity e roba simile. l'austerity vera, che l'italia è stata in grado di sostenere per decenni, prima dell'ingresso in europa, è quella che si fonda sulla svalutazione (aumento massa monetaria) che viene attutita sempre dall'inflazione (un po' fa sempre bene) e dalla riduzione del valore reale dei salari, che implica minori costi per le imprese e maggiori capitali da destinare agli investimenti, vero traino dell'economia nei momenti di crisi. (nel passato, non oggi).